Tour of Qatar 2011: Doppio Renshaw: tappa e maglia - Nuovi problemi d'abbondanza per l'HTC?

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Continua ad essere divertente e combattuto il Tour of Qatar, che registra il successo dell'australiano Mark Renshaw sul traguardo di Al Kharaitiyat e gli consegna la maglia di leader, visto il 4° posto - senza abbuoni, dunque - di Heinrich Haussler, nel finale anche semisorpreso dai ventagli tentati dalla Sky di Juan Antonio Flecha, alle spalle del semprepiazzato Bennati e di Boonen.

Un successo, quello dell'apripista di Cavendish, maturato sul lavoro della Sky prima e della Leopard dopo: il team britannico ha provato a favorire la posizione di classifica dello spagnolo, poi ha tentato la carta Wiggins nel momento in cui ci si è resi conto che Haussler aveva superato il piccolo momento di difficoltà. Alla ruota dell'inseguitore si è portato Lars Boom, per una Rabobank che aveva già provato a sparigliare le carte con l'attacco di Maarten Tjallingii a 12 km dalla conclusione. E nei chilometri precedenti era stata la stessa squadra olandese a produrre la selezione nel vento, andando a riprendere i 25 attaccanti di giornata - tra cui il campione italiano Visconti, Steegmans, Hondo, Vaitkus, Burghardt, Weylandt, Hondo, Van Avermaet e Clarke - poco dopo lo striscione dei 20 km all'arrivo.

La vittoria di Renshaw è la numero due per l'HTC-Highroad in questo primo scorcio di 2011: prima di lui era stato Matthew Goss a timbrare il cartellino in quel di Angaston sulle strade del Tour Down Under. Una coppia di corridori che farà sicuramente comodo a Rolf Aldag e al suo staff, ma che eventualmente potrebbe anche riproporre un dualismo (anzi, trialismo) interno nell'HTC, vista l'assoluta leadership di Mark Cavendish quando si parla di sprint di gruppo. Proprio questa posizione di prestigio ha "costretto" il tedesco André Greipel a cercare gloria altrove, ma ora potrebbero essere Renshaw e Goss a reclamare maggiori spazi al capezzale della dirigenza statunitense-tedesca.

C'è da dire che - soprattutto per quanto riguarda Renshaw - i rapporti umani in questo tipo di "problemi" contano molto, e l'australiano è un fedelissimo di Cavendish. Il britannico difese a spada tratta il proprio "pesce pilota" in occasione della squalifica comminatagli dai giudici d'arrivo, durante lo scorso Tour de France, per via delle ripetute testate rifilate a Dean in preparazione di una volata e gli dedicò anche qualche vittoria successiva. Mentre Goss è un tipo di corridore diverso rispetto al folletto dell'Isola di Man: più incisivo sugli strappi, più adatto alle classiche di media difficoltà. Magari per Goss i problemi potrebbero arrivare da una coppia di ragazzini che recentemente sono saliti insieme sul podio del Trofeo Cala Millor: Degenkolb e Howard, entrambi '89, che possiedono delle ottime punte di velocità, ma che - come Goss - si esprimono al meglio nelle volate atipiche.

Piva e Aldag sanno bene che i problemi di abbondanza in realtà sono falsi problemi, soprattutto per un team che ha dimostrato di saper dar spazio ad ogni proprio corridore nel corso della stagione, però sarà interessante vedere come tm e gm dell'HTC-Highroad riusciranno a gestire le risorse umane - mettendo nell'elenco anche il danese Rasmussen, attualmente impegnato nelle Sei Giorni - in loro possesso.