Tour de l'Aude 2010: Stavolta ha vinto la più forte - Il commento di Edita
Ancora Ina, stavolta in volata, c'era da aspettarselo. C'era una sola strada per pareggiare i conti, togliere ogni dubbio su chi è la più veloce nel reame: vincere per prendersi la rivincita. Chissà se il terzo sigillo in questa corsa non sia proprio figlio dell'orgoglio, dopo la beffa del giorno prima. Detto fatto, Marianne Vos è stata battuta, Ina Teutenberg è finalmente appagata, mentre Emma Pooley, senza discussioni, è nettamente in maglia e tutti i conti sono stati ben saldati. Il Tour de l'Aude è giunto al termine dopo aver raccontato per dieci giorni la rabbiosa pedalata delle 105 partenti (74 arrivate), cercando di applaudire la volontà, la passione e la grinta di ogni protagonista, focalizzandosi sulle sfide-duelli più intriganti e interessanti.
Prima Abbott-Pooley e poi Pooley-Abbott; sono i nomi delle due migliori scalatrici in gara, che per due volte si sono date appuntamento in avanscoperta per decidere chi più si meritava di indossare la maglia di leader. Dopo una tappa a testa e un secondo posto in tasca ecco il verdetto: prima Pooley, seconda Abbott. Ha vinto la più forte, si può affermare senz'ombra di dubbio, in una edizione che ha voluto premiare la migliore in salita, escludendo vari colpi di fortuna, mosse di furbizia e malizia, momenti di crisi delle dirette avversarie ecc. Nessun trabocchetto quest'anno, nessuna imboscata clamorosa, presente in diverse edizioni del recente passato. E forse, è più giusto così.
Prima Vos-Teutenberg e subito dopo Teutenberg-Vos, sono i primi nomi nell'ordine delle due volate a ranghi compatti (su due) in questa corsa. Però con tre affermazioni di tappa la super Teutenberg non può essere paragonabile a nessuna, il suo, dopo quello della Pooley è stato il nome più citato in questa edizione.
Il Team Cervélo ha dimostrato tutto il suo valore, dominando con personalità e superiorità la corsa (d'altronde potevano anche permetterselo, vista la qualità di ogni singola atleta).
Atlete azzurre: poco (o nulla) da commentare. Peccato!
Atlete francesi: la loro prestazione conferma una triste realtà del (preoccupante) movimento francese. Il Tour de l'Aude per le atlete transalpine vale tanto quando il Giro per le azzurre e i loro team. E se ci pensi che 15-20 anni fa, erano loro, le padrone di casa, a dettar legge con leaders quali Jeannie Longo, Katherine Marsal, Marion Clignet...