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Tour Down Under 2011: Tradizione spagnola a Willunga - Ventoso su Matthews. Goss a 8" da Meyer | Cicloweb

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Tour Down Under 2011: Tradizione spagnola a Willunga - Ventoso su Matthews. Goss a 8" da Meyer

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Francisco Ventoso batte Michael Matthews a Willunga, Tour Down Under © Ufficio stampa Francisco VentosoLa tappa regina è alle spalle. Superato lo scoglio (l'unico degno di essere così chiamato in tutto il tracciato) di Willunga Hill, Cameron Meyer è sempre in testa al Tour Down Under, a una frazione dal termine. Significa forse che il giovane australiano può dirsi ormai praticamente certo del successo finale? Neanche per sogno. Perché alle sue spalle, a soli 8", è in agguato un altro australiano, giovane quasi quanto il corridore attualmente in maglia ocra, ma sicuramente più veloce.

Al punto che domani, nel conclusivo circuito di Adelaide, tra un abbuono volante e uno all'arrivo, potrebbe anche riuscire nell'impresa di scalzare Meyer. La tradizione gli va contro, visto che solo una volta (nel 2001, beneficiario O'Grady su Kai Hundertmarck) c'è stato un cambio al vertice all'ultima tappa del TDU.

Va invece a favore, la tradizione, dei colori spagnoli, nella frazione di Willunga: dopo Contador nel 2005, dopo Luis León Sánchez nel 2010 (due nomi da niente...), oggi è toccato a Francisco Ventoso imporsi all'attenzione generale (oltre che al gruppo di avversari) sul traguardo più difficile della corsa australe. La doppia scalata a Willunga Hill ha avuto il suo peso, nell'economia di una tappa partita con una fuga di 8 uomini andati all'attacco dopo 7 km di gara. Murphy, Kangert, Sebastian Haedo, Van Leijen, Vorganov, Hepburn, Horrach e l'italiano Viganò hanno tenuto a lungo un vantaggio di un paio di minuti (punta massima: 2'27" al km 56 su 131), ma è bastato che Garmin e HTC (tra questi ultimi, attivo pure Cavendish in testa) tirassero un po', per riportare a tiro gli attaccanti, e uccellarli successivamente (previa una bella trenata Euskaltel) sulla prima Willunga Hill, al km 85.

Transitato come al solito in testa al Gpm Luke Roberts (dominatore della relativa classifica), in discesa abbiamo vissuto un momento forse storico, con quello che potrebbe risultare l'ultimo attacco di Lance Armstrong (il quale non si sa ancora con certezza se parteciperà a qualche corsa americana nei prossimi mesi). Il texano si è mosso con Van de Walle, Ivanov, Isasi, Gutiérrez Palacios, Pasamontes e Denifl, ma il margine guadagnato sul gruppo è stato inferiore ai 20", e a poco meno di 30 km dalla fine i 7 sono stati ripresi.

Nella seconda scalata a Willunga Hill, a 20 dal traguardo, un forcing con relativo allungo di Porte e Hermans (a cui si è accodato Bobridge in ruolo di stopper), oltre a lanciare il terzetto in un breve break (15" per loro, poi ripresi ai -10) ha prodotto la frantumazione del gruppo in parecchie particelle. Davanti sono rimasti in 20, tra cui i primi tre della generale (Meyer, Ten Dam e Goss), ma non il quarto e il quinto (McEwen e Greipel, che hanno pagato gli strappetti). Una caduta ai 9 km ha fatto fuori Bobridge e David López, che erano nel gruppo di testa, dopodiché i restanti 18 si sono involati verso il traguardo, con mezzo minuto di margine sul primo gruppo inseguitore (quello di Greipel) e tutta la possibilità di gestire il vantaggio (Rogers e Roulston, lavorando per Goss, hanno dato una bella mano all'azione).

L'ultimo tentativo della giornata porta la firma di Gorka Izagirre, che ci ha provato senza fortuna ai 2 km.

Lo sprint, su una rampetta più lunga e dura di quella di Stirling, ha visto Bling Matthews riprovarci come l'altro giorno, ma pagare dazio al più esperto Francisco Ventoso, uno particolarmente in sintonia con questo tipo di arrivi, che bagna subito col successo il suo ritorno ad una formazione Pro Tour (la Movistar, in questi giorni protagonista anche in Argentina con Tondo), dopo un triennio in "provincia" (prima spagnola, con l'Andalucía, poi italiana, con la CarmioOro).

Goss, che pure si è trovato a un passo dalla possibilità del colpaccio, si deve accontentare del terzo posto di giornata (davanti a Rojas e Roberts), e quindi a una scorciatura minima del distacco dal capoclassifica Meyer, appena 4" rosicchiati. Tanto gli è comunque bastato per scavalcare almeno Ten Dam e installarsi in seconda posizione, da cui - come detto - domani proverà ad abbattere gli 8" che lo dividono da Meyer. Rilevante la risalita di Matthews e Ventoso (ora quarto e quinto della generale), mentre il miglior italiano sulla piazza australiana è Ballan, undicesimo in classifica e anche a Willunga abbastanza brillante, con un ottavo posto di giornata che si unisce ad altri momenti promettenti del Down Under di Alessandro, che di sicuro sta facendo di tutto per lasciarsi alle spalle una stagione bruttarella. E, visto anche il fuso orario tra l'Italia e Adelaide, come si può evitare di dire che probabilmente il buon giorno si vede dal mattino?

Marco Grassi

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