Giro di Lussemburgo 2010: Dedicato a Zomegnan - Pronta la rivincita di Visconti e della ISD

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Neanche a dire che ha esorcizzato vincendo oggi la mancata partecipazione al Giro d'Italia, visto che più o meno in questo periodo - settimana più, settimana meno - esultava sotto il traguardo di Ljubljana al Tour de Slovénie dopo aver corso con la sua ISD la gara più importante tra quelle italiane. La realtà è che l'attuale leader dell'UCI Europe Tour è un corridore abituato a stare nelle prime posizioni del gruppo. Forse vince poche corse importanti, perché i traguardi della Slovenia e del Lussemburgo non valgono certo la campagna delle Ardenne fallita nel 2008 in maglia Quick Step (ebbe l'occasione della vita correndo da capitano - visto l'infortunio a Bettini - tre corse potenzialmente adattissime alle sue caratteristiche, e le ciccò del tutto) o un Giro di Lombardia, ma in certi tipi di percorsi, soprattutto se estivi, il siciliano è un corridore tosto da battere.

Evitiamo la manfrina di rimpiangere ora l'assenza sua e dell'altro nostro connazionale Riccò e delle rispettive squadre nella Corsa Rosa, che ad un certo punto sembrava dovesse essere terreno di caccia esclusiva per corridori stranieri (vista anche la pochezza numerica di rappresentanti italiani; e tra l'altro non è scritto da nessuna parte che dovesse essere necessariamente un fattore negativo), ma la vittoria colta da Visconti ad Hesperange è un segnale di presenza che ci fa piacere registrare, anche alla luce di quei Campionati Italiani che si terranno a fine mese a Treviso e che - scommessa pagata pochissimo - vedranno il tosco-siculo sicuro protagonista.

Visconti ha vinto la sua tappa quasi inconsapevolmente davanti al bielorusso Hutarovich ed allo sloveno Bozic. Perché inconsapevolmente? Perché in realtà il sicicliano voleva tirare la volata al compagno Gatto, ma il finale tutto vallonato ha fatto balzare strane idee nella testa di un corridorino dal nome di Lance Armstrong, che ha allungato a 1000 metri dalla conclusione. Visconti è dunque andato a chiudere sul texano, e mettici un ultimo strappetto, una discesetta e una curva abbastanza stretta sulla sinistra a 300 metri dallo striscione d'arrivo, che il siciliano s'è trovato praticamente solo in testa con 20 metri su chi lo inseguiva. E, a quel punto, come non tirare dritto?

La maglia di leader, visto lo spezzarsi del gruppo, è passata da Engoulvent - vincitore del prologo di ieri - al compagno di squadra Lemoine, un corridore di spessore che sarà difficile da scalzare. Già lo scorso anno, però, il Giro di Lussemburgo ci ha proposto canovacci interessanti e quasi mai banali, e chissà dunque che dai vari Armstrong, Klöden, Flecha, Ivanov, Leukemans, Gerrans, Feillu, Kirchen e Lövkvist, per non citare di nuovo Visconti, non arrivi qualche bel fuorigiri in vista di Svizzera, Delfinato e, soprattutto, del Tour de France.