Giro d'Austria 2010: Sull'Horn il capo è Ricco - A Kitzbühel Ricky su Sella
Diciamo che il copione di questo 2010 per Riccardo Riccò è questo, prendere o lasciare. Rigettato da tutto il ciclismo che conta, per questo anno di purgatorio che ormai pare il minimo che si debba pagare una volta tornati dopo una squalifica (ma al modenese lo stanno facendo pagare un po' più severamente che ad altri), un corridore giovane e forte come lui deve fare il giro delle corse di secondo piano, accontentandosi di lasciare qualche segno qua e là sperando di guadagnare due righe nelle notizie brevi.
Anche in Austria, come già in Trentino e alla Settimana Lombarda, il rosso della Flaminia ha vinto. E ha vinto molto bene, attaccando su una delle salite principali della corsa d'oltralpe, il Kitzbüheler Horn. Piazzato come arrivo della seconda tappa dell'Österreich Rundfahrt, il "Corno" era lì a decidere chi potrà vincere la classifica generale, e il verdetto è particolarmente credibile.
Per tutto il giorno o quasi erano stati in fuga in tre, due italiani e uno svizzero: Girardi, Cheula e Schär son partiti presto e presto (al km 42) hanno raggiunto il loro vantaggio massimo (4'10") sul gruppo. Tra una Quick Step e una Rabobank, però, era praticamente inevitabile che i tre venissero ripresi: così è stato, e a Kitzbühel il gruppo era compatto, ai pieni della salita finale.
È stato appena iniziata la scalata all'Horn che la Flaminia, tranquilla fino a quel punto (con Girardi in fuga, se lo poteva permettere), ha preso in mano la situazione, con Noè che si è messo in testa a fare il ritmo in vista del preventivato attacco di Riccò. Il modenese ha dato un primo colpo di gas a 6 km dalla vetta, facendo fuori alcuni avversari di un gruppo sempre più ridotto. A 3 km dal traguardo, l'affondo decisivo dell'italiano: e sullo scatto di Riccardo, nessuno ha più potuto niente: Sella, anche lui un rientrante eccellente di questa stagione, ha lottato (e vinto) con lo spagnolo Pardilla per la seconda piazza, ma il distacco rimediato nei confronti del capitano della Flaminia non è simbolico ma abbastanza corposo: quasi un minuto per i due, distacchi più pesanti per tutti gli altri (Possoni, quarto al traguardo, paga 1'43'), in una generale che vede, dopo due sole tappe, l'ottavo classificato a oltre 3': un risultato dovuto ovviamente non tanto alle (pur scoppiettanti) gambe di Riccò, quanto al fatto che il gruppo è stato messo a dura prova dal maltempo (una tempesta di pioggia e vento ha spazzato il plotone a metà tappa).
Il modenese, comunque, avrà buon gioco a difendere (o rafforzare) il primato, visto che anche nei prossimi giorni non mancheranno le salite: domani ci sarà l'insidioso Pustertaler Höhenstrasse nel finale, dopodomani l'arrivo sarà ancora in quota, al Grossglockner. Dopodiché il percorso spiana, e fino a domenica saranno tre tappe facili a contornare la cronometro di Podersdorf, in cui sabato Riccò dovrà cimentarsi a fondo per provare a portare a casa il Giro d'Austria.
