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Vuelta a España 2010: Gilbert spaziale, Nibali guadagna - Mosquera perde 12", Pozzato terzo a Toledo | Cicloweb

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Vuelta a España 2010: Gilbert spaziale, Nibali guadagna - Mosquera perde 12", Pozzato terzo a Toledo

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Un'azione da fuoriclasse ha permesso a Gilbert di vincere a Toledo © BettiniphotoFossimo dei tifosi nazionalisti, al termine della 19esima tappa della Vuelta a España con l'arrivo a Toledo, non saremmo soltato preoccupati, bensì saremmo terrorizzati da quanto visto negli ultimi 10 km. Philippe Gilbert non è solo uno spauracchio per i Campionati del Mondo di Melbourne: è probabilmente il favorito principale, vista l'incognita che da qualche mese accompagna il percorso (facile? Difficile? Medio? Per il vallone cambia poco), e soprattutto vista la Vuelta corsa dal fuoriclasse dell'Omega Pharma-Lotto.

E invece siamo dei tifosi del ciclismo, quasi dei cultori del bel ciclismo, e quindi i 700 metri finali di Philippe Gilbert non possono non essere considerati un'opera d'arte nella pur già strepitosa carriera del corridore belga. A cosa altro si potrebbe altrimenti equiparare quella sicurezza - che è parsa quasi arroganza - di veleggiare in prima posizione in testa al gruppo, per riprendere il connazionale Meersman (scattato sotto la flame rouge), incurante di un corridore del calibro di Tyler Farrar alla propria ruota? Una vittoria che appesantisce quindi non tanto il palmarès di Gilbert, quanto la sua caratura.

Che il belga fosse uno dei favoriti della tappa non era certo un mistero. Lo strappetto posto a pochi chilometri da Toledo e l'arrivo leggermente all'insù sembrava fatto apposta per gustarsi un antipasto di quello che accadrà il 3 ottobre in Australia. E non solo il podio di tappa (Gilbert, Farrar, Pozzato) ha mantenuto le attese, ma anche i chilometri precedenti l'arrivo non hanno lesinato nomi interessanti: su tutti, ancora una volta Matthew Goss, che prima (ai meno 5) s'è piazzato alla ruota di Barredo, poi è stato lesto a seguire Luis León Sánchez nell'allungo provato dall'asturiano ai meno 3. Goss ha provato a tenere l'esiguo vantaggio sul gruppo tirato dalla Garmin anche in discesa, pennellando curve eccezionali da gran pistard, ma sotto il triangolo rosso dell'ultimo chilometro l'aussie (sempre in compagnia di LLS) s'è dovuto arrendere al ritorno del gruppo, con Millar che - involontariamente - riporta Gilbert nelle prime posizioni, pronto a sferrare l'attacco decisivo.

Omega Pharma-Lotto, Team Katusha e Footon-Servetto (fiduciosa in Cardoso dopo il 3° posto di ieri; oggi 12esimo) sono state le squadre che maggiormente hanno lavorato per ricucire il gap nei confronti della fuga di giornata, promossa da Florencio, Jufre, Ortega e Roels tra il km 18 e il km 24. Il vantaggio massimo dei quattro ha toccato i 10'47" al km 86, anche grazie ad una prima ora di corsa praticamente passeggiata dal gruppo (media di 29 km/h).

Il ritiro di Cancellara al km 119 ci ha tolto un possibile protagonista per l'arrivo, ma lo svizzero è un po' deconcentrato (le tante voci di mercato non aiutano) ed anche in vista dei Mondiali non sembra propriamente al top. HTC, Astana e Liquigas danno il cambio alle tre formazioni già citate in testa al plotone, con i quattro battistrada che vengono ripresi a 13 km dall'arrivo per mano (anzi, bici) di Gárate, con Righi, Hondo, Furlan e Bole in bella vista per far capire che la Lampre si fida molto dello sloveno (che coglierà l'8° posto). Ai meno 5 il primo a tentare l'offensiva è Nuyens, ma rimbalza; migliore sembra il tentativo di Weylandt (ai meno 4), con Luis León Sánchez pronto a muoversi dapprima per seguire il belga, poi (ai meno 3) in prima persona, portandosi dietro Goss.

Meersman, all'ultimo chilometro, mischia un po' le carte e Gilbert si trova "scoperto" in testa al plotone: Farrar e Bole sembrano leccarsi i baffi, ma non hanno fatto i conti con la straripante potenza del vallone, che prima riprendere il giovane connazionale della FDJ, poi accelera e lascia sul posto Bole, che si fa rimontare da Hinault (la Francia sarà contenta), Peter Velits, Nibali e Maes, con Farrar che non demorde nonostante non provi nemmeno a mettere il naso fuori dalla ruota del capitano dell'Omega Pharma. Intanto da dietro si consuma la bella rimonta di Pozzato che, partito indietrissimo, produce una bella accelerazione nel finale che gli vale un 3° posto, che non sarà un ottimo segnale, ma che - per come è scaturito - non è neanche un cattivo risultato.

Un ottimo risultato, invece, lo porta a casa Nibali; non certo per il 6° posto parziale, ma perché - veleggiando nelle prime posizioni ben spalleggiato da un bel Bennati (9°) - ha guadagnato ben 12 secondi su Ezequiel Mosquera, diretto rivale per la maglia rossa che così scivola dai 38 secondi di distacco di stamattina a 50. Anche qui nulla di trascendentale, ma dal punto di vista del morale il siciliano ha fatto segnare un'ottima mossa nei confronti del galiziano.
Domani l'arrivo a Bola del Mundo (che sarebbe a 3.4 km più su dell'Alto de Navacerrada, in terra battuta) decideranno la Vuelta a España 2010. 50 secondi, in vista dei 21.6 km di salita al 6.1% di pendenza media, sono davvero poca cosa; sono ancora meno se consideriamo che la seconda metà della scalata presenta i tratti più duri (10% medio, con rampe che negli ultimi 3.4 km raggiungeranno anche il 20%).

La palla dunque passa a loro: Nibali contro Mosquera; Liquigas contro Xacobeo; Kreuziger contro García Dapena; Amadio contro Piño. Gli occhi del mondo saranno puntati su questi protagonisti. Domani alla Vuelta a España nessuno, o quasi, penserà a Melbourne. Solo a Madrid.

Mario Casaldi

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