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Memorial Pantani 2010: Arriva Elia e spazza tutti via - Cesenatico, Viviani primo su Serpa e Belletti

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Elia Viviani, primo a Cesenatico su Serpa e Belletti, esulta col gesto del cuore © Ufficio stampa Gs EmiliaElia Viviani non ha ancora 22 anni e appena nella scorsa primavera è approdato tra i professionisti, con la Liquigas che l'ha prelevato dal vivaio Marchiol e l'ha lanciato subito in una corsa a tappe, il Presidential Tour in Turchia. E lui che ha fatto? Ha subito timbrato, nella penultima tappa, battendo in volata Visconti.

Dopodiché la stagione del giovane veneto è proseguita con presenze al Giro di California e di Slovenia e all'Eneco Tour, oltre che alle varie classiche estive del calendario italiano. Pedala pedala, Viviani ha ritrovato un'ottima forma, e rieccolo protagonista sabato scorso al Memorial Manservisi, terzo allo sprint alle spalle del compagno Chicchi e di Belletti.

Con qualche credenziale in più da vantare, stamattina Elia si è presentato al via di un Memorial Pantani cambiato di data (non più a inizio giugno come negli anni scorsi) e spogliato di molti possibili protagonisti, trasvolati in Australia per il Mondiale, ma sempre emozionante per le strade che tocca e soprattutto il nome che porta.

Quel che ne è venuto è stata una corsa che ha immediatamente preso una certa piega, alla quale il gruppo non ha saputo opporre grosse resistenze: correva il km 29 e correva pure Viviani, proprio lui, primo a muoversi (insieme a Matteo Carrara) per un'azione da lontano che in quel momento, a oltre 150 km dal traguardo, poteva sembrare un tantino pretenziosa.

Ma ai due iniziatori dell'attacco si sono presto aggiunti altri uomini, a formare un drappello di 15, poi di 24, infine di 26. Il lunghissimo elenco prevede un uomo De Rosa (Montaguti), due Liquigas (Viviani e Dall'Antonia), due Lampre (Pietropolli e Ponzi), un Garmin (Fairly), due ISD (Clarke e De Negri), quattro Colnago (Belletti, Modolo, Frapporti e Marangoni), due Carmiooro (Tizza e Tamayo), due Acqua&Sapone (Donati e Proni), un Flaminia (Fumagalli), tre Androni (Bertolini, Serpa e Solari), tre Vacansoleil (Carrara, Hoogerland e Marcato), un CDC (D'Angelo), un Miche (Muto) e un Amore&Vita (Starchyk).

Per una settantina di chilometri il gruppo, per non saper né leggere né scrivere, ha controllato l'azione dei 26 (tenendoli a un paio di minuti di distanza), ma evidentemente davanti erano già rappresentate abbastanza bene un bel po' di squadre, e ciò ha permesso a quelli che erano dietro di tirare i remi in barca, da un certo punto in avanti: e così nel terzo giro del circuito di Montevecchio i 26 hanno preso il largo: al Gpm posto al km 122 in testa è transitato Hoogerland (scattato lungo la salita) con 20" sugli ex compagni di fuga (tra i quali nel frattempo c'era stata qualche defezione), e a quel punto il plotone faceva segnare ben 7'20" di ritardo.

L'azione di Hoogerland è stata molto bella, l'ha portato a mettere fino a 1'15" tra sé e gli altri, ma aveva una gittata limitata a poco più di 30 km: il che vuol dire che se l'olandese fosse scattato più avanti, forse avrebbe avuto qualche chance di arrivare solo al traguardo di Cesenatico; essendo partito invece a più di 60 dalla fine, è stato inevitabilmente ripreso ai 30 km. Mentre Johnny viveva il momento più rilevante della sua giornata, il gruppo continuava a perdere, tanto che, visto che il circuito finale non era così lungo, la giuria ha ben pensato di fermare il plotone per evitare problemi a livello di sicurezza (in caso di doppiaggi e momenti di conseguente confusione).

Tra gli attaccanti (nonché ultimi superstiti in gara) Pietropolli ha provato l'assolo tra i -17 e i -12 circa, ma anche per il corridore della Lampre non c'è stato spazio. Cosicché, profilandosi la volata ristretta, il buon Viviani si è trovato nella condizione di favorito (insieme all'uomo di casa Belletti, già vincitore a Cesenatico al Giro d'Italia), e ha saputo gestire perfettamente le responsabilità: in uno sprint lungo, il veneto ha messo la sua ruota davanti a quelle di Serpa e Belletti, centrando così la quinta vittoria stagionale (tre le aveva conquistate da dilettante a inizio anno); di sicuro la più importante; ancor più di sicuro, sarà presto scavalcata da successi ancor più importanti, nel palmarès in espansione del 21enne in maglia Liquigas.

Marco Grassi

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