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Parigi-Nizza 2011: C'est clair, c'est Voeckler - Bella fuga, De Gendt protagonista

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Thomas Voeckler, vincitore a Belleville della quarta tappa della Parigi-Nizza © BettiniphotoC'è Thomas e Thomas. De Gendt e Voeckler, primo e secondo in classifica generale. De Gendt, spogliato ieri della maglia gialla da Goss, entra nella fuga buona. La rivuole, quella maglia colorata dal sole, e negli ultimi 15 chilometri della Crêches-sur-Saône-Belleville il fiammingo della Vacansoleil non fa che tirare. Così tanto, così forte, che De Greef, simile a lui solo per cognome, salta, si arrende, viene riassorbito dal gruppo. Voeckler, già all'attacco nella tappa di ieri, sta a guardare, studia le ruote dei compagni di fuga, cerca di carpire segreti, sfruttare scie per vincere la tappa. Alla fine avrà quel che vuole, quel che i francesi chiedono a T-Blanc. Lui, che non è un campione con la "c" maiuscola, ci mette il cuore in quello che fa e questo appassiona e appaga.
C'è poi Rémi, anzi ce ne sono due. Uno, Di Gregorio, promessa del ciclismo transalpino rimasta tale. In Astana è alla ricerca della giusta annata, chissà che non trovi il colpaccio e la svolta in carriera qui nelle terre del Beaujolais. L'altro Rémi di cognome fa Pauriol. Esattamente due anni fa stava correndo la Parigi-Nizza - era la seconda tappa - quando per una caduta si ruppe la clavicola. Quella frazione che arrivava a La Chapelle St-Ursin venne vinta da Haussler. Oggi il teutonico di nazionalità australiana è uno dei favoriti, potere delle coincidenze.

La Crêches-sur-Saône-Belleville, quarta tappa di questa Parigi-Nizza dedicata finora quasi esclusivamente alle ruote veloci, è dura ma non durissima, lunga ma non lunghissima, bella, quasi bellissima, di certo emozionante. Viene dato il via, subito scatti e controscatti, poi, al km 6, parte la fuga buona. Buona perché prende il largo, buona perché arriverà al traguardo e durerà 185 chilometri. La promuovono De Gendt, Voeckler e Pauriol. Seguono, anzi inseguono, De Greef e Remy Di Gregorio mentre il gruppo maglia gialla resta a 30". Sul Gran Vent, primo dei sette Gpm di giornata, transitano questi cinque uomini con un minuto di vantaggio sul gruppo tirato dall'HTC-Columbia. De Gendt è scatenato e transita per primo su questa collinetta. Le altre sei asperità di giornata verranno conquistate da Pauriol, che diventa la nuova maglia a pois.

A Lamure-sur-Azergues c'è uno striscione verde, sprint intermedio. Con questo De Gendt non si discute, gli altri lo sanno. Il belga va a prendersi 3" d'abbuono e con essi la maglia gialla, per adesso solamente virtuale. Il vantaggio dei fuggitivi cresce sino a giungere ad un massimo di 5'15" al km 65. Dietro capiscono che l'azione di quei cinque là davanti è più che seria, che c'è collaborazione, che bisogna intervenire. Sotto l'impulso del Team Sky, della Garmin-Cervélo e dell'HTC-Columbia il vantaggio scema via via, attestandosi attorno ai tre minuti. 
Sulla salita della Fût d'Avenas, sesta asperità di giornata, la Liquigas alza il ritmo. Obiettivo: ridurre il vantaggio dei cinque e fare un po' di selezione in favore di Sagan, alla ricerca di riscatto dopo la brutta caduta di ieri. L'azione di Valerio Agnoli e compagni fa sì che il vantaggio dei battistrada scenda ad 1'50". Il gruppo scoppia, Sagan sta a ruota del suo miglior gregario. Oggi potrebbe essere la sua occasione di rivalsa.

La discesa del Col de Fontmartin, ultima salita di giornata, è molto tecnica ed il distacco tra gruppo e fuggitivi è ancora di 1'20". L'altimetria dice che chi insegue ha ancora una trentina di chilometri abbondante, tutta pianura tendente a scendere, per recuperare i cinque battistrada. Ma, si sa, le altimetrie non sono Vangelo e così finisce che per arrivare a Belleville si attraversano saliscendi e stradine strette. Già di per sé questo fattore non favorirebbe il recupero del gruppo che comunque lima e si fa sotto. Rabobank e Garmin-Cervélo in testa a tirare, aiutate a tratti dalla RadioShack.
Oltre ai mangia e bevi ed alle stradine il recupero del gruppo è reso quasi impossibile da uno scatenato De Gendt. Il vincitore della prima tappa della corsa verso il sole si mette a tirare ai -20. L'ultima accelerata la darà ai 200 metri. Le sue trenate sono alternate a quelle di Di Gregorio, che però non tiene una velocità di crociera abbastanza elevata. E così De Gendt va ancora al vento, dapprima con lo scopo di portarsi a casa altri 3" di abbuono, raccolti al traguardo volante di Fleurie. Missione compiuta, Goss è distanziato ora di 4".

De Gendt ci prende gusto: sempre in testa, neanche fosse in una cronometro, rilancia più volte l'azione. Alla fine il gruppo li vede, i fuggitivi. Hanno solo 35", sono là davanti, su uno dei rari rettilinei nei pressi di Belleville. De Gendt non ci sta a cedere. Chiede un cambio a Voeckler, ma è chiaro che T-Blanc è lì per vincere la tappa ed ha già dato tutto in salita. Ai 200 metri il plotone è poco dietro al gruppo di De Gendt quando Voeckler si alza in piedi, lancia la sua volata, la vince senza problemi davanti a Pauriol e lo stesso De Gendt, che prende anche i secondi d'abbuono. Haussler precede Sagan nella volata dei battuti.

Tutti contenti dunque: i francesi per la vittoria di T-Blanc, De Gendt per la bella tappa in cui ha dimostrato di avere forza mentale e fisica. Ora comanda in classifica con 10" sullo stesso Voeckler, 16" su Pauriol e 21" su Goss, apparso provato nel finale di corsa (era spesso nelle retrovie del gruppo principale). L'unico scontento potrebbe essere Pauriol, che pur avendo conquistato la maglia a pois non riesce a cogliere la vittoria, soffiatagli proprio dal Campione Nazionale transalpino. Al 28enne di Aix-en-Provence in casacca FDJ basterà pensare alla tappa di domani - praticamente un arrivo in salita a Vernoux-en-Vivarais, con a nove km dal traguardo il Col de la Mûre (un nome, un programma) - ed a quando, la sera di due anni fa, era in ospedale con la clavicola rotta per ritrovare il buon umore.

Francesco Sulas

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