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Primi sprazzi per Gavazzi - Francesco, inizio anno con vittoria | Cicloweb

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Primi sprazzi per Gavazzi - Francesco, inizio anno con vittoria

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Sembra quasi impossibile a distanza di pochi giorni vivere una sorta di déjà vu al termine di una corsa ciclistica ma il traguardo sassarese di Bonorva, dove si è conclusa la prima tappa del Giro di Sardegna edizione 2010, ha dimostrato che un determinato epilogo lo si può vivere eccome. E che evidentemente la lezione è stata imparata bene. Non più tardi di tre giorni fa abbiamo lasciato Francesco Gavazzi bruciato sul lungomare di Laigueglia da un Ginanni inarrivabile e con la beffa di vedere anche il terzo gradino del podio occupato da un compagno di squadra, vale a dire Pietropolli.
Oggi invece ritroviamo un Francesco Gavazzi sorridente più che mai, dopo aver fatto il Ginanni della situazione ed aver lasciato con le pive nel sacco la ISD a cui spetta l'ingrato compito di occupare la seconda e la terza posizione nell'ordine d'arrivo.
Una prima giornata già movimentata, con la fuga partita fin dal secondo chilometro di Simon Clarke, Ortega, Bichot, Giordani ed Ermeti (quest'ultimo portatosi in testa in un secondo momento), rimasti in avanscoperta per 110 chilometri (4'06" il massimo vantaggio raggiunto) prima che il gruppo, sotto l'impulso della Liquigas, ritornasse compatto e si accingesse ad affrontare l'insidioso finale che preveva l'ascesa al Monte Rasu. Fasi convulse, nelle quali mentre i velocisti alzavano bandiera bianca (compreso Petacchi, al rientro dopo i problemi gastrointestinali), davanti erano in molti a provarci ed è così che si è assistito ad un tentativo di 17 atleti (con dentro ben 3 Lampre), all'azione operata da Baliani e da Rolland ed infine ad una bella sparata di Bernucci, che ha provato l'assolo prima di arrendersi ai -3 dal traguardo all'approccio dell'erta finale.
Chiaro che a quel punto sarebbero stati una quarantina di corridori (per la precisione 42) a giocarsi il successo allo sprint, anche se a provare a scombinare i piani è intervenuta l'azione di Failli, scattato a 600 metri dal traguardo. A spegnere però le velleità dell'aretino ci ha pensato la ISD con Oscar Gatto, partito decisamente ai 400 metri nel tentativo di pilotare nella miglior maniera possibile Visconti. Il siciliano però è ancora alla ricerca della forma migliore, in virtù anche di qualche intoppo presentatosi strada facendo (ricordate il ritiro al Giro della Provincia di Reggio Calabria dovuto al freddo?) e non è quindi riuscito a venir fuori dalla ruota del veneto di Caselle d'Altivole. In un frangente del genere non poteva che fregarsi le mani Francesco Gavazzi, ottimamente posizionato alle spalle del duo giallo nero e prontissimo ad aprire il gas negli ultimi cinquanta metri per centrare la seconda vittoria in carriera, dopo quella ottenuta a Norimberga lo scorso anno. Un'affermazione convincente che a questo punto richiede una continuità già ampiamente mostrata in termini di piazzamenti, in modo da poter costituire una validissima alternativa nel team di Saronni nelle classiche. Failli termina quarto (più indietro invece Garzelli, 17esimo), seguito da Niemiec, Damiano e Giampaolo Caruso, Mazzanti, Giunti e Gentili mentre resta appena fuori dai dieci un bravo Felline, già in buona evidenza a Maiorca. Dei big lascia qualcosa per strada Nibali (42" il suo ritardo) ma l'arrivo di domani sul Monte Ortobene può essere il trampolino ideale per nuovi colpi di scena.

Una Lampre che non fa notizia solamente grazie a Gavazzi ma che fa parlare di sé, nel bene e nel male, anche sulle strade andaluse, dove Grega Bole va vicinissimo al successo della terza frazione e Damiano Cunego è stato invece costretto a fare forzatamente le valige a causa di una caduta occorsa nel finale della tappa di ieri e che gli ha lasciato in dote una contusione all'avambraccio e varie escoriazioni a gomito e braccio destri, per aver picchiato contro una transenna (a terra sono finiti tra gli altri anche Gerdemann, Vanendert e Ten Dam, questi ultimi due ricoverati in ospedale con trauma cranico e varie contusioni). In tutto questo però la due giorni ha riportato alla ribalta l'Oscar Freire che piace a noi, quello che non appena inizia a sentire nuovamente profumo di Sanremo mostra uno stato di forma in grado di incutere timore a qualunque avversario. Proprio ieri ci è inevitabilmente tornata in mente l'edizione 2004 della Classicissima, quando Oscarito rifilò una beffa solenne a Zabel, quando la troppa voglia d'esultanza di un altro teutonico, Robert Wagner della Skil-Shimano, è ben presto sconfinata nell'imperizia nell'instante in cui Freire ritornava ad essere il torero che mata la povera bestia di turno con la sua banderilla. Giusto per far capire che il caso non era isolato il tricampeon del mondo si è ripetuto anche quest'oggi, lasciandosi alle spalle un po' di bella gente, visto che alle spalle del sopracitato Bole sono finiti Gerrans, Wegmann, Vicioso, Voigt ed un bravo Marcato (già sesto ieri). Trattandosi di volate ti chiedi dove sia finito Mark Cavendish ma il britannico, alle prese con una condizione fisica ancora approssimativa, ha dovuto lasciare che fossero altri a divertirsi, limitandosi alla quarta piazza di ieri a cui ha fatto seguito la tappa odierna in cui non è riuscito a giungere nel primo gruppo dopo essersi staccato in salita. In tutto questo la leadership resta in casa Carmiooro con Pardilla, anche se la breve cronometro di domani a Malaga renderà piuttosto ardua la difesa della maglia.

Vivian Ghianni

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