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CdM Cross: sulla neve vince Van Den Brand - Nella prova di Kalmthout è ancora dominio olandese

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Dovessimo rispolverare l'enunciato della proprietà commutativa dell'addizione, imparato fin dalla scuola elementare, ci accorgeremmo che lo scambio di addendi al fine ad ottenere un eguale risultato sembrerebbe il modo più semplice per fotografare l'esito della quarta prova di Coppa del Mondo di scena in Belgio a Kalmthout. Le prime quattro posizioni dell'ordine d'arrivo rispecchiano infatti esattamente quelle di Koksijde di circa tre settimane orsono, se non fosse che a variare è proprio l'ordine dei due gradini più alti del podio: sempre di Olanda si tratta ma è finalmente Daphny Van Den Brand ad imporsi e rompere il ghiaccio in questa edizione della Coppa del Mondo, che finora l'ha vista sempre tra le protagoniste ma mai vincitrice. Quando parliamo di "rompere il ghiaccio" poi ci accorgiamo di utilizzare un altro termine più che appropriato, visto che per primeggiare sull'insidioso e tecnico tracciato belga in questa occasione era probabilmente necessaria un'andatura da nave rompighiaccio del mar Baltico per far fronte alle ulteriori difficoltà causate dalle copiose nevicate degli ultimi giorni e che quindi obbligavano le atlete a prodursi in altri numeri d'equilibrismo per evitare di finire a terra lì dove la tecnica faceva la differenza e dove era necessario scendere dalla bici per superare la scalinata.
Kalmthout ribadisce che in questo momento l'Olanda è viva più che mai nella sua rincorsa al successo finale, con l'ottimo stato di forma che si traduce nella sapiente costanza della Van Den Brand e nella sempre battagliera vivacità di Marianne Vos, con l'iridata che, al contrario di altre occasioni in cui si era trovata a disagio a competere con le proprie avversarie in condizioni meteorologiche molto difficile, questa volta supera la prova brillantemente.
Non è servita un'attesa troppo prolungata per comprendere il canovaccio di giornata: fin dal primo giro infatti, Van Den Brand e Vos hanno subito fatto capire di avere una marcia in più su tutto il resto del gruppo e sono riuscite a guadagnare una decina di secondi sulle prime inseguitrici, ovvero la francese Ferrier-Bruneau e la leader di Coppa Compton. Proprio l'atleta statunitense, fresca dell'ennesimo titolo nazionale conquistato pochi giorni fa, non ha poi avuto difficoltà a sbarazzarsi della transalpina ed ha cercato di inseguire tutta sola, anche se gli sforzi profusi hanno ottenuto l'effetto di mantenere il divario nell'ordine della ventina di secondi. Al termine del secondo giro quindi situazione ulteriormente delineata, con il duo olandese in testa, la Compton sempre all'inseguimento e le altre immediate inseguitrici già nell'ordine del minuto, il che se da una parte era sufficiente per far mettere il cuore in pace su chi si sarebbe giocato il successo, dall'altra non ha finito per oscurare troppo il bel duello tra la giovane belga Sanne Cant e la veterana Hanka Kupfernagel, con la tedesca ancora in grado di trovarsi nella top-five ma a cui manca ancora quella capacità di fare la differenza posseduta nelle scorse stagioni e su cui l'avvio di stagione ritardato rispetto alle principali contendenti ha sicuramente il suo peso.
Con la Compton incapace di ridurre il proprio svantaggio dalla testa della corsa e quindi impegnata a conservare il posto sul podio che comunque avrebbe portato in dote altri punti importanti in chiave classifica, il duello tutto orange tra la Vos e la Van Den Brand è proseguito appassionante nel corso delle restanti tornate, con Marianne a tentare più volte l'attacco, specie nei tratti meno impegnativi, e la campionessa nazionale olandese impegnata a non perdere terreno e pronta a far valere tutta la propria esperienza ed abilità lì dove il tracciato si faceva più tecnico. A rendere pepato il finale c'erano poi anche le scivolate e sbandate che hanno coinvolto entrambe le atlete, con la Vos che ha finito col pagare proprio a causa di qualche difficoltà in più nella guida della bici rispetto alla propria rivale nell'ultima tornata, perdendo quel tanto che basta per spianare la strada alla Van Den Brand, che è potuta così giungere a braccia alzate sul traguardo. Buona comunque la prova della Vos, distanziata di 4" mentre la Compton ha completato il podio, giungendo a 35" e mantenendo così la leadership nella generale, anche se ora il divario si riduce a sole dieci lunghezze: 210 punti contro il 200 della Van Den Brand, mentre la Vos è terza a quota 160. A 1'20" il duello tra la Kupfernagel e la Cant si è risolto a favore della prima, che ha fatto suo il quarto posto con il colpo di reni allo sprint ma che non fa passare in secondo piano la bella prova della giovane belga, in costante miglioramento in determinati contesti. Per il resto sono Francia ed ancora Olanda a completare la top ten con distacchi compresi tra il minuto e mezzo circa ed i tre minuti: nell'ordine Ferrier-Bruneau, Van Passen (meno brillante in questa occasione), Mani, Van Rijen e Chainel-Lefevre.
Giornata avara di soddisfazioni per l'Italia, sintetizzata principalmente dalla prova poco fortunata di Eva Lechner che, già costretta a partire nelle retrovie, ha dovuto fare i conti con una foratura proprio nel momento in cui era in lotta per entrare nelle prime quindici posizioni e costretta così ad accontentarsi di un 25esimo posto a 5'08". La migliore delle nostre è stata così Evelyn Staffler, anche lei però molto lontana dalle prime col suo 22esimo posto a 4'51" mentre per quanto riguarda le altre Veronica Alessio ha concluso 24esima a 4'57", Nicoletta Bresciani 28esima a 5'21" e Daniela Bresciani 38esima a 7'58".
Solo pochi giorni di pausa ora in attesa della quinta prova in programma nuovamente in territorio belga a Heusden-Zolder il prossimo 26 dicembre.


 


Vivian Ghianni

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