Arona 2010: Giovin Brambilla, Nobili intenzioni - Gianluca, primo sigillo da neopro'
Quella di Gianluca Brambilla sembrava la classica prima stagione sfortunata del neo pro': una tendinite ha bloccato il puledro vicentino per tutta la prima parte di stagione, permettendogli solo di disputare Insubria e Lugano. Ma alla terza gara da professionista Gianluca, vincitore tra i dilettanti di un Palio del Recioto e di un Giro del Friuli, può già alzare le braccia ad Arona, nella prima parte del GP Nobili (la Coppa Papà Carlo, domani si bissa con la più facile Coppa della Stresa), su un circuito fatto su misura per lui, con un bell'ultimo chilometro all'insù in località Arona San Carlo.
Al via dallo stabilimento della Nobili Rubinetterie l'unico big è Ivan Basso, poco intenzionato a far la corsa e molto a riscaldare la gamba per il Tour. Ne viene fuori una corsa poco controllata, che vedrà diventare importante un'azione partita al km 35, con Raisoni, Huzarski, Donati e Montaguti, vincitore morale della corsa oggi. I quattro, che diventano 3 a 50 km dalla conclusione (non ce la fa Raisoni) hanno un vantaggio massimo di 4'35", poi cominciano a perdere terreno; ma alcuni corridori decidono di non aspettare la rimonta del gruppo e se ne vanno nel quinto giro: sono Bellotti, Chiarini, Muraglia, Cannone e Brambilla, seguiti nel sesto da Cattaneo, Piemontesi, Taborre, Kondrut, Zanasca e da un'altra manciata di contrattaccanti, tra i quali solo Travis Meyer riuscirà a lottare per la vittoria: ottima rimonta del 21enne campione australiano, che riuscirà anche a piazzarsi 5° a fine gara. Col movimento dei Garmin il gruppo molla definitivamente la presa, mentre i primi inseguitori aspettano i secondi e si compattano nel penultimo giro.
All'ultimo giro i fuggitivi d'inizio gara hanno 45" di vantaggio su cinque inseguitori rimasti dopo il passaggio sullo strappo, ma la stanchezza comincia a farsi sentire. Il primo a mollare è Huzarski, così i due sopravvissuti decidono di aspettare il gruppetto. All'apparenza: ai meno 6 km Montaguti prova ad andarsene tutto solo, ma non prende margine. Ridà vita all'azione Brambilla, che poco dopo scatta e lo riprende. Il De Rosa e il Colnago trovano l'accordo e arrivano all'ultimo chilometro con un vantaggio sufficiente, ma quella che per Montaguti sembrava un'àncora di salvezza, diventa un carnefice: Brambilla è fresco, sale agile e la salita è il suo terreno. Ai 300 metri scatta secco e Montaguti può solo mollare, mentre da dietro gli inseguitori rimontano e Bellotti gli soffia anche il secondo posto. Davvero una beffa per l'atleta De Rosa, autore fino ad ora di una stagione ineccepibile (ricordiamo i successi al Giro della Provincia di Reggio Calabria, con la prima tappa e la classifica finale), ma d'altro canto non possiamo che applaudire la sagacia tattica di Brambilla, abile a sfruttare a suo vantaggio la corsa all'arrembaggio di Montaguti per sbarazzarsi degli altri rivali.
