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Brixia Tour 2010: Ferrari frizzante, brindisi finale - A Pozzovivo la generale

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Lo sprint tra Ferrari e Sutton premia il bresciano - Foto Uff. stampa © RodellaFerrari, è il tuo giorno. Mentre la rossa di Maranello viste i panni dell'Araba Fenice rovinando il banchetto apparecchiato per l'idolo di casa Vettel, in Germania, sulle strade del Brixia Tour a risorgere è l'enfant du pays, Roberto Ferrari, che sul traguardo di Orzinuovi ribalta il risultato della prima ed unica volata di gruppo della breve corsa a tappe lombarda, bruciando l'australiano Sutton, giustiziere del portacolori della De Rosa in quel di Pisogne.

I 180 chilometri che conducono i 129 superstiti (a dare forfait, per ultimo, Totò Commesso), partiti da Chiari, fino al paese del neo cittì della nazionale italiana di calcio, Cesare Prandelli, rappresentano una ghiotta occasione per i pedali veloci, antipasto dell'incoronazione di Domenico Pozzovivo, padrone indiscusso dei cinque giorni di gara.
Nonostante l'arrivo allo sprint appaia la soluzione più gettonata, quasi tutte le formazioni dei favoriti infilano un atleta nell'azione di giornata, che ha origine al chilometro venticinque. E così la Sky di Sutton ci prova con Swift, la ISD - che tra le fila annovera Gatto - sfida la sorte con Sinkewitz, mentre Ferrari dà una pacca decisa sulle spalle di Cattaneo e e Benenati, favorendo la superiorità numerica della De Rosa. Con i quattro, in avanscoperta anche Eskov, Bobridge, Traksel e Luksevics a timbrare una sortita destinata a spegnersi inesorabilmente con il passare dei chilometri.

Pozzovivo vince il 10° Brixia Tour - Foto Uff. stampa © RodellaAlla frusta in testa al plotone c'è la Colnago che, non paga della leadership nella generale e delle due affermazioni parziali, cerca il colpo grosso con Belletti e con un Modolo alla ricerca della condizione migliore dopo i guai patiti al Giro. A sedici chilometri dal traguardo, quando anche Bobridge, Eskov e Sinkewitz vengono riassorbiti, il canovaccio è definitivamente segnato: sarà volata a ranghi compatti.
Il vero sbaglio è non correggersi dopo aver commesso l'errore. Roberto Ferrari, trascinato dalla foga di tornare ad alzare le braccia dopo mesi di digiuno, 48 ore fa aveva sopravvalutato il proprio stato di grazia. Oggi però, pilotato dopo la flame rouge da Corioni, ha lasciato che a vestire i panni della lepre fosse Sutton il quale, convinto di non aver rivali dopo il successo netto di Pisogne, è rimasto al vento ai 150 metri ed è stato fulminato dal 27enne di Gavardo a poche pedalate dalla linea del traguardo. Sul gradino più basso del podio di giornata è salito Manuel Belletti, il cui piazzamento riscatta in parte la cocente delusione di Pisogne dove, chiuso alle transenne da Carrara, fu costretto a rialzarsi.

Chiuse le premiazioni di giornata, le luci della ribalta sono state nuovamente catturate da Pozzovivo, autentico mattatore della competizione. Il suo trionfo netto apre il mese più caldo della stagione. È proprio il camoscio di Policoro a tracciare la strada: «Matteotti, Tre Valli Varesine, Agostoni e Melinda», le date segnate col cerchietto rosso sul calendario. Per parte del gruppo saranno tappe necessarie per provare a strappare un biglietto di andata e ritorno per Melbourne, destinazione ambita da tanti e aperta a molteplici soluzioni, grazie alla nuova guida in ammiraglia e un rimescolamento deciso dei valori dei talenti nostrani. Per lui, invece, un appuntamento da guardare comodamente in poltrona, prima di puntare al jackpot: «Giro dell'Emilia e Lombardia, un sogno». Da sussurrare. Ad occhi aperti.

Marco Ferri

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