È un paese per vecchi - Dopo Jiménez, tappa a Hondo
Se la Volta a Portugal si fa ricordare fra i corridori anche per le sue elevate temperature, la tappa odierna si può quasi definire una beffa per gli atleti. Abituati infatti già nelle scorse giornate ai quaranta gradi, standard in questa stagione in Portogallo, si ritrovano oggi una partenza in riva al mare, nella graziosa città costiera di Póvoa de Varzim, ma subito devono dirigersi verso l'ancor più caldo entroterra, per i 161 km che porteranno il plotone a São João de Madeira.
Così, col calore sempre più insopportabile che sale dall'asfalto, la frazione parte a grande velocità, col susseguirsi dei soliti tentativi di fuga e un paio di formazioni che cercano di tenere cucito il gruppo. Nello specifico, la Liberty del capoclassifica Ribeiro e la Palmeiras Resort del grande favorito della giornata, Candido Barbosa. Il finisseur portoghese si è imposto su questo arrivo già nel 2007 e nel 2003 (come dovrebbe essere ormai chiaro ci sono diversi traguardi che gli organizzatori della Volta ripropongono quasi ogni anno), e il finale - con una salita di terza categoria ai 7 km ad appesantire le gambe degli sprinter puri - gli si adatta alla perfezione.
Nondimeno potrebbe essere comunque il giorno giusto per una fuga ben assortita. Nella prima dozzina di corridori che provano a prendere il largo troviamo Oliveira, Zaballa, Mares, Pidgornyy e l'esordiente Enrico Magazzini. In un controattacco tentano anche Cristian Salerno e il solito Pedro Lopes, ma nessuno di questi riesce a guadagnare margine. Intorno al cinquantesimo chilometro s'invola invece la dozzina buona, con dentro diversi combattivi già in mostra in questa Volta: ancora Oliveira, poi Ermeti, Chuzda, Hondo, e la coppia dell'Andalucia-Cajasur trionfatrice martedì a Fafe, Piedra e López Gil (accompagnati stavolta addirittura da un terzo compagno di squadra, Manuel Calvente).
Il vantaggio dei fuggitivi cresce in fretta, fino ai 5'. La Liberty si accontenta di controllare, e la presenza di Manuel Cardoso - il velocista della squadra - in testa al gruppo a tirare, fa capire chiaramente come la squadra di Américo Silva non conti troppo su un possibile successo parziale. E' allora la Palmeiras Resort a doversi sobbarcare il peso dell'inseguimento, per portare Barbosa allo sprint. Gli uomini di "u Candidu" e David Blanco impongono un ritmo sostenuto al plotone, che in breve dimezza il distacco e inquadra nel mirino i fuggitivi.
Davanti non resta che giocarsi traguardi volanti e GPM (Oliveira e Chuzda battagliano per questa classifica sin dal primo giorno, anche se al momento la maglia resta sulle spalle di Sergio Sousa). C'è anche il tempo per vedere una cinquantina di corridori (fra i quali Petacchi e Cioni) sbagliare strada al primo passaggio per São João de Madeira, e un disorientato addetto dell'organizzazione costretto ad aprire loro un varco nelle transenne per permettergli di tornare in corsa.
Sull'ultima salitella c'è una discreta selezione, ma nella successiva discesa in molti rientrano, e alla fine sono una quarantina quelli che si vanno a giocare la volata. Gli ultimi chilometri vedono gli uomini della Palmeiras e della Lampre impegnati a tenere cucita la corsa, con Cunego pronto a lanciare Santambrogio. Ma è Sérgio Ribeiro a provare il contropiede scombinando i piani dei blu-fucsia. Il più lesto a quel punto è il tedesco Danilo Hondo, che dopo una giornata passata in fuga va a cogliere un successo davvero meritato. Nettamente alle sue spalle, nell'ordine, Barbosa, Santambrogio, Cardoso e Sérgio Ribeiro. Coi migliori tutti nel gruppo principale, la classifica generale resta sostanzialmente immutata, con Nuno Ribeiro leader.
Domani ultima frazione interlocutoria prima della due-giorni decisiva (col tappone nella Serra da Estrela e la crono di Viseu), e l'arrivo di Aveio non dovrebbe sfuggire agli sprinter.