Coppa Agostoni 2010: Trittico di lombardi - Gavazzi batte Santambrogio e Paolini
- Coppa Agostoni - Giro della Brianza 2010
- Acqua & Sapone - D'Angelo & Antenucci 2010
- BMC Racing Team 2010
- Lampre - Farnese Vini 2010
- Alessandro Bertolini
- Daniel Martin
- Domenico Pozzovivo
- Fortunato Baliani
- Francesco Gavazzi
- Francesco Masciarelli
- Giuseppe Muraglia
- Luca Paolini
- Marco Cattaneo
- Massimo Codol
- Mauro Santambrogio
- Michael Albasini
- Vladislav Borisov
- Uomini
Svolta epocale per la 64esima edizione della Coppa Agostoni. Abbandonato il circuito del Lissolo, gli organizzatori piazzano come maggiori asperità la Colma di Sormano e il Ghisallo da Bellagio, versante più duro di quello affrontato nel Giro di Lombardia. A 45 km dal traguardo, ultimo Gpm in località Plecastello (Colle Brianza) e ultima asperità col Muro di Verano a 20 km dalla fine. Cambia l'ordine degli addendi, non il risultato: è un drappello a giungere al traguardo, col Lampre Francesco Gavazzi ad alzare le braccia, precedendo i corregionali Santambrogio e Paolini.
Si parte da Monza a razzo, anzi a Cannone, visto che l'omonimo corridore della Ceramica Flaminia è il primo a muoversi. Né la sua, né le azioni immediatamente successive riescono però a prendere il largo, vuoi per il numero di coinvolti, vuoi per la presenza di gente come Kreuziger ed Hesjedal. Così bisogna aspettare un'ora di gara per vedere finalmente allontanarsi Muraglia (CDC-Cavaliere), Cattaneo (De Rosa), Murphy (BMC), Albasini (Team HTC-Columbia) e Alessandro Bertolini (Androni Giocattoli), vincitore di due edizioni della corsa di Lissone al pari di grandi campioni come Moser, Saronni e De Vlaeminck, tanto per citarne alcuni. Murphy molla quasi subito, i quattro invece arrivano a guadagnare fino a 5' sui primi tornanti della Colma di Sormano , durante la quale il solo Pirazzi (Colnago) tenta qualcosa, ma viene ripreso quasi subito. I Colnago alzano l'andatura, evidenziando le difficoltà del vincitore dell'ultima edizione Visconti (vittima di sciatalgia) e di Ginanni. Intanto davanti molla Albasini sul Gpm e Cattaneo sul Ghisallo. Bertolini e Muraglia tengono duro fino alla fiammata di Pozzovivo, subito seguito da Martin (Garmin) e Francesco Masciarelli (Acqua & Sapone), finalmente in evidenza dopo mesi travagliati. A scollinare in vetta al Ghisallo è però Baliani (Miche), altro brutto cliente nella giornata odierna. Gli scatti del Ghisallo lasciano 35 atleti a giocarsi la corsa, ma è nella discesa che si verifica il momento chiave: se ne va Borisov (Amore & Vita) e nel riprenderlo si forma il buco: 20 davanti e gli altri dietro, tira-tu-che-poi-tiro-io, succede che la maggior parte dei big vengono tagliati fuori dalla corsa: Pozzovivo, Martin, Sella, Cunego, Kreuziger e Masciarelli devono rinviare a un'altra corsa i loro sogni di successo e lasciar fare ai compagni di squadra.
Restano allora davanti: Santambrogio (BMC), Santaromita (Liquigas), Gavazzi, Ponzi, Marzano (Lampre), Hesjedal (Garmin), Pinotti, Siutsou (Team HTC - Columbia), Scarponi, Bertagnolli (Androni), Codol, Paolini (Acqua & Sapone), Giordani (Flaminia), Salerno, Golcer (De Rosa), Tonti (Carmiooro), Zen (Colnago), Martínez (Xacobeo), Borisov (Amore & Vita), Rubiano (Meridiana). E da qui in poi succede veramente poco, perchè uno straordinario Codol si mette in testa al gruppo negli ultimi 50 km, impedendo a chiunque di allungare: ci provano Santambrogio nella discesa del Colle di Brianza e Salerno con Bertagnolli sul muro di Verano, ma vengono presto ripresi. Nel circuito finale a Lissone dà qualche cambio anche Marzano, e così l'atteso tentativo di Pinotti, seguito da uno ancor più timido di Tonti, non sortisce alcun effetto. Ponzi lancia così uno sprint su misura per Francesco Gavazzi, che conquista la terza corsa stagionale dopo aver vinto in Sardegna e nei Paesi Baschi, mettendo dietro Santambrogio (secondo anche l'anno scorso) e Paolini (ennesimo piazzamento della sua lunga carriera). Tutti e tre possono dirsi comunque soddisfatti, visto che l'ottima prestazione odierna non sarà passata inosservata agli occhi del ct Bettini.