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Cooke e Pooley, God save the Queens! - Dominio britannico in Trentino e Francia, Teutenberg in Olanda

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In attesa di conoscere tra pochi giorni i nomi delle nuove campionesse nazionali, la settimana appena trascorsa (nelle giornate che andavano dal 18 al 21 giugno) proponeva in calendario tre brevi gare a tappe, utili anche per affinare la preparazione in vista dei prossimi importanti appuntamenti: in Italia era di scena il Giro del Trentino mentre in contemporanea si sono disputate la Grande Boucle Féminine Internationale in Francia e la Rabo Ster Zeeuwsche Eilanden in Olanda, gare queste ultime, come vedremo, dominate dalle corazzate Cervélo e Columbia.

Giovedì 18 giugno si è aperto con la Arco-Monzambano di 106 km il Giro del Trentino, che in questa edizione 2009 si è disputato in sole due frazioni. A distanza di un anno esatto dal suo ultimo successo, ottenuto proprio sullo stesso traguardo della cittadina mantovana, è stata nuovamente l’ex iridata Regina Schleicher ad imporsi, approfittando dell’assenza di tutte le principali sprinter del gruppo. L’esperta atleta tedesca ha preceduto sul traguardo Nicole Cooke e l’abruzzese Alessandra D’Ettorre, dopo che la frazione era stata animata da una fuga di Laura Bozzolo ed Eleonora Suelotto, esauritasi nei chilometri conclusivi. Tra le giovani italiane buone prestazioni di Alice Marmorini (sesta), Giulia Lazzerini (nona) e Marina Romoli (decima e all’esordio con la nuova maglia della Safi Pasta Zara-Titanedi). L’indomani era la volta della Riva del Garda-Faedo di 106 km, con tre gran premi della montagna da affrontare prima dell’impegnativa erta finale verso Faedo. Grande protagonista di giornata è stata la russa Svetlana Bubnenkova, in evidenza su ogni salita per guadagnare punti validi per il successo nella speciale graduatoria dei Gpm ma soprattutto per effettuare un primo vero test in prospettiva Giro d’Italia. L’atleta della Fenixs non si è risparmiata e ai piedi della salita finale si è trovata all’interno di un quintetto comprendente anche la coppia della Vision 1 costituita da Nicole Cooke e Vicky Whitelaw, Kimberly Anderson e Carla Ryan. Proprio la superiorità numerica della Vision 1 ha finito per avere la meglio, con la Cooke che ha dato sfoggio del suo ottimo stato di forma già mostrato all’Emakumeen Bira per piazzare l’attacco nei chilometri conclusivi e giungere così solitaria sul traguardo, conquistando anche la vittoria finale. Secondo posto per la Ryan a 8”, terzo per la Bubnenkova a 18”, quindi Anderson a 31” mentre molto più consistenti sono stati i distacchi inflitti al resto del gruppo, con Arndt (quinta) giunta al traguardo con 5’25” davanti a Abbott (5’29”), Hausler (5’31”), Pucinskaite (5’41”), Luperini (5’59”) e Worrack (6’11”) a completare la top-ten. Dopo una prima parte di stagione condita da soli piazzamenti ben quattro successi in pochi giorni quindi per l’iridata Cooke, tornata così prepotentemente alla ribalta, ma che sarà, insieme a Marianne Vos, la grande assente al Giro d‘Italia.

Sempre nella giornata di giovedì 18 è scattata in Francia la Grande Boucle Féminine, che non presentava per questa edizione una starting-list di quelle memorabili ma che comunque vedeva al via tra le altre Marianne Vos, la Safi-Pasta Zara con Giorgia Bronzini e la giovane Elena Berlato e soprattutto un competitivissimo Cervélo Test Team, che inevitabilmente si è rivelato il vero dominatore della competizione. La cronometro inaugurale di 18,3 km a Bressuire è stata infatti appannaggio di Emma Pooley, ancora rinfrancata dallo stupendo successo ottenuto in Coppa del Mondo a Montreal a fine maggio. La minuta britannica ha rifilato subito 24” alla Vos e 39” alla compagna di squadra Soeder, mentre dalla quarta alla sesta posizione, con distacchi superiori al minuto, altre tre atlete Cervélo (Bruins, Wild e Düster) a suggellare una superiorità eloquente su tutti gli altri team. La Pooley ha ceduto le insegne del primato l’indomani, quando sul traguardo di Niort (frazione di appena 64 km) è stata la Soeder a conquistare una bella vittoria in solitaria, anticipando di 31” il gruppo regolato da Kirsten Wild su Marianne Vos e conquistando così la maglia di leader. Per l’austriaca, vincitrice uscente, però il primato è durato una sola giornata, visto che nella terza frazione con arrivo a Pau è stata nuovamente la compagna di squadra Pooley, a dimostrazione della perfetta condotta di gara delle ragazze di Lacambra, a riprendere la leadership sferrando l’attacco nel finale ed imponendosi con 20” su una brava Giorgia Bronzini che regolava nello sprint a due la Wild. Buona prestazione anche per Berlato (quinta), mentre il gruppetto con Vos e Soeder tagliava il traguardo con 33”. Domenica 21 era infine in programma l’ultima frazione, la più impegnativa con partenza da Irun nei Paesi Baschi e arrivo ad Anglet dopo 109 km con tre salite da affrontare tra cui il celebre Alto de Jaizkibel, tradizionale ascesa della Clasica di San Sebastian dei professionisti uomini. È stata la giornata della riscossa di Marianne Vos che, conscia di non avere altre possibilità, ha cercato di far saltare il banco tentando subito l’attacco. Ancora una volta la Cervèlo l’ha fatta da padrone con Soeder, Bruins e la leader Pooley pronte ad inserirsi, assieme alla biker polacca Wloszczowska che ha rappresentato la lieta sorpresa di giornata. Corsa di fatto decisa ed alla Vos altro non è rimasto se non il successo di tappa nella volata a cinque davanti a Soeder e Bruins, con Emma Pooley che ha così potuto festeggiare il successo finale nella Grand Boucle con 22” sulla Soeder e 34” sulla Vos.

In Olanda invece è andata in scena la RaboSter Zeeuwsche Eilanden, in cui è stato il Team Columbia a farla da padrone nella graduatoria finale. La corsa si è aperta giovedì 18 con il prologo di 7,1 km che ha visto il successo della danese Linda Villumsen, davanti a Loes Gunnewijk (staccata di 6”) e Charlotte Becker (a 9”), con Ina Teutenberg quarta a 10”. Proprio la forte velocista era la più attesa nella seconda frazione, caratterizzata anche da un forte vento, ma la tedesca è andata incontro ad una delle sue rare sconfitte negli ultimi tempi, venendo preceduta sul traguardo da Suzanne De Goede, con la promettente australiana Chloe Hosking in terza posizione. Poco male comunque per la Teutenberg, che ha conquistato la maglia di leader, conservata anche nell’ultima frazione, conquistata dall’altra olandese Andrea Bosman in una volata a quattro con Harris, Beltman e Koedooder. Podio finale quindi interamente composto da atlete Columbia con Ina Teutenberg vittoriosa davanti alle compagne Beltman (a 3”) e Villumsen (11” il suo distacco).

Ora spazio ai campionati nazionali che precederanno un trittico di appuntamenti di assoluto interesse come i Giochi del Mediterraneo, i Campionati Europei per Juniores e Under 23 ed il Giro d’Italia.

 

Vivian Ghianni

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