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Coppa Bernocchi 2010: Belletti da furetto, Danilo ancora secHondo - Cavendish e Farrar al 3° e 6° posto

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Belletti esulta a Legnano, Hondo sembra chiedere conferma © BettiniphotoForse non siamo tornati ai tempi d'oro, quando il Trittico era un'importante preparazione per il Mondiale e molti dei corridori più forti del mondo venivano in Lombardia a controllare a che punto fosse la loro preprazione. Però erano tanti anni che alla Bernocchi non vedevamo una partecipazione così importante: il più forte velocista al mondo (Cavendish), il suo rivale più ricorrente (Farrar) e vincitori di sprint a Giro e Tour (Bennati, Hondo), nonché primo e terzo del Giro, venuti non per una semplice comparsata, come vedremo più avanti. Ma la coppa Bernocchi non l'ha vinta nessuno di questi: tocca ad un anomalo velocista romagnolo, di un team di seconda categoria composto praticamente solo da giovani, ovvero Manuel Belletti della Colnago-CSF Inox, che i più ricorderanno commosso vincitore nella Porto Recanati-Cesenatico dell'ultimo Giro, in casa sua.

La Bernocchi, a differenza degli altri due episodi del Trittico, non ha cambiato quest'anno il suo scenario: partenza da Legnano, circuito della Valle Olona con Morazzone (anche se "piccolo Stelvio", bisogna dirlo, è un soprannome azzeccatissimo) da ripetere 5 volte, ritorno a Legnano con un circuito cittadino di 5 km da ripetere - anche questo - 5 volte. Corsa decisamente da volata, anche se le ultime due edizioni han detto il contrario. Tuttavia, con Garmin e HTC impegnate, fare arrivare una fuga sarebbe stata un'impresa da uomini duri. E i duri non si sono tirati indietro: parte dalla partenza Jérôme Baugnies, interessante 23enne della Topsport Vlaanderen sul podio alla Tre Valli. Il carneade croato Ugrinic (Meridiana Kamen Team) cerca invano di rientrare sul belga, che arriva a prendere 9'20" di vantaggio, ma è l'azione successiva, partita al 3° giro del circuito della Valle Olona, a movimentare la corsa. Partono Nibali, Peter Sagan (Liquigas), Fumagalli, Celli (Ceramica Flaminia), Ulissi (Lampre) e il campione italiano Visconti (ISD), evidentemente ripresosi dalla sciatalgia. Vantaggio massimo per i sette: 2'52".

Dietro si mobilitano ovviamente HTC e Garmin, che sembrano tirare quasi come una squadra sola. In più, si dà da fare anche la Carmiooro, seppur priva di Ventoso, ma di casa nella zona e quindi disposta a tirare anche per Ratto. Lentamente il vantaggio dei sette si riduce, tant'è che prima di entrare nel circuito di Legnano i fuggitivi perdono pezzi: si staccano Fumagalli e Ulissi. 1'20" il vantaggio alla prima tornata. I fuggitivi vengono definitvamente ripresi all'inizio della penultima tornata, dopodiché Garmin e HTC impongono la solita andatura che impedisce a tutti di scattare. Un momento, abbiamo detto la solita? No, esattamente no, perché prima lo stagista Boaro per la Carmiooro (ai meno 5 km dalla conclusione), poi il pistard Giairo Ermeti della De Rosa (ai meno 4) riescono brevemente a evadere dal gruppo. E se il tentativo di Boaro è piuttosto velleitario, Ermeti riesce a prendere un lieve margine. Altri segnali che le due squadre americane non si stiano impegnando a fondo si hanno nei 3 km finali, notando che Cavendish fa praticamente volata da solo (un test per Melbourne?), mentre Farrar è supportato dal solo Fischer. All'ultimo km vanno giù Cucinotta, Jackson Rodríguez e Serry, senza gravi conseguenze. Farrar non riesce a uscire come si deve, Belletti scatta sulla sinistra negli ultimi 350 metri, contenendo il ritorno di Hondo (soprattutto) - 2° come un anno fa - e Cavendish, parso decisamente sorpreso: secondo successo stagionale per il "furetto" Belletti, fresco di un quarto posto alla Dutch Food Valley Classic. Poi il solito onnipresente Colli, Bennati quinto e Farrar sesto.

Fuori dai primi 10 Paolini: gli sarebbe servito almeno un secondo posto per conquistare il brillante da 10mila euro messo a disposizione dalla regione Lombardia per il vincitore del Trittico. Brillante che va invece a Francesco Gavazzi, che oggi non ha nemmeno concluso la prova.

Nicola Stufano

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