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Tour de France 2011: Andy: «Spero ci sia Contador» - Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la presentazione

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Ecco le dichiarazioni dei corridori e dei team manager dopo la presentazione ufficiale del Tour de France 2011.

Andy Schleck da Cyclingnews
«Mi piace questa corsa. I quattro arrivi in salita sono molto adatti a me; tutta la corsa è adatta a me: è un Tour per scalatori e per me è un'ottima cosa. Il pavé ha reso il Tour 2010 qualcosa di speciale e quest'anno è stato sostituito con il vento della Vandea e della Bretagna. E dobbiamo ricordo che alcuni hanno perso il Tour nelle cronometro a squadre. Comunque non sono spaventato dalle trappole della prima settimana: quando vado al Tour ci vado per vincere. La tappa regina sarà quella con l'arrivo sul Galibier e tutta l'ultima settimana sarà impegnativa. Il Tour 2010 per quanto mi riguarda è finito e sul podio di Parigi io ero secondo, questo è quanto: spero comunque che per il ciclismo e per Alberto si arrivi a dare una risposta veloce a questo problema, ma per me non cambia nulla. In ogni caso spero che Contador sia al via del prossimo Tour: mi piace gareggiare contro tutti i più forti; però il Tour non è solo me contro Alberto, ci sono decine di altri ottimi corridori. Non ho ancora definito il mio programma di avvicinamento, ho qualche idea e probabilmente non farò il Giro. So cosa è meglio per me».

Vincenzo Nibali da Cyclingnews
«La presenza o assenza di Contador non influenzerà la mia decisione di partecipare o meno al Tour, proprio in questi giorni con la Liquigas stiamo programmando i calendari per il 2011. Ne saprò di più sabato, dopo aver visto il percorso del Giro: io potrei fare la corsa rosa e poi venire al Tour in supporto a Ivan, ma ora è davvero troppo presto per dirlo. Dipendesse da me, onorerei il Giro per poi decidere, in base alla mia condizione, se fare il Tour o la Vuelta. Dovrò discutere di questo con Basso, però, e non sarà facile dividerci nella maniera migliore tra i nostri obiettivi. Per me il 2010 è stato un grande anno, mi piacerebbe davvero ripetere questi risultati anche nella prossima stagione. Riguardo al percorso della Grande Boucle, ci sono molte salite storiche e pochissimi chilometri a cronometro, quindi possiamo tranquillamente definirlo un Tour particolarmente adatto agli scalatori. La tappa italiana mi attira tantissimo, ovviamente, e l'arrivo a Pinerolo promette di essere molto spettacolare ».

Cadel Evans da Twitter
«A prima vista sembra una partenza più in pianura - leggi molto più stressante - e un finale molto duro. Duro, come sempre...»

Bradley Wiggins da TeamSky.com
«La cronosquadre sarà un appuntamento molto eccitante per noi visto che abbiamo corso molto su pista e che abbiamo fatto molta esperienza in questa stagione in questo tipo di gare. Sarà una giornata importante e la selezione e la preparazione ne terranno molto conto. Ovviamente ci sarà la possibilità di perdere più tempo in una prima tappa come questa che non se ci fosse stato un prologo ma se tutto andrà bene lì allora la seconda tappa sarà una grande occasione per vincere e conquistare la maglia gialla. Almeno sulla carta tutta la prima settimana sarà fondamentale per il team. Sulla carta il Tour de France sembra sempre duro ma svelare il percorso significa mettere anche una croce su ciò che è stato il 2010: adesso ci dovremo concentrare solo a fare bene nel 2011. Abbiamo parlato molto di cosa è andato male quest'anno e abbiamo già pensato a come far andare bene le cose; non è un mistero che io voglio puntare al podio, e vincere se possibile: alzeremo ancora l'asticella e quello sarà il nostro obiettivo».

Ivan Basso da Cyclingnews
«La tappa di Pinerolo sarà certamente importante nell'economia del Tour, ma dobbiamo pensare che prima di quella ce ne saranno molte altre. Non si può certo vincere un Tour al primo giorno, ma di sicuro lo si può perdere. Il doppio Galibier sarà il pezzo grosso del percorso, e la frazione che arriva a Serre Chevalier è già in cima ai pensieri di tutti i corridori e delle squadre; ma bisognerà fare attenzione, in tanti in passato hanno sofferto su quel falsopiano prima della salita. Ma comunque non ci sarà solo il Galibier, anche l'Agnello potrà fare una grande differenza, anche la tappa di Plateau de Beille: basti pensare alla lunghezza di quelle salite, alle pendenze, al caldo che farà...»

Thor Hushovd da Velochrono
«Per cominciare ho guardato la prima settimana e mi piace. Sono molto motivato per vincere una tappa e magari passare 2-3 giorni in giallo. Per la maglia verde, col nuovo regolamento, la vedo complicata. Metterà più pressione sui noi velocisti e se ci saranno in palio venti punti allo sprint intermedio, bisognerà far lavorare la squadre, una tattica completamente diversa».

Jurgen Van den Broeck da Sporza
«Il percorso mi piace. Io nella terza settimana vado bene e ovviamente cercherò di concentrarmi su quella. La prima settimana è molto insidiosa, col vento e delle salitelle cattive ma non ho paura, neanche della cronosquadre. Il mio obiettivo rimane la top10: quest'anno sono arrivato quinto e sarà dura da ripetere, potrei arrivare sesto e non sarebbe un risultato negativo».

Thomas Voeckler da Velochrono
«È un Tour senz'altro disegnato a misura degli scalatori con solo una cronometro individuale. Penso che Andy Schleck potrebbe cancellare la delusione del 2010 visto il profilo molto montagnoso di questo Tour de France».

Nicholas Roche da Cyclingnews
«Il percorso del Tour 2011 mi si addice, così come mi si addiceva quello di quest'anno: ci sono un sacco di montagne! Sarà importante prepararsi bene per la cronometro a squadre: 23 km sembrano pochi ma si può perdere facilmente un minuto e mezzo, forse anche due. Il prossimo anno bisognerà prendere molto seriamente le tappe con il vento: ci vorranno allo stesso tempo attenzione e pazienza per tutta la corsa. Mi piacerebbe riuscire ad arrivare nei primi 10 dopo essere entrato nei 15 quest'anno: devo ancora lavorare molto per migliorarmi ma voglio puntare sempre in alto per non rischiare di essere appagato. Voglio continuare a correre come ho fatto all'ultima Vuelta».

Anthony Charteau da Cyclingnews
«Il cambiamento dei punteggi per i Gpm non è male per me, non sono molto veloce se c'è da sprintare e per questo Pineau mi batteva su quelli di terza e quarta categoria. Avrò bisogno di essere forte in salita: è un Tour molto impegnativo e, a mio parere, pure molto bello. Non vedo alcuna ragione per cui non possa essere in grado di battaglia di nuovo per vincere la maglia a pois. Dopo il Tour ho letto molti articoli critici sulle mie qualità in salita ma probabilmente erano scritti da percorso che non conoscono molto il ciclismo o le mie abilità. Il mio obiettivo sarà di nuovo la maglia a pois, seguirò la stessa preparazione anche se è ancora da vedere se la nostra squadra farà o meno il Giro, è stato molto utile prima del Tour, mi ha dato il colpo di pedale giusto per le montagne».

Eusebio Unzue da Biciciclismo
«Una grande novità è l'assenza di un prologo anche se la seconda tappa sarà una cronosquadre. Il percorso comunque è molto montagnoso e ci saranno quattro arrivi in salita su salite mitiche come Luz Ardiden, Plateau de Beille, Galibier e Alpe d'Huez: sarà un Tour per scalatori e penso che sarà molto spettacolare per gli appassionati».

Erik Breukink da Sport1.nl
«Mi hanno sorpreso in particolare i pochi chilometri a cronometro del percorso. È un percorso ideale per Robert Gesink. Sarà importante scoprire il percorso della cronometro ma credo che sarà tutta in pianura ma gli arrivi in salita sono molto difficili: a Robert piacciono molto specie quanto, come nel caso del Galibier, arrivano a più di 2000 metri. È un Tour per scalatori puri, Andy Schleck sarà soddisfatto: bisognerà vedere, però, se ci sarà Contador perché lui è il numero uno di questa generazione per queste corse».

Jonathan Vaughters da Twitter
«Cambi interessanti per la classifica a punti del Tour de France 2011... gli sprint intermedi saranno molto più importanti».

La Redazione

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