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Emakumeen Bira 2010: Saludos a Vosotros - A Marianne la prima. Bronzini 2a

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Fughe, scalate, pavé, volata, Vos. La pellicola va in scena nelle vie di Iurreta ed è un film già visto ma che fa sempre piacere guardare ancora, ammirare, studiarne ogni minuzia, ogni dettaglio e provare ad imitarlo. Marianne Vos non ha imitatrici né imitatori degni. Tutte provano, a turno, di volta in volta, ad ottenere le sue prestazioni, ma il suo talento ed il suo geniale, diabolico cinismo è senza pari. Come le sue vittorie, del resto, non ultima quella odierna, che le permette di indossare la prima maglia gialla di leader della Iurreta Emakumeen Bira 2010.

Da Iurreta a Iurreta, 88 chilometri senza pausa, sempre su e giù per queste colline che circondano la cittadina della Biscaglia. Tre tratti in pavé che con questa pioggia fanno tanto Inferno del nord e l'Alto de Miota come unico Gran premio della montagna di giornata. A Iurreta, siamo vicini a Bilbao e ad un palmo da Durango, è nato nel 1958 Joseba Sarrionandia Uribelarrea. Si laurea in Filologia basca, svolge attività giornalistica, scrive libri di poesie e collabora con diverse riviste, prima di prestare la sua brillante penna al cinema, di cui è critico. Nel 1980 viene accusato di far parte dell'ETA. Senza prova alcuna viene arrestato e condannato a scontare 28 anni di carcere. Tutta la vita davanti, in mezzo le sbarre grigie, là fuori l'assolata Donostia. Nel 1985 il colpo di genio: dopo un concerto svoltosi in carcere "Sarri", come viene soprannominato, si nasconde in una cassa acustica. La fuga va in porto, diventa evasione e muta la vita dell'ormai ex detenuto in latitanza. Tutti a Iurreta e nei Paesi Baschi conoscono i suoi libri ed i suoi saggi, se ne ha qualche foto, sempre la stessa da molti anni. Nessuno però l'ha mai visto dopo l'evasione.
Diversa è la storia di Inga Cilvinaite della Safi - Pasta Zara - Manhattan, in fuga solitaria per molti chilometri, la faccia al vento, l'evasione dal gruppo senza latitanza finale. Raggiunge un vantaggio massimo di 1'10", transita da sola in cima all'Alto de Miota, poi si butta a capofitto su Iurreta. Troppi chilometri ancora la separano dal traguardo ed il gruppo si diverte a giocare con la brava e testarda Inga a guardie e ladri. La cattura avviena all'imbocco dell'ultimo tratto di pavé, a Gurutzondo. Sembra il nome di un gioco che piace molto ai bambini ed in cui si cade tutti per terra. Il gruppo invece si tiene in piedi saldamente e si porta in un batter d'occhio sull'arrivo. Facile, sì, ma da conquistare come una bella donna. La salitella che precede Iurreta è di quelle che rimangono nelle gambe delle velociste pure. Vos, che è anche velocista, studia ed è studiata dalle altre grandi.
Ecco, il traguardo è laggiù, o meglio sarebbe dire lassù, visto il dislivello superato per giungervi. L'impennata non fa male quanto la rasoiata di Marianne, che già alla Durango - Durango s'era imposta in volata, quella volta ristretta. Una volata in cui la Campionessa aveva dato tre biciclette a tutti. Oggi è più parsimoniosa, sa che c'è la Bronzini, a cui piacciono gli arrivi arditi e veloci, non per nulla ha vinto su un traguardo come quello dei Muri Fermani. Giorgia cerca di contrastare Marianne nello sprint ma rimedia solo la piazza d'onore, che con la Vos equivale quasi ad una vittoria. Dietro alla piacentina della Gauss ricompare dopo il bel Tour de l'Aude la britannica Armitstead, andando a formare un podio di pistard. Alona Andruk conferma il momento di forma più che buona, dopo la vittoria di Novi Ligure, piazzandosi quarta, Häusler e Johansson sono le altre favorite per la vittoria finale che chiudono davanti (ottava e nona), quindi la bella sorpresa di Elena Cecchini. L'udinese nata nel 1992 con il suo 12esimo posto è la miglior giovane in graduatoria e rappresenta più che un segnale positivo per mister Salvoldi.

Domani la tappa si snoderà attorno alla cittadina di Lekeitio, paradiso per surfisti, posta in mezzo al Golfo di Biscaglia. Per le atlete niente spiaggia, sebbene Lekeitio ne possieda di favolose. Il gruppo prenderà la via dei monti, scalando sei Gpm. Il Lekoitz, seconda categoria, verrà ripetuto due volte, mentre il Mendexa, di terza categoria, una volta sola. L'altro Gpm di terza categoria sarà il Milloi, che verrà affrontato per ben tre volte: una dopo 7 chilometri, una a 7 dall'arrivo, l'altra nel mezzo della corsa.
Tre tempi, come nella migliore delle pièces teatrali. Le attrici di scena saranno tutte protagoniste in cerca di una vittoria di tappa che possa portare anche al trionfo finale. Ci sarà spazio per le fughe, per le evasioni, eppure il gruppo, con le squadre più forti (Cervélo, HTC - Columbia e Nederland Bloeit su tutte) a controllare, farà sì che non ci siano pericolose latitanze, per evitare di dover vedere un nome, sia esso Vos o Häusler, Arndt o Johansson, soltanto negli ordini d'arrivo, solamente scritto negli annali. Per evitare che qualcuna possa prendere spunto da Joseba Sarrionandia Uribelarrea, "Sarri" per gli amici, e non farsi più vedere dalle avversarie se non dopo il traguardo.

 

Foto © Anton Vos

Francesco Sulas

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