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Giro di Sardegna 2011: SuperSagan si riprende tutto - Serpa e Cunego si arrendono allo slovacco | Cicloweb

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Giro di Sardegna 2011: SuperSagan si riprende tutto - Serpa e Cunego si arrendono allo slovacco

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Peter Sagan è ancora il più veloce al Giro di Sardegna © BettiniphotoA Lanusei, sede d'arrivo della terza tappa del Giro di Sardegna, più precisamente sul Monte Amidda, si trova l'osservatorio astronomico F. Caliumi, uno dei più grandi d'Italia. Dopo la tappa di oggi è probabile che Serpa, Cunego e compagnia pedalante vi si rechi in pellegrinaggio, per ammirare più da vicino la grandezza di Peter Sagan. Ha sagacia, potenza in due gambe che paiono stantuffi, talento da vendere ed il futuro dalla sua.
Sul lastricato stretto ed in leggera ascesa di Lanusei la stella della Liquigas-Cannondale dispensa brillantezza e taglia il traguardo con il dito indice alzato. 'Sono il numero uno', e come dargli torto, giudicando il distacco inflitto in pochi metri al resto del gruppo? Uno splendido assolo, pezzo forte del repertorio di Sagan, che già aveva dimostrato di poter staccare tutti nell'arco di una curva, come accadde in quel di Porto Cervo. Non dev'essere un tipo che sa stare agli scherzi, visto come si è vendicato su Cunego, che soltanto ieri gli aveva scucito la maglia di leader.

Mezzogiorno di una giornata di tiepido sole sardo. Usciti dalla cittadina di partenza, Orani, al km 13 scatta un Ballan dato in uno stato di forma eccezionale. Prova ne è il secondo posto a Porto Cervo ed oggi il tentativo di fuga. Il nome è di quelli importanti ma l'ex iridato in forza alla BMC riesce rapidamente a guadagnare terreno. Lo raggiungono Maxim Iglinski (Astana), Marco Frapporti (Colnago-Csf Inox), Alexander Porsev (Katusha), Lucas Euser (Team Spidertech) e Antonio Santoro (Androni Giocattoli). Il tunisino dell'Acqua&Sapone, Rafâa Chtioui, tenta di raggiungere i fuggitivi ma per lui, almeno per oggi, il treno è perso, così viene riassorbito dal gruppo. I sei al comando viaggiano di comune accordo e continuano a guadagnare. Dopo 70 km di gara possono vantare 3'30 sul gruppo. Ai piedi del primo Gpm di giornata, Genna Silana, il vantaggio è di 5'. Il primo a transitare è il neopro' lucano Antonio Santoro, portacolori di un'Androni Giocattoli anche oggi da subito all'attacco. Sul Genna Silana il ritardo del gruppo dai battistrada è di 4'35" ma negli insidiosi saliscendi successivi al Gran Premio della Montagna la stanchezza là davanti si fa sentire. Il vantaggio, salito fino a 5', scende sensibilmente.

In meno di trenta chilometri i battistrada hanno conservato soltanto sessanta secondi dal gruppo del capoclassifica, Damiano Cunego. Quando mancano meno di venti chilometri a Lanusei, quando la strada riprende la sua dolce, costante, impercettibile pendenza, è la Lampre-ISD che si mette a tirare. In fondo tra i battistrada Ballan è quello messo meglio in classifica (il ritardo da Cunego è di 35"). Con i 55" che il gruppo accusa la maglia cambierebbe nuovamente padrone, il terzo in tre giornate di gara. Meglio dare un'accelerata e non rischiare. Vuoi per le forze che davanti vengono meno, vuoi per l'inizio della fase di studio in vista del traguardo, tra i battistrada si rompe il magico accordo che li aveva portati a guadagnare sino a 5'. Ballan capisce che anche oggi, come nelle due tappe precedenti, il destino della fuga è segnato. Vuole cambiarlo, questo finale che sembra già scritto. Rompe gli indugi, manda al diavolo le fasi di studio ed allunga, seguito dal giovane Santoro. In un amen guadagnano 30" sugli ormai ex compagni di fuga, mentre il gruppo rinviene e si appresta a riassorbirli. Il ricongiungimento con i fuggitivi, scappati dopo tredici chilometri di gara, avverrà ai -13. 

Ballan e Santoro continuano nell'azione, di comune accordo. Ora è la Liquigas a tirare, concede alla coppia di testa ancora 30". Troppo pochi per sognare, quando mancano dieci lunghissimi chilometri. Santoro è vicino alla resa, non così Ballan. È una furia e decide di tentare l'azione personale. Allunga, 15" sul gruppo e la speranza di riuscire a resistere. O la va o la spacca. La spacca, Lanusei dista 7 km, le ruote del gruppo sono solo 150 metri più indietro. Alessandro si rialza ed in quel momento allunga un Astana, Paolo Tiralongo da Avola. Guadagna 6". Nibali, un altro siciliano, tira a più non posso, come a dimostrare che la crisi di ieri è acqua passata. A questo punto, con il gruppo compatto, è Pirazzi a tentare lo scatto buono. Per il giovane della Colnago-CSF Inox un attacco fallito nella prima tappa, uno fallito nella seconda, non c'è due senza tre. Come volevasi dimostrare. Stefano Pirazzi volume terzo viene riacciuffato quando mancano cinque chilometri a Lanusei. Nelle posizioni di testa i più attivi sono Scarponi, reduce dall'ottima prestazione di ieri ed anche oggi al servizio di capitan Cunego, Capecchi e Nibali.

La salita verso Lanusei è del 4% di media ma l'andatura della Liquigas-Cannondale fa danni. Davanti restano una ventina di unità. Si arriva agli ultimi mille metri con il leader della corsa, Damiano Cunego, un Peter Sagan in cerca di riscatto ed Eros Capecchi a pilotare lo slovacco. Al contrario di ieri, quando era rimasto troppo indietro per condurre lo sprint, oggi il ventunenne della Liquigas fa tutto in modo perfetto. Quanta potenza in quella volata! Serpa ottiene anche oggi un buonissimo secondo posto dopo quello di Nuoro alle spalle di Cunego. Proprio Cunego cede dopo ventiquattr'ore il simbolo del primato a Sagan, che ora guida con 4" sul veronese. Terzo nella generale è Serpa, a 6". Tra abbuoni, imboscate, saliscendi, cadute e resurrezioni, il Giro di Sardegna è una pratica ancora apertissima, anche se due vittorie nette in tre tappe fanno pendere l'ago della bilancia verso uno solo.

Francesco Sulas

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