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Giro del Piemonte 2010: Tiranno Gilbert, bis annunciato - Strapotere del vallone, Pozzato quarto

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Gilbert vince nettamente su Bertagnolli e Breschel © Bettiniphoto

Era un obiettivo annunciato, ma ciononostante gli avversari non hanno che potuto constatare lo strapotere del belga Philippe Gilbert su arrivi come quello di oggi. Un risultato che forse al ct del Belgio lascia un po' di amaro in bocca per come è finito il Mondiale di Melbourne, probabilmente - ma solo col senno di poi - buttato un po' al vento dallo stesso Gilbert con quell'azione solitaria lanciata sull'ultima salita e respinta dal ritorno del gruppo a ridosso degli ultimi chilometri (come avvenuto per Gallopin tra gli Under 23 e per Arndt e Cooke tra le Donne).

Ad ogni modo Gilbert è un corridore istintivo che ha più frecce al proprio arco, e se è fuori discussione che il Mondiale sia un traguardo ben più ambito di due tappe alla Vuelta a España o del bis al Giro del Piemonte, è anche con risposte come quella odierna che un grande corridore risponde a delle scelte che possono essere risultate alla fine poco fruttuose. E se consideriamo che l'anno scorso offrì l'accoppiata Piemonte-Lombardia (anzi, esagerò perché prima aveva già vinto Sabatini e Tours), si può capire come per sabato il capitano dell'Omega Pharma-Lotto rimanga assolutamente l'uomo da battere.

Il primo attacco di giornata avviene al km 12, con De Marchi, Dall'Antonia, Carlström e Malori raggiunti poco dopo da Valentin, Saramotins e Mirenda. Al Team Katusha il gruppetto non piace e dunque è al km 56 che parte l'azione buona, con ben tre stagisti all'interno: ancora De Marchi (dell'Androni) con il compagno di squadra Solari, Favilli (ISD) e Colbrelli (Colnago), con Pujol (Cervélo) e Gallopin (Cofidis) a completare il sestetto. 8'40" il vantaggio massimo del drappello al km 99, con l'ex campione del mondo Evans che si ritira nella zona del rifornimento.

A questo punto avviene ciò che mai ci si aspetta in una corsa professionistica: al termine di una discesa, nei pressi di una rotonda, i sei fuggitivi sbagliano strada. Siamo a 30 km dal traguardo, il gruppo è già in rimonta e quando i sei si accorgono del fattaccio e tornano indietro il plotone è già passato.
In gruppo non ci si rende subito conto di quanto accaduto e la Saxo Bank affronta la salita della Morra - ai piedi della quale Pozzato e Visconti hanno rotto la bici e si sono dovuti produrre in un dispendioso inseguimento - ad alta andatura per stancare le ruote veloci e favorire Breschel e Fuglsang, con il lavoro interrotto da un tentativo promosso da Proni, Caruso, Soler, Dyachenko, Madrazo, Bertagnolli e Pozzovivo che, quando si accorgono di essere la testa della corsa, provano ad accelerare ma senza successo. La loro azione viene stoppata a fine discesa, col solo Madrazo a tentare di nuovo l'azione in contropiede fino al cartello dei 500 metri all'arrivo del primo passaggio sotto lo striscione del traguardo di Cherasco.

Sono in tanti negli ultimi 18 chilometri a provare l'anticipo, ma l'Omega Pharma-Lotto di Gilbert fa sempre buona guardia anche quando Dyachenko e Gusev arrivano a toccare i 14" di vantaggio (ai meno 5 km). I due vengono ripresi all'ultimo chilometro dal gruppo allungatissimo e con l'Omega Pharma che ormai lancia l'attacco di Gilbert. Il vallone si produce in uno strepitoso assolo che riesce a dargli un margine di assoluta fiducia per gli ultimi 500 metri pianeggianti, con Bertagnolli e Breschel che finiscono ai lati del podio e Pozzato che si deve accontentare della quarta posizione.
Nella top ten finiscono anche Devenyns (capitano della Quick Step per via dell'attacco influenzale che ha costretto Cataldo al riposo), Finetto (fu 6° al Lombardia 2008 da neopro'), Pozzovivo, Mollema, Urán e Pietropolli, mentre il campione del mondo Hushovd, all'esordio assoluto in maglia iridata col dorsale 77 (lo stesso di Melbourne), ha chiuso al 14esimo posto.

Mario Casaldi

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