Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Tour de France 2010: Schleck in giallo: la prima di tante - Evans si arrende al gomito rotto

Versione stampabile

Evans ringrazia Santambrogio al traguardo © BettiniphotoPartiamo dal principale sconfitto. Quello che, letteralmente, esce con le ossa rotte da quest'importante tappa alpina, quello che proprio in pieno risponde alla locuzione "con le ossa rotte", perché Cadel Evans, lo scopriamo in queste ore, sta correndo con il gomito sinistro fratturato (frutto della caduta di La Cure, 6 km dopo la partenza di Station des Rousses di domenica). Uno stato che non gli ha impedito, quello stesso giorno, di conquistare la maglia gialla, ma che naturalmente azzera tutti i pensieri che avevamo espresso ieri sull'australiano: con una frattura localizzata in un punto tanto delicato (e non solo per un ciclista) come un gomito, è chiaro che il Campione del Mondo deve solo limitare i danni: oggi c'è riuscito malissimo, staccandosi a 9 km dalla vetta del Col de la Madeleine (41 dal traguardo di Saint-Jean-de-Maurienne) e accusando un ritardo talmente ampio da averlo decisamente messo fuori dai giochi.

E dire che Evans, tra discesa e pianura finale, qualcosa ha pure recuperato: verrebbe quasi la tentazione di definirlo eroico, se non fosse una parola tanto vanamente abusata. Ma se gli avversari con cui Cadel si doveva confrontare erano quelli visti oggi all'opera sulla Madeleine e poi nel finale, probabilmente anche senza frattura Evans si sarebbe trovato costretto ad inseguire. Il che, ancora una volta senza squadra (la BMC si è sciolta come neve al sole al passare dei colli di giornata), sarebbe risultato arduo. Sta di fatto che l'australiano, purtroppo per lui, nelle cinque occasioni in cui ha conquistato la maglia di leader in un GT, per quattro volte (compresa questa) l'ha portata solo per un giorno. C'è sempre un che di incompiuto, accidenti a Cadel (e alla sua sfortuna).

Uscito di scena (solo dalle zone alte, visto che per ora non si ritira) Evans, il Tour de France, in un colpo solo, fa un'estrema chiarezza su di sé e sui suoi protagonisti: dopo aver visto la scalata della Madeleine, chi azzarderebbe un pronostico diverso da Schleck-Contador per la vittoria finale? La cosa più bella è che, mentre Alberto pare meno scintillante di un anno fa, Andy è invece cresciuto rispetto all'ultimo Tour. Il che vuol dire che, in particolare se entrambi abbandonassero gli eccessi di prudenza che spesso li caratterizzano, potremmo assistere a un duello finalmente memorabile; o comunque non al consueto monologo contadoriano. Del resto, che lo spagnolo questo Tour dovesse sudarselo più del precedente, era cosa data abbastanza per scontata già alla vigilia.

La prima maglia gialla di Andy Schleck © BettiniphotoAndy Schleck, in maglia gialla, fa un ulteriore passetto verso l'obiettivo di vincere, un giorno, il Tour: se anche non dovesse riuscirci quest'anno, sarebbe già una grande esperienza per lui dover gestire le cose dall'altro lato della barricata, nel ruolo di chi deve difendersi più che attaccare. Un ruolo in cui però il lussemburghese avrà la cura di non cullarsi, visto che non è che i 41" che al momento ha su Contador gli garantiscono più di tanta tranquillità, specialmente pensando a quei 52 km contro il tempo da Bordeaux a Pauillac nel penultimo giorno di Boucle.

Alberto, dal canto suo, conferma di avere di gran lunga la squadra più forte del Tour, potendo spendere Tiralongo e Navarro (trenatori di primissima scelta in salita) e avendo pur sempre un Vinokourov che, quando metterà maggiormente la sua anarchia al servizio dell'Astana, potrà giocare un ruolo rilevante nella rincorsa del suo capitano al suo terzo Tour. Sul fronte opposto, i Sörensen paiono scarichetti, Voigt oggi non è riuscito ad aiutare Andy pur avendolo aspettato dopo aver animato la fuga del mattino, e il solo Fuglsang pare al momento poter dare una vera mano a Schleck. Il quale, a seconda dei giorni, rimpiange il fratello oppure no: sicuramente è più svincolato a livello mentale (sarà un caso che la sua prima gialla arrivi alla prima occasione in cui Fränk lo lascia solo?); altrettanto sicuramente, più solo in tutti gli snodi importanti della corsa. Quale delle due componenti avrà avuto maggior peso, lo sapremo solo a fine Tour. Fatto sta che Andy ha quantomeno dimostrato di non tirarsi indietro se ci sarà da attaccare Contador: non sono stati pochi gli scatti che il capitano della Saxo ha piazzato in faccia ad Alberto (che però ha sempre risposto bene).

Il terzo uomo, con molte chance in meno rispetto ai primi due, è Samuel Sánchez, che oggi si era immaginato tutt'altro finale per la sua prova, ma che nella lunga discesa della Madeleine non è riuscito a colmare il gap che gli altri due avevano scavato in salita, e si è arreso a una quindicina di secondi dal ricongiungimento. Fosse riuscito a rientrare, magari vinceva pure la tappa. Così invece si accontenta di un posto sul podio (al momento), che comunque restava il suo obiettivo della vigilia.

Se non dovessero esserci sconvolgimenti di equilibri, avremo due Tour da seguire, da qui in poi: quello dei primi due, che si scorneranno per il successo finale, e quello di tutti gli altri, che ambiranno al podio. Particolarmente presente è la Rabobank, che mette Menchov al quarto posto della classifica e Gesink al settimo, ma che oggi non ha fatto altro che inseguire (coi suoi due alfieri che comunque si son difesi meglio di tanti altri). Van den Broeck è ancora nei 5 e farà di tutto per rimanerci, Leipheimer e Joaquím Rodríguez sono bene o male sui loro livelli (sesto e nono), LL Sánchez oggi ha fatto un grande balzo, ma sui Pirenei difficilmente potrà difendere la sua top ten. Di Evans abbiamo detto, Sastre e Wiggins sono definitivamente saltati oggi, Vinokourov farà quel che potrà. E poi c'è la coppia Liquigas: c'è ancora qualcosa da registrare (parecchio, soprattutto su Kreuziger probabilmente), ma l'ipotesi che Basso nei tapponi pirenaici possa andare meglio di quanto visto oggi è quasi una certezza. Più che altro perché inorridiremmo al pensiero che possa fare peggio.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano