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Trofeo Laigueglia 2011: Pietropolli, il bottino cresce - Daniele batte Ponzi nella classica ligure

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Daniele Pietropolli«Mi sono lanciato ai duecento metri, Vicioso mi ha chiuso, costringendomi a frenare. Ho dovuto urlare due, tre volte, prima di poterlo superare». L'urlo di Daniele Pietropolli arriva dalla Calabria, di cui ha vinto la Challenge, sino in quel di Laigueglia, nella gara di apertura del calendario nazionale. Un'affermazione importante, ottenuta davanti ad un ottimo Simone Ponzi ed a Angel Vicioso.

La giornata era iniziata con una fuga partita dopo soli sette chilometri. Fuoriescono in sei: si tratta di Pavel Brutt (Katusha), Kristof Goddaert (AG2R La Mondiale), Cayetano Sarmiento (Acqua & sapone), Manuele Caddeo (Colnago-Csf Inox), Stefano Borchi (De Rosa-Ceramica Flaminia) e Luca Fioretti (Ora Hotels). Sulle rampe del Passo del Balestrino il vantaggio dei fuggitivi lievita ed il gruppo lascia fare. Si arrriva così allo scollinamento con i sei in vantaggio di 5'10" sul gruppo. Il Passo del Balestrino vede il transito del colombiano Sarmiento, vincitore del Giro Bio 2009, che precede Borchi ed il ragazzo di Andora, Caddeo.

La media della prima ora è di 37,9 Km/h ma da dietro il gruppo capisce che se non vorrà brutte sorprese al traguardo sarà meglio darsi una mossa. Puntualmente si mettono al lavoro l'Androni Giocattoli, con Ginanni che punta allo storico tris, la Liquigas di Basso e Sagan e la Lampre, che ha in Francesco Gavazzi e Daniele Pietropolli le sue punte, mentre Damiano Cunego è ancora in cerca della forma migliore. Il vantaggio dei sei scende e ad Albenga - sono trascorsi 60 km di gara - è di 4'44". Il vento laterale che spira dal mare non aiuta i battistrada. Disposti in doppia fila transitano sotto al traguardo di Laigueglia, tra gli applausi del pubblico, con un margine di cinque minuti su un plotone compatto tirato da Bertolini dell'Androni Giocattoli e da Righi della Lampre. Si vedono nelle posizioni d'avanguardia anche le maglie della Liquigas-Cannondale. Mancano 114 Km alla conclusione.

Vengono affrontati Capo Mele e Capo Cervo, ad Imperia si svolta nell'entroterra. Inizia la salita del Passo del Ginestro, seconda asperità di giornata. Sarmiento non indugia e saluta la compagnia. Soltanto il russo Pavel Brutt è in grado di tenere le sue ruote. I due se ne vanno, dietro Borchi si avvantaggia sui compagni d'avventura. Guadagna fino a 37" sugli ormai ex fuggitivi ma non riesce a portare a termine l'inseguimento dei due battistrada. Borchi, Caddeo, Fioretti e Goddaert, vengono riassorbiti da un gruppo che sui tornanti del Ginestro perde parecchie unità (tra cui un Alessandro Petacchi non ancora brillante ed il vincitore delle ultime due edizioni, Francesco Ginanni).

È ora la Liquigas a tirare ed in questo modo i due battistrada perdono parecchi secondi. Sarmiento transita per primo anche sul Passo del Ginestro, seguito da Brutt. In terza posizione lo scalatore imperiese della Liquigas, Cristiano Salerno, che tira il gruppo, distanziato di 1'15". Nella discesa Brutt e Sarmiento vengono recuperati velocemente. Il loro vantaggio scende dapprima ad 1', quindi a 30". Infine, sul terzo Gran Premio della Montagna, quello di Cima San Damiano, i due battistrada scendono ad un risicato margine di 8", sino ad essere ripresi. I primi a transitare sul Gpm sono Salerno, Basso e Ponzi.

Ora il gruppo è formato da circa cinquanta atleti, tra i quali possiamo riconoscere un Ivan Basso in ottima forma, Peter Sagan, Emanuele Sella, Alessandro Ballan e Damiano Cunego. Inizia l'ultima salita, Cima Paravenna. I Liquigas tirano determinati. Ivan Basso effettua alcune progressioni, mantenendo l'andatura sempre elevata. Anche la BMC di Ballan e Santaromita è presente nelle prime posizioni del gruppo. La selezione non tarda ad arrivare, con Sella, Cunego, Basso, Serpa, Taborre, Baliani e Moinard che fuoriescono. A distanza di 50 metri troviamo Pietropolli, che stringe i denti e rientrerà sui sette battistrada insieme a Santaromita. Sulla Cima Paravenna, ultima asperità di giornata, transita per primo Fabio Taborre dell'Acqua & Sapone, seguito da Ivan Basso e Josè Serpa.

In discesa la situazione si consolida, con dieci atleti al comando: Basso (Liquigas), Cunego, Gavazzi, Pietropolli (Lampre-ISD), Taborre (Acqua & Sapone), Baliani (D'Angelo & Antenucci), Santaromita, Moinard (BMC Racing), Sella, Serpa (Androni Giocattoli). Il vantaggio di 34" tende a salire fino a raggiungere i 41". Dietro inseguono in ventiquattro, tra cui Vicioso (Androni Giocattoli), Sagan, Ponzi (Liquigas), Ballan, Santambrogio (BMC Racing) ed il debuttante nelle gare italiane, Danilo Di Luca. È proprio il killer di Spoltore che, insieme a Niemec e Ballan, guida l'inseguimento. Il vantaggio dei battistrada scende rapidamente e quando mancano 12 km all'arrivo il gruppo è nuovamente compatto. Con il vento leggermente sfavorevole della strada litoranea, Ballan tenta l'allungo. La Lampre, grazie ad un magnifico Niemec, chiude rapidamente il buco venutosi a creare. Il polacco prova a rilanciare l'azione ma il gruppo torna compatto.

Poco prima di Alassio il gruppo si fraziona. Davanti Brutt - che a fine gara riceverà il Premio della combattività - Basso, Ponzi, Taborre, Ciavatta, Ballan e Vicioso. Ad inseguire c'è proprio Pietropolli, in compagnia di Amorison e Baliani. I tre si congiungono con i sette battistrada quando mancano tremila metri alla conclusione. Il resto del gruppo viene tagliato fuori, 35" sono troppi da recuperare. Anche perché davanti c'è un Ivan Basso scatenato. «Ivan ha svolto un grande lavoro, ha accellerato ed accelerato ancora per lanciarmi al meglio nella volata - afferma Simone Ponzi, relegato oggi alla piazza d'onore. Avevamo in mente di fare la corsa per Peter Sagan, poi ci siamo adattati alle dinamiche di gara». Sul rettilineo d'arrivo un sorprendente Vicioso si lancia in volata ma costringe Ponzi e Pietropolli a cambiare traiettoria per non essere urtati. L'aragonese di Alhama de Aragón termina le energie conservate per lo sprint all'altezza dei 50 metri. Ponzi lo sorpassa a sinistra, Pietropolli è più lesto, lo passa sulla destra e va a cogliere la terza vittoria stagionale. «Da quando sono professionista - conclude il ragazzo di Bussolengo - ho raccolto tutti i piazzamenti possibili nei primi dieci qui a Laigueglia. È una corsa che ho imparato a conoscere. Se aspetti la volata e la inizi troppo davanti sei fregato, spesso c'è un leggero vento contro, meglio restare coperti sino all'ultimo».

Francesco Sulas

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