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Valverde², Freire beffato - Viana, si ripete il risultato di ieri

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Mentre gli uomini del pavé sono ancora al Nord per correre domani la Scheldeprijs Vlaanderen e domenica la Roubaix, nei Paesi Baschi si ritrovano molti di quelli che saranno poi i protagonisti delle corse delle Ardenne. La corsa a tappe basca è sempre stata un'ottima tappa di avvicinamento alle classiche, sia per i suoi percorsi impegnative e vallonati che per la condotta di gara spesso molto battagliera. I primi due giorni di corsa, pur con grandi differenze, hanno partorito due finali pressoché identici: prima tappa a Valverde su Freire e Le Mevel, seconda ancora a Valverde su Freire mentre in terza posizione è arrivato Francesco Gavazzi.
La frazione di ieri, la Zierbena-Zierbena, è stata molto movimentata e l'Alto de las Calizas, posto a 19 km dalla conclusione, ha scremato notevolmente il gruppo e lanciato un gruppetto di otto attaccanti: Valverde, Intxausti, Gesink, Frank Schleck, Le Mevel, Van den Broeck, Horner e Joaquim Rodríguez. Un Valverde in grande condizione non ha impedito al drappello inseguitore di rientrare e così si sono presentati allo sprint finale in 24: Freire parte da davanti e stringe verso le transenne per chiudere ancora Valverde che stava rimontando forte e che invece rimane al secondo posto; dopo pochi minuti ed un reclamo della Caisse d'Epargne la giuria declassa Freire al secondo posto (decisione inusuale visto che di solito si viene retrocessi all'ultimo posto del gruppo di appartenenza) e consegna a "Balaverde" la vittoria.
Tra i molti corridori che hanno perso contatto si segnalano anche molti dei favoriti: Samuel Sánchez, grande speranza dell'Euskaltel, perde 1'39" come Wiggins e Lövkvist, Klöden e Mosquera pagano 2'40" mentre Michael Rogers giunge al traguardo staccato addirittura di 9'08". Appena inizia la corsa molti devono quindi dire addio ai sogni di successo e chi soffre di più è proprio la squadra basca per eccellenza, l'Euskaltel, che puntava su Sánchez per ritrovare la vittoria nella corsa di casa che manca dal 2003 (vinse Mayo con "Samu" terzo): adesso la leadership passa sulle spalle di Intxausti, 24enne molto atteso ma che nei primi anni di professionismo ha reso meno di quanto ci si attendesse.
La frazione odierna, invece, con i suoi 217 km era la più lunga di questa edizione ma sicuramente non la più impegnativa. Tanti strappi ma quelli più impegnativi erano molto lontani dal traguardo mentre l'Alto de Bargota, a 8 km dall'arrivo, non spaventava né stimolava nessuno con il suo 3.1% di pendenza media. All'ultimo chilometro il gruppo era composto ancora da un'ottantina di unità e probabilmente sarebbero potuti essere anche di più senza una piccola caduta nelle retrovie a circa 10 km dalla conclusione. Qualcuno ci aveva pure provato a movimentare le acque: il primo scatto è stato di Gómez Marchante, ormai lontano parente del corridore che vinceva qui nel 2006, al quale poi si è aggiunto Malacarne ma i due sono stati ripresi ai meno 5 ed in contropiede ci ha provato Vorganov, stoppato quasi subito. Molto più interessante, invece, l'azione tentata da Bradley Wiggins a circa 1700 metri dalla fine ed alla quale si sono prontamente aggregati anche Daniel Martin e Uran: proprio la presenza del colombiano ha dato alla Caisse d'Epargne una situazione tattica estremamente favorevole con la Rabobank che ha dovuto forzare parecchio per chiudere il buco.
L'arrivo di Viana, poi, era in leggera salita ed appena Martens ha terminato il proprio lavoro, ai 200 metri è partito Valverde proprio con Freire a ruota: qui si è ripetuta una scena molto simile a quella di ieri con il murciano che tenta di chiudere lo spazio a Oscarito e nonostante i due arrivino quasi a toccarsi la giuria non interviene. Dai replay, in effetti, è sembrato che il corridore della Caisse d'Epargne non abbia fatto uno scarto netto ed in ogni caso molto difficilmente Freire sarebbe riuscito ad effettuare il sorpasso. Il dominio netto di questi due corridori riflette anche sulla classifica perché oggi dietro a Freire il buco era tanto netto che i giudici hanno assegnato 1" di distacco al resto del gruppo, Gavazzi per primo: un margine irrisorio ma che in mancanza di abbuoni può dare al leader un vantaggio, almeno psicologico, fino alla cronometro conclusiva.

Sebastiano Cipriani

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