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Coppa del Mondo Pista Beijing 2011: Francia, scorpacciata finale - Pervis, Sireau e Sanchez chiudono in bellezza

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François Pervis tra l'olandese Hugo Haak e il neozelandese Simon Van Velthooven sul podio del Chilometro © Daylife.com-Getty ImagesSi è conclusa anche la terza e ultima giornata della Coppa del Mondo a Pechino e si avvicinano così anche le assegnazioni dei vari titoli in vista dell'ultima tappa di Manchester in programma dal 18 al 20 febbraio. Una giornata ricca, questa, con ben 5 prove da affrontare, tra le quali anche le ultime tre specialità dell'Omnium femminile. Una giornata anche dedicata a quelle discipline che non fanno più parte del programma olimpico: a Pechino è toccato ai maschi fare uno sforzo in più con la Corsa a Punti e il Chilometro.

Proprio dal Chilometro sono iniziate le soddisfazioni francesi nella capitale cinese (che proseguiranno anche con la Velocità maschile e il Keirin femminile a dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto sia di altissimo livello la scuola transalpina della velocità guidata da tanti tecnici tra i quali Florian Rousseau): la vittoria è andata, infatti, a François Pervis con un tempo veramente ottimo: 1'01"197, un risultato di livello mondiale considerando che questa disciplina viene ormai snobbata dai migliori; per capire il valore del risultato cronometrico basta guardare che distacco ha rifilato Pervis al secondo classificato, l'olandese Hugo Haak che ha fermato le lancette a 1'03"010, e al terzo, il vincitore del Keirin, il neozelandese Simon Van Velthooven (1'03"103). Molto negativa la prova di Francesco Ceci: oggi impegnato in due gare, lontano dai sui tempi migliori, ha chiuso al 23esimo posto con 1'06"058.

Altra prova di velocità e altra vittoria francese nel Keirin femminile con la ritrovata Clara Sanchez, tornata ad alti livelli dopo un periodo piuttosto negativo: la sprinter transalpina ha vinto tutte le volate, anche del primo e del secondo turno, lasciandosi alle spalle anche un'esperta come Simona Krupeckaite che ancora fatica a trovare la condizione giusta per tornare ad essere un faro per la velocità. Nella finale Clara Sanchez si è imposta davanti alla vincitrice della Velocità, l'urcaina Lyubov Shulika e alla giovane promessa britannica Rebecca James: quarta e un po' deludente anche l'olandese Willy Kanis dalla quale ci si aspettano sempre grandi risultati che però difficilmente arrivano. Alla prova del Keirin hanno partecipato anche due italiane entrambe eliminate nei primi turni, Elisa Frisoni e, un po' a sorpresa, anche Marta Tagliaferro (certamente non una specialista di questa disciplina).

La terza medaglia d'oro francese di giornata è arrivata nella disciplina più antica della pista, la Velocità, da parte di quel Kevin Sireau che spesso viene criticato per la sua gestione delle volate: con questa vittoria il giovane primatista del mondo si è aggiudicato matematicamente la Coppa del Mondo nonostante debba essere disputata ancora la tappa finale. Sireau ha fatto segnare subito il miglior tempo di qualificazione con 10"162, buono ma certamente non ai livelli a cui solitamente è abituato se si tiene conto che può essere considerato l'unico in grado di poter scendere sotto i 10 secondi in qualsiasi pista del mondo: abbiamo però visto che a Pechino i tempi sono stati tutti molto alti. E infatti alti sono stati i tempi anche di tutti gli altri avversari a partire dal cinese Lei Zhang con 10"221 fino al 10"421 del malese Azizulhasni Awang che comunque non fa certo della Velocità il suo punto di forza. Molto molto alto invece il tempo fatto segnare da Francesco Ceci 11"150, e se a Cali il motivo era la febbre, e non abbiamo ragione di non crederlo, quale sarà la causa di questo nuovo risultato negativo?

Non è giudicabile invece la prova di Omar Bertazzo, inseguitore, che si è cimentato nei 200 metri con il tempo di 11"810, ma ci si chiede se è obbligatorio far partecipare un inseguitore alla Velocità o non è, forse, meglio portare un velocista anche se non espertissimo (o forse è meglio proprio non portare nessuno). Stavolta Sireau non ha avuto modo di attirarsi le critiche, ha infatti vinto sempre nettamente le sue volate arrivando a disputare la volata con il velocista tedesco Sebastian Doehrer, uno sprinter particolarmente "duro" negli scontri, come si è visto nella 6 Giorni di Zurigo dove era solito fare a testate con il compagno di nazionale Thiele: Sireau ha vinto nettamente piazzando anche un 10"517 nella prima volata e controllando, invece, la seconda. La medaglia di bronzo è andata al collo del cinese Miao Zhang.

L'ultima medaglia femminile in palio è stata quella prestigiosa dell'Omnium vinto dalla Campionessa del Mondo e leader di Coppa, ormai matematicamente conquistata, la canadese Tara Whitten: la Whitten era già in vantaggio dopo la prima metà gara su tutte le altre, in particolare su Kirsten Wild e su Pascale Jeuland, e la vittoria nell'Inseguimento Individuale sembrava averla già lanciata verso una vittoria tranquilla, ma il decimo posto ottenuto nello Scratch a fronte di un secondo posto della Wild avevano fatto un po' vacillare il trono della canadese. La Wild ha però ceduto nella prova finale dei 500 m e quel 16esimo posto le ha fatto perdere, ormai, ogni velleità di successo visto che la Whitten, concludendo sesta, ha riguadagnato molti dei punti persi nello Scratch: Kirsten Wild, seconda al termine dell'Omnium, si è però dimostrata un'atleta adattissima a questa prova, forse l'atleta olandese più adatta; al terzo posto si è piazzata la francese Pascale Jeuland con solo due punti meno della Campionessa Europea Leire Olaberria. Annalisa Cucinotta, alla sua prima esperienza nell'Omnium in Coppa del Mondo ha concluso in 15esima posizione, tutto sommato una gara discreta.

Ultima prova maschile della giornata un'altra disciplina storica e fondamentale per la pista che l'UCI ha deciso di eliminare dal programma olimpico rovinando decenni di tradizione, si parla ovviamente della Corsa a Punti: assente il Campione del Mondo Cameron Meyer impegnato a vincere la sua prima importante corsa a tappe al Tour Down Under, sono scesi comunque in pista alcuni dei migliori specialisti come il greco Ioannis Tamouridis, vincitore della Coppa del Mondo l'anno scorso, il canadese Zachary Bell, il neozelandese Thomas Scully e il russo Artur Ershow. Proprio quest'ultimo, insieme al connazionale Alexei Markov e Claudio Imhof, tra il penultimo e l'ultimo sprint si sono portati alla caccia del giro aggiudicandosi una corsa che sarebbe stata altresì vinta dal neozelandese Scully davanti al canadese Bell. Non male la prova dei due italiani presenti in gara: Omar Bertazzo (veramente un atleta tuttofare) si è piazzato in decima posizione con 7 punti, mentre l'esperto alteta delle Fiamme Azzurre Fabio Masotti ha concluso in 18esima posizione con 2 punti.

E si è conclusa così anche la trasferta asiatica della Coppa del Mondo: ora il circo della pista è pronto per ritornare in Europa tra un mese per la tappa di Manchester e, successivamente, i Campionati del Mondo di Apeldoorn in Olanda.

Laura Grazioli

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