Emakumeen Bira 2010: Otra vez sprinta Vos - Brava Patuzzo, 3a. Domani finale
Quanti sono i cinesi? Per quanto riguarda il pianeta Terra è difficile fare una stima che s'avvicini all'esattezza. Qui alla Iurreta Emakumeen Bira è tutto diverso, la conta risulta più semplice. Sei ragazze, tutte della Giant Pro Cycling, hanno occhi a mandorla, gambe forti, ambizioni che si elevano sino alle alte vette qui intorno a Zuia.
Avevano pianificato tutto per l'Olimpiade del 2008; una Nazionale solida, costruita e forgiata sin dal 2006 per raggiungere la temperatura di fusione in concomitanza con il grande evento. Non è andata come volevano e, seppure il futuro potrebbe esser loro favorevole, ad oggi le cinesi si aggirano per il quartier tappa con l'aria un po' sperduta, si muovono in gruppo con la dimestichezza dell'elefante nella cristalleria, cadono, si rialzano, vivono nel loro mondo, si ritirano. La prima tappa dell'Emakumeen Bira aveva tre settori di pavé. Con la pioggia sono diventati ancor più insidiosi del solito, le cinesi han finito per non capirci più nulla, infilando una caduta dietro l'altra. Anche ieri il tempo non è stato clemente, anzi. Risultato: le sei atlete della terra del dragone sono rimaste in due. Min Gao e Xiao Ling Luo solitarie nel gruppo a vestire le maglie della Giant, le altre quattro hanno desistito, ritirandosi.
Chi non desiste, anzi, persiste e lo fa con successo, è Marianne Vos, che come una formichina mette da parte chicchi di riso che si chiamano vittorie e con quella di oggi siamo a nove in questa stagione. Nel segno dell'Olanda questa seconda semitappa, con la nazionale Orange che manda in fuga subito Andrea Bosman, raggiunta presto dalla spagnola del Team Valdarno Vilajosana. Le due vanno avanti di comune accordo e Bosman transiterà per prima sull'unico Gpm di oggi, l'Alto de Zumeltza. Troppo facile per poter portarsi all'arrivo, ma di salita dura ce n'era stata abbastanza stamane. Gli organizzatori non hanno voluto infierire, anche in vista della frazione finale e decisiva.
Martine Bras, anche lei olandese della Gauss, vince il traguardo volante. Lei è cacciatrice, sa attendere la preda e correre con il vento, contro le raffiche. Qui non ci sono ventagli come al Tour de l'Aude ma solo la classifica dei traguardi volanti da vincere, una maglia blu da tener stretta per Martine. La fuga viene ripresa dal gruppo, che controlla senza problemi. Si va alla volata sul traguardo di Zuia e la nostra Giorgia Bronzini inizia a farsi largo per cercare la vittoria, dopo il secondo posto ottenuto nella prima tappa.
Purtroppo per la piacentina della Gauss la Vos anche oggi è troppo desiderosa di primeggiare, prorpio lei che stamane è stata staccata di 25" da Nicole Cooke nella cronoscalata. La vittoria deve giungere, la Nederland Bloeit tira compatta per la sua capitana. La volata è ormai lanciata, a nulla valgono i tentativi di rimonta di Emma Johansson, all'ennesimo piazzamento del 2010. La svedese è solo seconda, mentre la nostra Eleonora Patuzzo conferma la forma smagliante con un buonissimo terzo posto. Seguono la leader Arndt, la vittoriosa di stamane Cooke, Vicky Whitelaw, Claudia Häusler, Elena Berlato e Kelly Druyts. Le altre sono distanziate di pochi secondi.
Domani l'ultima, decisiva tappa presenterà il conto di quest'edizione dell'Emakumeen Bira. I 126 chilometri attorno ad Orduña, enclave dei Paesi Baschi, saranno tutt'altro che agevoli. Tutte le salite affrontate sono di seconda categoria e di nome fanno Mendaika, Angulo ed Orduña. In particolare quest'ultima, con le sue rampe che sembrano quasi respingere gli impavidi, posta a 11 chilometri dall'arrivo, si presta ad attacchi, imboscate e colpi di coda da parte di chi avrà qualcosa in classifica da recuperare, incrementare o semplicemente di chi, scattando su quella salita, andrà a caccia di una vittoria, in cerca del proprio giorno perfetto.
Claudia Häusler avrà terreno a sufficienza per colmare il gap che la separa da Judith Arndt (12"). Cervélo e HTC - Columbia si daranno battaglia sino all'ultimo metro di corsa, sino all'ultimo secondo e le ragazze in maglia nera vorranno invertire la classifica generale del 2009, qui in terra basca. Sempre che una tale olandesina volante non provi l'impresa, anche se recuperare 1'57"a questa Judith Arndt pare onestamente troppo persino per Marianne Vos. Una che compie capolavori e vince senza soluzione di continuità, senza la paura di fallire alla prossima occasione che le si presenterà.
Foto © Anton Vos
