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Un Contador formato GT - Gand, Boasson batte Kuschynski

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Dev'essere proprio bello amare il ciclismo e tifare Contador. Quando corre, dà sempre spettacolo, sia che vinca sia che perda. Ed è ancora più bello tifarlo perché le volte in cui vince superano in maniera netta le volte in cui perde. Godimento massimo per un tifoso. Ma Albertino fa godere anche a noi, che tifosi dello spagnolo non siamo (o meglio: lo siamo al pari di tutti gli altri); eccome se ci fa godere!
Oggi ci hanno provato in parecchi a sovvertire il naturale evolversi delle cose, ma non c'è stato comunque niente da fare: tra i più attivi, Gerdemann, Nocentini e Tschopp, che si sono inseriti sin dal mattino in tanti tentativi di fuga e che poi al chilometro 69 hanno trovato il tempo e lo spazio per scappare insieme a Cuesta, Botcharov, Meijas ed Arashiro. Che LL Sánchez correrà in difesa si capisce subito, o almeno dal momento in cui in testa al gruppo, per contenere il distacco dai fuggitivi, ruotano gli uomini Lampre (per Cunego), Euskaltel (per l'altro Sánchez, Samuel) ed Astana (per Contador), con la presenza di qualche casacca bluverde della Liquigas a lasciar presagire una buona giornata per i giovanotti Nibali e Kreuziger.
La fuga, dopo il picco di 3'23" di vantaggio toccato al km 81, non è mai decollata, e solo il primo passaggio sull'Alto de Ixua ha dato uno scossone al gruppo di testa: è stato Tschopp a partire ai meno 36, con Nocentini bravo a riportarsi sullo svizzero nel giro di un chilometro. Arashiro, Cuesta e Meijas vanno subito in difficoltà, mentre Gerdemann e Botcharov resisteranno per qualche chilometro a bagnomaria, ma poi il russo verrà richiamato in gruppo per fungere da gregario a capitan Colom.
La densità di gente e la spettacolarità (unita alla compostezza) del tifo basco lascia immaginare quanto sarà calda, quella salita, durante il successivo passaggio, quello decisivo. Dal gruppo infatti non fuoriesce nessuno, con la Caisse a tenere il vantaggio stabile intorno al minuto e 5" ed il solito scatenato Samuel Sánchez a fare il diavolo a quattro in discesa, prima dell'attacco dell'Alto de San Miguél.
Jesus Hernández e Dani Navarro ricevono l'ordine da Contador: "Iniziare a fare sul serio". E i due spagnoli fanno il loro dovere: in cima al Gpm di 2a categoria il vantaggio scende a 44"; il destino di Tschopp e Nocentini è segnato. I due vengono ripresi a 10,5 km dal traguardo per mano di Nieve (Euskaltel) e Pfannberger (Katusha), con Botcharov che entra in azione ai piedi dell'ultima salita: 4,2 km al 9,7%, ma con punte che sfiorano l'11%.
L'Astana controlla la situazione con Horner, Colom ha sempre con sé Botcharov, mentre LL Sánchez già non si vede più. Ai meno 6 è Evans a dare una bottarella, portandosi dietro Contador, Colom e Cunego. Spazio 500 metri ed è di nuovo Horner a condurre. A Contador però il ritmo del compagno non sta troppo bene, e ai meno 5 scatta secco. Evans dà l'impressione di potersi accodare, arriva anche a sfiorare il mozzo posteriore dello spagnolo, ma Contador accelera di nuovo e lo lascia lì, senza appello.
Con l'australiano si organizzano Cunego, Colom e Samuel Sánchez, mentre ai meno 4,5 LL Sánchez paga già 20" al capitano dell'Astana. Con la maglia gialla c'è il solo Joaquím Rodríguez, che pure per qualche centinaio di metri era rimasto nel gruppetto dei migliori, ma che evidentemente è stato fermato per ordini di scuderia. LL Sánchez ha comunque un bel sussulto nella parte centrale di salita e riesce a recuperare parecchie posizioni.
Sul Gpm di Ixua, Contador ha 19" sui 3 inseguitori e poco meno su Evans, che nel frattempo è riuscito ad avvantaggiarsi durante gli ultimi metri di salita. Ai meno 2,7 Samuel Sánchez attacca e Cunego salta, pagando evidentemente un fuorigiri di troppo lungo l'ultima ascesa.
Ai 2 km da Eibar Contador non sembra accusare la fatica, e passa con 10" su Evans e 15" sugli altri due spagnoli. Il suo è un volo pulito e preciso, senza sbavature e senza strafare. Ai meno 1,5 i tre all'inseguimento dello spagnolo si ricompattano, passando con 12" di ritardo sotto lo striscione dell'ultimo chilometro, mentre Cunego ha tirato ormai i remi in barca.
All'arrivo Contador ha tutto il tempo di sceneggiare i due colpi al cuore e quello singolo mimando la pistola, andando ad aggiungere il suo nome a quello di grandissimi come Indurain, Anquetil e Bahamontes nello speciale albo d'oro della città di Eibar (o Alto de Arrate). Evans precede SS e Colom dopo 8" l'arrivo del vincitore, Cunego arriva con 27" appena davanti Gesink (32") e LL Sánchez (35"), autore di un ottimo recupero in discesa. Contador passa al comando anche della classifica generale, che vive su distacchi che ricalcano grosso modo quelli di oggi (non essendoci abbuoni dislocati sul percorso ed agli arrivi): 8" su Samuel Sánchez, Evans e Colom, 27" su Cunego, 32" su Gesink e 35" su LL Sánchez; a 54" Kreuziger, Nibali (che evidentemente avevano le polveri bagnate), Casar e Joaquím Rodríguez.
Questa situazione dovrebbe perdurare sia dopo la tappa di domani (Eibar-Güeñes di 161 km, dovrebbe essere appannaggio dei "velocisti") che dopo quella di venerdì, dando modo alla (lunga: 34 km) crono di Zalla di essere l'arbitro maximo di questo Giro dei Paesi Baschi. (Mario Casaldi) 


Come dice il celebre proverbio locale, "piove, governo fiammingo". Piove sulle tamerici salmastre ed arse, piove su Gand e piove su Wevelgem, e piove quel tanto che basta per scombinare una serie di piani a tanta gente. Se poi la Cervélo ci mette tanto di suo per un forcing che già dopo 30 km di gara (e coi buoni uffici del vento) sfianca i più, ecco che basta proprio in quel frangente una caduta a centro gruppo per sforacchiare tutte le previsioni e lanciare in fuga 33 uomini, che non saranno più ripresi anche perché la Quick Step, malissimo rappresentata davanti (laddove per "malissimo" intendiamo proprio "zero uomini presenti"), si prende una giornata di più o meno vacanza.
A dire il vero, quella testè scritta è una verità a metà, perché Boonen nel gruppo di testa ci stava, ma una foratura l'ha tagliato fuori, sicché Tom si è accontentato di sgambettare davanti sul doppio passaggio sul Kemmel, lasciando i suoi ben coperti a centro gruppo. E lì sul Kemmel il belga ha comunque capito che quel Mark Cavendish lì gli darà gran filo da torcere anche nelle corse di casa Fiandra, visto che era il britannico a fare una bella andatura in entrambi i passaggi. Prove generali.
I 33 se l'erano svignata quindi malgrado l'opposizione della Cofidis, e 6 Cervélo (su 8 al via: ma all'inizio dell'azione decisiva anche Haussler era presente, solo che il tedesco è caduto e lasciato al suo destino), ovvero Hunt, Lloyd, Klier, Lancaster, Rasch e Rollin rappresentavano il gruppo più numeroso tra le squadre in fuga. Non male Columbia (Boasson, Burghardt, Eisel e Hincapie), Rabobank (Hayman, Leezer e Tankink) e Liquigas (Fischer, Quinziato e Kuschynski), ben messe Katusha (Napolitano e McEwen), Saxo (Goss e Breschel), Caisse d'Epargne (Portal e Pérez Arango), Garmin (Wiggins e Sutton) e Skil (Lemoine e Van Hummel); e poi, in ordine sparso, presenti Elijzen (Silence), Bazayev (Astana), Chainel (Bbox), Koldo Fernández (Euskaltel), Hutarovych (Française), Knaven (Milram) e Lodewijk (Topsport).
Quando il margine dei 33 ha superato i 4', il gruppo dietro ha tirato i remi in barca lasciando che sul doppio Kemmel fossero gli attaccanti ad avere tutti i riflettori addosso. Al primo passaggio sul muro (-60) è stato Quinziato, subito rilevato da Burghardt, a forzare; ma tutto sommato, più che la salitella, a fare selezione sono stati i successivi movimenti di Kuschynski, Koldo e Lemoine: a 51 km dalla fine i 3, insieme ai sopraggiunti Leezer, Tankink, Bazayev, Hutarovych, Sutton, Quinziato, Hincapie, Goss, Breschel e Rollin, formavano un nuovo gruppo di 13 che pareva destinato a svolazzare indisturbato fino al traguardo.
E invece da dietro è arrivato prima Robbie McEwen, partito solo soletto a chiudere un gap di 30" mentre gli altri inseguitori si guardavano beatamente senza darsi da fare. Ma quando la Cervélo, rimasta in forze dietro e non davanti, si è riorganizzata, chiudere il buco (che nel frattempo si era dilatato a 50" a -46 dalla fine) è stato un attimo: in 7 km svantaggio annullato e di nuovo tutti insieme ad affrontare per la seconda volta il Kemmel.
Ma poco prima del muro, un Kuschynski irresistibilmente avventuroso, ha allungato da solo, forse per fungere poi da punto d'appoggio per Quinziato e/o Fischer, o forse semplicemente per personale ambizione.
Sul Kemmel Goss, Quinziato e poi Boasson hanno selezionato il plotoncino di inseguitori, e poi proprio Boasson è partito in cima per andare a riprendere il bielorusso solitario: l'aggancio da parte del norvegese si è compiuto a 34 dal traguardo, quando il bravo Kuschynski aveva messo in cascina 27" su Goss e soci. Citiamo tra i tanti proprio il giovane Goss perché la sua iperattività è stata eccezionale: un primo tentativo ai meno 17 con Tankink, fallito; un secondo ai meno 14 km con Klier e Hayman. Ma l'inseguimento a 3 era destinato a rimanere un'ipotesi inavverata, visto che il gap dalla coppia di testa, salito fin oltre il minuto, era ormai incolmabile; né nel gruppetto di Hincapie c'erano accordo e energie per ri-imbastire una caccia con qualche chance di riuscita.
Sicché la volata a due, con Boasson nettamente favorito, è stata il giusto epilogo di questa giornata fiamminga: certo, giustizia avrebbe voluto che fosse l'inesauribile Kuschynski a vincere. E forse il giovane Edvald (classe '87) ha quasi inconsciamente voluto offrire un'opportunità al collega, impostando una volata lunghissima (praticamente Boasson ha iniziato a spingere sui pedali ai 400 metri), che però l'ha visto ugualmente imporsi, lasciandogli anche il tempo di esultare per bene sotto lo striscione.
Il Team Columbia continua a sfornare giovani vincitori: Boasson dopo Cavendish, il vivaio è ricco e gioioso, e minaccia di mettere in croce gli avversari ancora per molto tempo.


Marco Grassi

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