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Ciclocross 2010-11: Stybar iridato, Nys il leone - Riparte la stagione del cross

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L'iridato Stybar © BettiniphotoL'estate qui fa a malapena in tempo a finire che già, nell'Europa Centrale e negli Stati Uniti, si torna a fare sul serio col ciclocross. Anzi, già si corre da alcune settimane nell'affollato circuito nordamericano, con il francese Mourey capace di raccogliere ben tre successi parziali nella sua trasferta oltreoceano. Anche in Belgio e Repubblica Ceca i big della specialità si sono messi in mostra, ma possiamo dire che la stagione vera e propria va a iniziare questa domenica a Namur, con la prima prova del GvA, una delle tre challenge più importanti insieme a Coppa del Mondo e Superprestige.

Passiamo dunque in rassegna i corridori di riferimento che caratterizzeranno il 2010-11 degli élite. Ovviamente non si può non cominciare che da Zdenek Stybar (Telenet-Fidea), campione del mondo in carica. Il ceco è chiamato a confermare una stagione esaltante, che gli ha consegnato non solo l'iride, ma pure la Coppa del Mondo e il Superprestige. Ripetersi non sarà semplicissimo, al di là dei due successi già ottenuti nella meno importante Toi Toi Cup in Repubblica Ceca, ma Stybar (che è pur sempre un classe '85) sembra aver finalmente raggiunto una continuità di rendimento che nelle annate precedenti gli era mancata, e non sarà certo una sorpresa ritrovarlo a lottare per il successo in tutte le gare che contano.

Di sicuro a sfidarlo non mancherà il solito immarcescibile Sven Nys (Landbouwkrediet), che un paio di settimane fa, in coincidenza col suo esordio stagionale - ovviamente vittorioso - ad Erpe-Mere, ha dichiarato i suoi propositi: «Punto a vincere tutto». E il cannibale di Baal, pur dall'alto delle sue trentacinque primavere, potrebbe pure riuscirci. Lo troveremo senza dubbio sul podio in quasi tutte le gare che disputerà, come sempre, ma siamo convinti che sarebbe disposto a barattare il decimo leggendario successo nel Superprestige o l'ottava Coppa del Mondo con una nuova maglia iridata, che in fondo ha indossato "soltanto" una volta.

Il terzo leader della specialità è l'altro fiammingo Niels Albert (BKCP-Powerplus), che però parte subito con l'handicap di uno stop dovuto a un problema al ginocchio. Tornerà a gareggiare fra fine ottobre e inizio novembre, compromettendo le sue chance di vittoria nelle classifiche generali delle varie challenge, di cui sarà costretto a saltare le prime prove. Ma forse non tutto il male vien per nuocere, se l'ex iridato la scorsa stagione ha sbagliato in parte la preparazione, mostrandosi imbattibile in autunno ma finendo poi per arrancare in inverno. Al contrario, nel 2009, la caduta con conseguente infortunio alla milza lo costrinse a un lungo stop che gli permise di arrivare fresco e in perfetta forma ai Mondiali di Hooghereide, e chissà che anche questa volta non possa essere così.

Nys tra Aernouts e Pauwels: il podio dello Steenbergcross © BettiniphotoSecondo molti commentatori i tre sopra citati potrebbero essere insidiati dal giovane (classe '88) Tom Meeusen (Telenet-Fidea), il più forte fra gli Under 23 nella passata stagione, a dispetto di un mondiale un poco al di sotto delle aspettative. L'impressione comunque è che Meeusen, pur talentuoso, non sia ancora pronto per combattere a pari livello coi mostri sacri della disciplina. Dovrà anzi cercare di farsi largo fra il solito nutrito gruppo di fiamminghi tostissimi, capeggiati da quel Klaas Vantornout (Sunweb-Revor) che lo scorso inverno è stato secondo sia al campionato mondiale che a quello belga (che a livello qualitativo è quasi pari alla prova iridata): sempre presente, spesso piazzato, fatica invece molto a vincere. La stessa cosa si può dire pure per Kevin Pauwels (Telenet-Fidea), Bart Aernouts (Rabo-Giant), Rob Peeters (Telenet-Fidea) e i due cugini Sven e Dieter Vanthourenhout (Sunweb-Revor il primo, BKCP-Powerplus il secondo): atleti molto forti, occasionalmente capaci di impensierire Nys, Stybar e Albert, paiono però destinati a giocare un ruolo da outsider, sfruttando magari qualche giornata opaca delle star. Discorso a parte merita invece Bart Wellens (Telenet-Fidea), reduce da una stagione praticamente persa a causa del citomegalovirus. A 32 anni lo storico rivale di Nys pare comunque in calando, e i prossimi mesi ci sapranno dire se il due volte iridato potrà ancora lottare coi migliori o ha definitivamente imboccato il crepuscolo della sua prestigiosa carriera.

Dopo gli inarrivabili belgi si conferma di buon livello medio la scuola ceca, che all'iridato Stybar affianca il solido Radomir Simunek jr. (BKCP-Powerplus) e il vecchio Peter Dlask (Telenet-Fidea), mentre si aspettano conferme da quel Martin Zlamalik che la passata stagione ha mostrato doti interessanti. Sempre alla ricerca di un leader sono invece gli olandesi, pure se Gerben De Knegt (Rabo-Giant) garantisce una certa continuità ad alto livello, mentre Thijs Al e Thijs Van Amerongen (stesso nome di battesimo e medesima squadra: AA Drink Cycling Team) difficilmente potranno andare oltre qualche dignitoso piazzamento nelle gare che contano. Naturalmente non si può parlare di Olanda e ciclocross senza citare Lars Boom (Rabobank): dopo le due fugaci apparizioni dello scorso inverno (una delle quali gli ha comunque garantito la maglia di campione nazionale), l'ex iridato ha in programma di variare in parte la preparazione in vista della stagione su strada, cosa che dovrebbe portarlo a disputare sei cross, comunque non in prove delle tre challenge maggiori. Sembra ugualmente esclusa l'eventualità di una sua partecipazione ai mondiali.

I francesi punteranno come sempre su Francis Mourey (FDJ), che non è mai stato un mostro di regolarità ma che, se trova la giornata buona, è davvero uno dei pochissimi a poter impensierire - anche in virtù del suo spunto veloce - la triade ceco-fiamminga formata da Stybar, Nys e Albert. E se lo svizzero Christian Heule la farà probabilmente da padrone nelle prove disputate in casa e nella vicina Germania, ci si aspetta finalmente qualche buon risultato dal tedesco Philipp Walsleben (BKCP-Powerplus), campione mondiale fra gli under 23 nel 2009, e magari pure dallo slovacco Robert Gavenda (Telenet-Fidea), appena passato di categoria.

Quanto agli italiani, le speranze sono come lo scorso anno affidate a Enrico Franzoi (BKCP-Poweplus) e al tricolore Marco Aurelio Fontana (Cannondale), che speriamo di vedere più presenti ad alto livello. Certo non è di buon auspicio notare come la prova italiana di Coppa del Mondo sia scomparsa, e come nel calendario internazionale siano ormai appena tre le gare sul nostro territorio: di sicuro non un buon viatico per il futuro del cross qui da noi.

Gianluca Colloca

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