Ciclocross Donne 2010-11: Il regno delle lady di fango e neve - Al via la Coppa del Mondo femminile

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Archiviata da un paio di settimane la stagione del ciclismo su strada, è giunto il momento di calamitare le attenzioni sulla nuova stagione del ciclocross, che con la prima prova di Coppa del Mondo in programma domani ad Aigle entra decisamente nel vivo anche tra le Donne Elite. Quello svizzero sarà il primo di sette appuntamenti che, passando per Aigle appunto e poi attraverso Plzen, Koksijde, Kalmthout, Heusden-Zolder, Pont-Château e Hooghereide decreteranno chi riuscirà a succedere a Daphny Van Den Brand nel prestigioso albo d'oro, prima che il campionato mondiale di St-Wendel rimetta in palio la maglia iridata, da due stagioni ormai sulle spalle di Marianne Vos (la Germania ospiterà inoltre anche il campionato europeo a Francoforte sul Meno, il 7 novembre prossimo). Una stagione tutta da seguire quindi, con i primi appuntamenti stagionali già andati in scena in Belgio e negli Stati Uniti e che tra un paio di settimane (il 31 ottobre a Grumento Nova, in provincia di Potenza, per la precisione) vedranno nuovamente in scena anche l'Italia con la terza edizione del Giro d'Italia di Ciclocross, che anche per questo 2010 sarà articolato in sei prove. Veniamo ora alle protagoniste.

Indubbiamente spetterà ancora all'Olanda il ruolo di nazione-faro, potendo disporre di punte che nessun'altra nazionale può vantare. Dici Olanda e naturalmente il pensiero non può che andare a Marianne Vos, la fuoriclasse che proprio nel ciclocross ha avuto proprio col campionato del mondo quel feeling che invece non ha avuto su strada (che poi, con ben 4 argenti consecutivi, si fa per dire...) e avrà proprio nel mondiale tedesco il principale obiettivo della propria stagione invernale. Dopo aver concluso infatti le fatiche su strada, la Vos osserverà un periodo di riposo e debutterà nel cross nel mese di dicembre, saltando in questo modo le prime tre prove di Coppa del Mondo, cosa che però non gli impedirà di essere protagonista nè gli precluderà il successo nella stessa Challenge, sfuggitagli nella passata edizione per la miseria di cinque punti. Successo che fu appannaggio di Daphny Van Den Brand. atleta a cui non difetta affatto la costanza di rendimento e che quindi si preannuncia nuovamente come seria pretendente alla vittoria in Coppa ed in grado di dire assolutamente la sua anche in un mondiale in cui nella scorsa stagione conquistò la medaglia di bronzo. Mondiale in cui spesso per un motivo o per l'altro le è mancato l'acuto vincente, visto che nel suo palmarès è finito appena una volta nel 2003. Più che una sorpresa potrebbe invece essere una bella conferma Sanne Van Paassen, già capace di chiudere la scorsa stagione al terzo posto in classifica finale di Coppa del Mondo e partita già abbastanza bene in queste settimane (suoi i successi al GP Neerpelt e nella prima prova del GvA a Namur). Anche la carta d'identità che recita 1988 come anno di nascita la pone di fronte ad un futuro che potrebbe essere assolutamente roseo ma intanto in casa orange si sta segnalando per essere un'alternativa affidabile e le prossime settimane potrebbero darcene prova. Buone prestazioni potrebbero venire anche da Linda Van Rijen. 

La disputa di europeo e mondiale in Germania non può non fare gola ad Hanka Kupfernagel, pronta più che mai ad essere protagonista dopo una stagione passata condizionata nella prima parte da problemi fisici. La campionessa tedesca però questa volta sarà ai nastri di partenza fin da principio e potrà quindi dire la sua anche per la Coppa del Mondo. Dell'appuntamento mondiale invece sembrerebbe quasi superfluo parlarne, visti i dieci podi (con quattro successi) conquistati nelle ultime undici edizioni iridate, dato ampiamente sufficiente per considerarla grande favorita. Oltre a lei potrebbe essere Elisabeth Brandau a confezionare qualche buon risultato, già colto nell'ultima stagione. Accennavamo ad una stagione crossistica già in pieno svoglimento negli Stati Uniti nelle ultime settimane ed il pensiero inevitabilmente ci porta ad una Katherine Compton apparsa già in buone condizioni di forma e per la quale la speranza principale di questa nuova stagione sarà indubbiamente quella di non essere afflitta da problemi fisici tali da comprometterle il bersaglio grosso. Non bisogna dimenticare, infatti, che l'atleta statunitense (che viene tra l'altro dalla stagione nella MTB) vide sfumare sul più bello sia la possibilità di giocarsi il successo finale in Coppa del Mondo che la possibilità di essere competitiva nell'appuntamento iridato, ragion per cui la voglia di riscatto sarà tanta. A cercare di spalleggiarla al meglio tra le atlete a stelle e strisce dovrebbero esserci Amy Dombroski e Meredith Miller.

Molta attenzione invece susciterà anche in questa stagione Katerina Nash, senza dubbio una delle rivelazioni dell'ultima annata in cui seppe conquistare anche il successo nella penultima prova di Coppa del Mondo a Roubaix. Per l'atleta ceca, avvezza al fuoristrada essendo una biker, proprio gli appuntamenti di Coppa potrebbero costituire il viatico per un ottimo risultato e se riuscirà a migliorare la propria tecnica, visto che nella stagione passata era stata protagonista di qualche caduta di troppo, potrebbe essere realmente un osso duro per le più serie pretendenti alla vittoria. Tra le atlete ceche non va dimenticata Pavla Havlikova, in grado di cogliere qualche buona top-ten ma negli ultimi tempi oscurata proprio dal crescente rendimento della Nash. Neppure la Francia mancherà di essere protagonista, proponendo ancora una volta un buon mix di esperienza e rinnovamento, sintetizzati da un lato dalla sempreverde Christel Ferrier-Bruneau e dall'altro da Caroline Mani, anche lei una delle note più liete della stagione passata in cui soprattutto nella seconda parte ha saputo avere una buona costanza di rendimento. Molta curiosità poi ci sarà nel rivedere tra le portacolori transalpine la giovane prodigio Pauline Ferrand-Prevot, capace di concludere all'ottavo posto a Tabor pur essendo ancora juniores. Molto dipenderà naturalmente anche dai programmi dell'atleta stessa, capace di eccellere su strada e nella MTB (quest'ultima specialità, di cui è da due anni campionessa del mondo in carica a livello juniores, potrebbe essere quella in cui concentrare i maggiori sforzi, specie pensando all'appuntamento olimpico di Londra).

Il Belgio farà principalmente affidamento sulla giovane Sanne Cant, altra atleta apparsa in buona crescita nel tempo e buona protagonista nelle prove di Coppa mentre a tenere alta la bandiera britannica ci penserà Helen Wyman (con Nikki Harris verosimilmente in seconda battuta). Katerine Leumann potrebbe invece portare in dote ai colori svizzeri qualche buon risultato.

Come si presenta invece l'Italia? A guardare le ultime due stagioni le maggiori speranze di risultati di una certa caratura in ambito internazionale sono tutte riposte in Eva Lechner, ormai calatasi alla perfezione nell'ambiente dopo le ottime risultanze sia su strada che nella Mountain Bike. Proprio quest'ultima specialità, che continua ad essere la prediletta dell'atleta bolzanina, le ha portato anche in questa stagione vittorie e piazzamenti importanti (tra cui la riconferma dei titoli italiani Cross Country e Marathon) e proprio per questo dovrebbe farle posticipare l'avvio di una stagione in cui è attesa alla conferma (e possibilmente all'ulteriore miglioramento) delle splendide prestazioni fatte registrare negli ultimi due anni. Per il resto anche il Giro d'Italia rivestirà la sua importanza, con Francesca Cucciniello ed Evelyn Staffler che potrebbero essere tra le principali pretendenti alla maglia Rosa, a cui concorreranno anche le sorelle Daniela e Nicoletta Bresciani e magari anche Ilaria Rinaldi, tornata da questo autunno a cimentarsi nel ciclocross dove seppe vincere un titolo italiano da Under 23. Tra le atlete più giovani invece per Stefania Vecchio e per Elena Valentini (quest'ultima al debutto nella categoria Elite) potrebbe esserci anche la possibilità di qualche importante esperienza in ambito internazionale. 

Ormai è tutto pronto, non resta che attendere ventiquattro ore e poi ad Aigle sarà già ora di fare sul serio.