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La fioritura dei tulipani - Il nostro sguardo cade sull'Olanda

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In occasione dei Campionati del Mondo di Mendrisio avevamo avuto modo di notare come due tra le varie nazioni storiche del ciclismo potessero schierare solamente sei corridori al via: la Francia, su cui ci eravamo già soffermati nella puntata inaugurale di questo viaggio alla scoperta dei giovani talenti, e l'Olanda. Ma se sui francesi c'è stata spesso l'occasione per far notare le oggettive difficoltà di un intero movimento, a questo punto è giunta l'ora di chiedersi: è realmente preoccupante la situazione anche nella terra dei tulipani e dei mulini a vento?
Se ci si ricorda dei tempi in cui ci si trovava a commentare le gesta dei De Roo o dei Knetemann, dei Raas o dei Kuiper, di un Zoetemelk che sarà pure ricordato come uno degli eterni piazzati ma un Tour de France ed un mondiale tra le altre gare le ha pur sempre portate a casa, dei Rooks e Theunisse che trasformarono l'Alpe d'Huez nella "montagna degli olandesi", o dei Van Poppel e Blijlevens capaci di rivaleggiare con i velocisti più forti dell'intero panorama mondiale effettivamente un po' di nostalgia rischia di venire.
Come forse rischia di venire se si ripensa alle tante volte in cui Michael Boogerd è arrivato ad un passo dal conquistare quel successo che vale realmente da solo una carriera e che probabilmente proprio per quel suo essere sempre e comunque lì ha suscitato una certa simpatia ad alcuni. In realtà la situazione non è così tragica ed anzi il concetto espresso inizialmente (vale la pena ribadirlo) rimanda più all'annosa questione delle graduatorie UCI e del conseguente criterio di assegnazione dei posti che non ad una reale penuria di buoni corridori, anche se di qualche protagonista in più in grado di confrontarsi sui migliori su vari terreni e possibilmente in grado recitare la parte del vincente ci sarebbe bisogno ma come vedremo qualcosa ha già iniziato a muoversi in questa direzione.
Detto questo occorre far notare ancora una volta l'importanza della Rabobank, vero e proprio fulcro dell'attività ciclistica olandese, che continua a ribadire la sua centralità anche (anzi, dovremmo forse dire soprattutto) grazie ad un vivaio inesauribile da cui nelle ultime stagioni sono transitati praticamente tutti i migliori corridori orange e che costituisce un modello che qui in Italia, tanto per fare un paragone, si è visto in maniera analoga con la sola Mapei. La capacità di formare il corridore tramite una squadra continental che di fatto scongiura il termine "dilettantismo", dal momento che le esperienze vanno dalle maggiori gare in linea riservate agli Under 23 fino alla partecipazione in gare a tappe di livello e qualità garantite da un reale confronto con i professionisti, ha senza dubbio contribuito a limitare una certa dispersione, se è vero che poi i migliori il grande salto finiscono per conquistarlo con la "promozione" nella squadra Pro Tour o tutt'al più si conquistano una vetrina importante che li rende appetibili nei confronti di team di un certo rango. Anche in questo caso poi l'attività su strada non è probabilmente la sola responsabile della crescita dell'atleta e se nelle occasioni precedenti abbiamo ribadito l'importanza della pista, per quanto riguarda il movimento olandese non possiamo non spendere due parole sul ciclocross, che continua ad essere molto sentito anche dal pubblico e non solo per la vicinanza col Belgio in cui è praticamente sport nazionale. La trafila giovanile nell'attività fuoristrada si è rivelata spesso un'ottima base di preparazione ed anche in questo la Rabobank ha dimostrato la sua bravura nel seguire i vari atleti nel loro percorso, con società satellite o meno. Non a caso a questo punto si può dire che uno dei maggiori talenti emersi nelle ultime annate è la perfetta sintesi del connubio tra attività su strada e nel fuoristrada: Lars Boom è riuscito perfettamente in questo intento rivaleggiando e primeggiando con i maggiori fuoriclasse del ciclocross fino a conquistare il titolo mondiale per poi dare prove tangibili su strada, dove i benefici del cross si sono potuti riscontrare anche nelle prove a cronometro, dove pure Boom è riuscito a divenire campione del mondo tra gli Under 23. L'ultima Vuelta poi ci ha fatto ammirare un corridore che in futuro potrà dire sicuramente la sua nelle classiche e riuscire dove magari qualcun altro (basti pensare a Karsten Kroon ad esempio) finora non ha saputo trovare l'acuto che ci si aspettava.
Inevitabile però chiedersi anche come sarebbe lo scenario olandese nel momento in cui una realtà come la Rabobank decidesse di defilarsi ed ecco che da questo punto di vista la crescita di squadre come Skil-Shimano o Vacansoleil potrebbe risultare di non secondaria importanza. Proprio la Vacansoleil anzi negli ultimi mesi ha proposto un corridore come Johnny Hoogerland, capace di ben figurare sia un un grande giro che in una corsa in linea, che è anche uno dei pochi esempi di atleti non usciti dal vivaio Rabobank (dove oltre al sopracitato Boom proviene anche Martin Maaskant, che ha già fatto vedere ottime cose sul pavé).
In ogni caso eccoci giunti al momento di dare uno sguardo alla bella gioventù presente al giorno d'oggi in Olanda:


Under 23 e professionisti in team "minori"


Dennis Van Winden (Rabobank Continental – 2/12/1987)
Se non si perderà per strada potrebbe diventare in pochi anni uno degli atleti più interessanti in assoluto del movimento orange. Corridore completo, dotato di buon spunto veloce, buona tenuta in salita e competitivo anche a cronometro (meglio se di distanza ridotta), dovrebbe trovare il suo terreno ideale nelle gare in linea, anche in considerazione di un podio (e di un quarto posto) nella Liegi Espoirs. Convincenti sono state però anche alcune prestazioni in gare a tappe come il Giro delle Regioni (concluso al 2° posto nel 2007) o la Settimana Lombarda (6° lo scorso anno con un bel 2° posto di tappa). Neppure il pavé sembra creargli troppi problemi (nei 15 al Fiandre e 2° ad Harelbeke sempre tra gli Espoirs) ed è per questo che le premesse per qualcosa di buono in futuro ci sono tutte. Dal 2010 farà parte della "prima squadra" Rabobank.


Coen Vermeltfoort (Rabobank Continental – 11/4/1988)
I dubbi su di lui sono legati alla ripresa dopo un'annata come questa da cancellare al più presto possibile. Contratta la mononucleosi ad inizio stagione, praticamente non è riuscito mai a correre e ad un certo punto ha rinviato il rientro il gruppo al 2010. Peccato perché il suo 2008 era stato davvero ottimo con otto successi, tra cui spiccano la Parigi-Roubaix Espoirs, la Ronde Van Drenthe ed una tappa al Tour de l'Avenir. Fisico da corazziere, grazie alla sua potenza sa essere molto temibile in volata e adattissimo alle classiche del Nord. La stagione ventura potrebbe essere quella del riscatto.


Michel Kreder (Rabobank Continental – 15/8/1987)
Atleta interessante in virtù del percorso maturato finora. Si è cimentato con successo nell'attività su pista nelle categorie giovanili (per lui un titolo nazionale nell'Omnium e la medaglia d'argento mondiale nella corsa a punti da Juniores), dove è riuscito anche a conquistare un successo in una tappa del Giro di Toscana Juniores. Prima di approdare nel vivaio Rabobank ha gareggiato in Belgio col team continental DAVO, con cui si è messo in luce con un 5° posto nel Tour des Pyrenees. Buone doti da scalatore favorite anche dal fisico longilineo quindi, ma l'aver mantenuto anche un notevole spunto veloce lo rende competitivo anche nelle gare in linea, come dimostrano il 14esimo posto alla Liegi Espoirs e il 10° alla Ronde Van Drenthe di questa stagione. Protagonista anche al Circuit de Lorraine e al Circuit de Montanes (in entrambe un successo di tappa e la top-ten nella generale), ha disputato anche un buon Tour de l'Avenir (5° nella classifica finale) e si è fatto vedere con alcuni piazzamenti anche alla Vuelta Chihuahua in Messico a fine stagione. Su di lui aveva già messo gli occhi la Garmin, che potrà annoverarlo nel proprio organico a partire dalla prossima stagione.


Boy Van Poppel (Rabobank Continental - 18/11/1988)
Anche lui figlio d'arte (il padre Jean-Paul già citato nell'introduzione, è stato un ottimo velocista), si è finora fatto notare per le sue prestazioni nel ciclocross, disciplina che tutt'ora continua a praticare, dove ha conquistato alcuni titoli nazionali (è il campione olandese in carica tra gli under 23) ma soprattutto il titolo mondiale Juniores nel 2006. Non difetta quindi nelle doti sul passo, che lo rendono adatto anche al pavé, ed in più ha un ottimo spunto veloce che gli ha permesso di farsi vedere più di una volta in volate di gruppo. In una, al Tour of Missouri 2008, è riuscito a mettersi alle spalle persino un corridore del calibro di Mark Cavendish. Da vedere ciò che potrà fare nei grandi appuntamenti. Tra le ruote veloci attenzione anche ad Arjen De Baat (classe 1986), presente nel vivaio Rabobank fino alla scorsa stagione prima di passare all'altra continental Van Vliet.


Martijn Keizer (Rabobank Continental – 25/3/1988)
Buon passista, ha nelle cronometro la sua specialità (due titoli nazionali nel suo palmarès nelle categorie giovanili). Riesce a superare bene comunque anche le salite non troppo impegnative e questo lo rende un corridore adatto soprattutto alle brevi corse a tappe (nel 2007, proprio in virtù del successo nella cronometro, si è imposto nel Tour du Haut Anjou). Quest'anno si è messo in evidenza nel Presidential Tour of Turkey, concluso in nona posizione, può dare il suo contributo anche nelle gare in linea.


Steven Kruijswijk (Rabobank Continental – 7/6/1987)
Altro potenziale corridore da corse a tappe in virtù delle sue caratteristiche che lo rendono molto competitivo a cronometro ed in grado di avere una buona tenuta in salita. Il 2009 in particolare l'ha mostrato al pubblico in più di un'occasione: campione nazionale under 23, si è classificato anche 6° all'Europeo a cronometro e 12esimo al Mondiale sempre contro il tempo, ma molto positivo è stato anche il suo rendimento nelle brevi corse a tappe con il decimo posto alla Settimana Lombarda, il 2° al Thüringen Rundfahrt e l'8° al Tour of Ireland. C'è quindi curiosità per vederlo all'opera nel 2010 nella prima squadra Rabobank. Occhio anche a Ramon Sinkeldam (classe 1989), sul podio agli Europei di ciclocross tra gli Juniores.


Barry Markus (17/7/1991)
Tra i nuovi arrivi nel team continental Rabobank va senza dubbio citato questo atleta capace di conquistare finora titoli nazionali sia su strada (a cronometro per la precisione) che su pista (nel keirin e nel madison) nelle categorie giovanili.Ottimo sul passo e dotato di notevole spunto veloce, in questo 2009 ha conquistato risultati di tutto rispetto, imponendosi nella Freccia del Brabante Juniores ed in una tappa del Trofeo Karlsberg, giungendo 3° nella Parigi-Roubaix Juniores e conquistando la medaglia d'argento al campionato europeo su strada in Belgio, battuto solo dal nostro Luca Wackermann. Da seguire ancora con attenzione, anche per l'eventualità di una prosecuzione dell'attività su pista.


Wilco Kelderman (25/3/1991)
Altro junior molto interessante che dal 2010 farà parte della Rabobank Continental. È un passista-scalatore che ha già mostrato una buona predilezione per le gare a tappe, imponendosi nel Drei Etappen Rundfahrt Frankfurt in questa stagione, nella Liegi-La Gleize 2008, terminando 3° al Trofeo Karlsberg 2008 e facendosi conoscere anche dal pubblico italiano. Nel 2008 infatti ha terminato al 2° posto il prestigioso Giro della Lunigiana, gara dove quest'anno è terminato 4° mentre si è imposto nella tappa con arrivo in salita al Colle Gallo alla Tre Giorni Orobica. Da osservare ancora nel salto di categoria. Tra i classe 1991 che approderanno nel vivaio attenzione anche a Moreno Hofland e Nick Van Der Lijke.



Professionisti di prima fascia


Robert Gesink (Rabobank – 31/5/1986)
È la speranza più concreta dell'intero movimento ed i risultati ottenuti finora sono stati abbastanza confortanti, tanto che se avesse avuto quel pizzico di fortuna in più (vedere l'ultima Vuelta o anche il ritiro al Tour de France sempre in questa stagione) avremmo potuto realmente vederlo lottare per un successo in una grande corsa a tappe. Scalatore magro e dalle lunghe leve, a cronometro sa limitare i danni ma può migliorare ulteriormente. Protagonista fin dalla militanza nella squadra continental (vincitore della Settimana Lombarda e del Circuito Montanes e secondo al Tour de l'Avenir), in attesa di vederlo un giorno protagonista sulle strade del Giro o del Tour, ha mostrato una certa competitività oltre che nelle gare a tappe anche nelle corse in linea più impegnative, come dimostrano il podio all'Amstel Gold Race di quest'anno, il quarto posto alla Freccia Vallone dello scorso anno, il successo sul San Luca al Giro dell'Emilia e le top-ten ottenute in Olimpiadi, Campionato del Mondo e Giro di Lombardia. Con queste prospettive non si può che pensare in maniera ottimistica.


Bauke Mollema (Rabobank – 26/11/1986)
Altro scalatore transitato nel vivaio e che prima di approdare nel team Pro Tour sembrava quasi ripercorrere le orme di Gesink. Oltre a conquistare un paio di gare a tappe in Spagna ed ottenere buoni piazzamenti, si è infatti aggiudicato il Tour de l'Avenir nel 2007 grazie anche all'abilità nell'inserirsi nelle azioni giuste. Finora si è fatto notare per lo più con qualche tentativo di fuga e per il lavoro in appoggio alla squadra, tuttavia un paio di buone prestazioni in gare a tappe (6° alla Vuelta Castilla y León e 7° al Giro di Germania nel 2008) è riuscito a fornirle. Ha tuttavia ancora bisogno di maturare in un certo tipo di confronto diretto con i big, ragion per cui delle nuove valutazioni andranno fatte più avanti.


Ricardo Van der Velde (Garmin-Slipstream – 19/2/1987)
Fratello minore di Alain (professionista nella Centri della Calzatura) e di conseguenza anch'egli figlio d'arte (il padre Johan è stato buon professionista negli anni Ottanta), si è formato praticando ciclocross nelle categorie giovanili (per lui un titolo nazionale tra i Debuttanti). Nella sua militanza alla Rabobank Continental si è distinto per il buon rendimento su tutti i tipi di percorso, essendo dotato di buon spunto veloce unito ad una soddisfacente tenuta in salita, il che gli ha permesso di ottenere buoni piazzamenti sia in gare in linea che brevi corse a tappe (si è imposto in una tappa del Tour de l'Avenir nel 2008). Approdato da questa stagione alla Garmin, non ha raccolto molti piazzamenti degni di nota, badando per lo più ad accumulare esperienza in chiave futura.


(a cura di Vivian Ghianni)



5 - Continua

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