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Ciclocross CdM WE Hoogerheide 2011: Compton, 5 vittorie in 7 gare - Ma non bastano: Coppa alla Van Paassen

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Anche a Hoogerheide vince Katherine Compton, al quinto successo stagionale in CdM © BettiniphotoQuando nello scorso dicembre, al termine dell'ennesima vittoriosa prova a Heusden-Zolder, Katherine Compton aveva annunciato l'intenzione di saltare la penultima prova di Pont-Château per preparare al meglio l'appuntamento iridato di St.Wendel avevamo già immaginato quel che sarebbe potuto accadere. E che puntualmente nel pomeriggio di ieri è successo. Non è bastato un nuovo assolo, anche più movimentato del solito per la verità, alla campionessa statunitense per consacrarsi padrona assoluta della Coppa del Mondo 2010/2011; non è stato sufficiente lasciarsi ogni volta alle spalle qualsiasi avversaria avesse provato a contrastarla. No, niente di tutto questo, la coppa prende ancora una volta la via dell'Olanda e va ad impreziosire il curriculum (che di tempo per essere ulteriormente arricchito ne ha da vendere) di Sanne Van Paassen, che dodici mesi dopo va così a succedere nell'albo d'oro a Daphny Van Den Brand (in proposito: la campionessa europea in carica non era al via neppure in questa occasione, puntando evidentemente ad un recupero della condizione per il mondiale della prossima settimana).

Perdere da imbattuti sembra quasi un controsenso, anche se talvolta può accadere (gli appassionati di calcio di mezza età ricorderanno il Perugia di Castagner a fine anni Settanta in proposito) e quando questo accade ci si pone lecitamente il dubbio se il successo sia andato realmente alla più forte. Gli assenti però hanno sempre torto, giuste o ingiuste che siano le motivazioni e di questo ovviamente non si può naturalmente far colpa a Sanne Van Paassen, la quale con un rendimento che è stato il più regolare possibile ha potuto accontentarsi di vincere solamente a Plzen (dove la Compton, come in Francia, aveva disertato) per far sua l'intera posta in palio, seppur per soli dieci punti. Vorrà dire che ci terremo il dubbio se la Compton sarebbe riuscita nell'impresa di compiere il Grande Slam vincendo tutte le prove, se solo avesse preso parte alle due già citate, per il resto non possiamo che iniziare a proiettarci nell'atmosfera iridata del prossimo week end.

Che il mondiale inizi già ad essere nei pensieri delle principali contendenti lo si è già capito nelle fasi iniziali del Gp Adrie Van Der Poel di Hoogerheide, quando Marianne Vos, all'ultima uscita iridata stagionale, ha preso subito la testa della gara, seguita prontamente da Hanka Kupfernagel mentre la Compton si manteneva momentaneamente guardinga, cercando di prendere le giuste misure al tracciato. Con lei la giovanissima Ferrand-Prevot, autrice di una buona partenza e la Van Paassen, mentre poco più indietro seguivano la belga Cant e la britannica Wyman. Già nel secondo giro però la situazione ha cominciato a delinearsi soprattutto dopo gli insidiosi tratti fangosi del percorso, dove la verve di Vos e Kupfernagel ha fatto sì che Cant e Ferrand-Prevot perdessero contatto, così come la Van Paassen mentre la Compton restava a breve distanza e non ancora propriamente convinta dell'attacco. Poco dopo però l'americana ha finalmente trovato il giusto colpo di pedale ed ha iniziato ad affrontare le traiettorie con la giusta attenzione, e questo ha fatto sì che portasse il primo veemente tentativo, approfittando anche di un errore della Kupfernagel che ha così creato un primo divario tra la statunitense e la tedesca (oltre che con la Vos). Il vantaggio della Compton è iniziato così pian piano a salire: nove secondi al termine del secondo giro, ben ventiquattro al termine del terzo. La gara così è divenuta una formalità per Katherine e, nonostante un ultimo giro un pò problematico, con alcuni errori di traiettoria che le hanno fatto perdere alcuni secondi, ha potuto così presentarsi a braccia alzate sul traguardo per una scena che è divenuta fin troppo scontata e monotona in quest'annata. Dietro di lei invece era tutta da seguire la lotta tra la Vos e la Kupfernagel, con l'olandese che aveva cercato a più riprese di forzare per ripotarsi sulla Compton senza successo. Lo sforzo anzi ha sicuramente tolto brillantezza alla fuoriclasse orange, che nelle ultime tornate ha così pagato dazio nei confronti di una Kupfernagel mai doma e decisa a presentarsi nel migliore dei modi all'appuntamento mondiale in patria, che ha prodotto il forcing decisivo anche per dare un colpo psicologico alla rivale. Piazza d'onore per la tedesca dopo 18 secondi quindi mentre la Vos tagliava il traguardo dopo 31 secondi. Appassionante anche la lotta per la quarta piazza che ha sorriso alla Van Paassen (giunta a 51") e le ha permesso così di festeggiare il successo finale nella challenge, nonostante una condizione fisica non propriamente ottimale mentre in quinta posizione (a 1'01") è terminata Katerina Nash (anche lei al rientro), protagonista di una caduta quando era in lotta proprio con la Van Paassen. Cant, Ferrand-Prevot, Wyman, De Boer e Spitz hanno completato la top-ten, da cui sono rimaste questa volta escluse le francesi Ferrier-Bruneau (11esima a 2'06") e la campionessa nazionale Mani (17esima a 2'53"), oltre alla Havlikova (16esima a 2'36").

La classifica finale di Coppa del Mondo dice quindi 310 punti per Van Paassen, 300 per Compton e 205 per Vos, con quest'ultima che ha preso parte solo alle ultime quattro prove da dicembre in poi e che quindi ha ottenuto riscontri senza dubbio indicativi, visto che non è scesa giù dal podio. Ora St.Wendel sarà teatro dell'ultima grande battaglia stagionale, con la Vos decisa ad inseguire il poker, la Kupfernagel vogliosa di riprendersi l'iride proprio dinanzi al pubblico amico e la Compton che, in caso di sconfitta, avrà commesso un clamoroso autogol nel sacrificare le sue chanche in coppa nel momento topico.

Vivian Ghianni

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