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Sánchez al quadrato - Luís fulmina Samuel in volata

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Non dev'essere stato facile prendere il via del Giro dei Paesi Baschi, stamattina, per più di qualcuno: pensiamo al frusinate Agnoli, al bolognese Mazzanti, agli aretini Nocentini e Capecchi, ma soprattutto al teatino Dario Cataldo, unico abruzzese in gruppo, che vive a Miglianico, circa 18 km da Chieti; paese comunque abbastanza periferico rispetto all'epicentro del terremoto che ha devastato L'Aquila e provincia, ma che avrà lasciato senz'altro la morte nel cuore al portacolori della Quick Step.
Non è facile neanche per noi parlare di ciclismo, né interessarci ad un tappa di una seppur bellissima corsa, in una giornata come questa: prevale il senso d'importenza nostro e di "inutilità" di quanto andremo esaminando, ma - seppur evitando determinati toni - ci proviamo comunque.
La corsa basca si è aperta con una tappa mossa che prefigurava lo sprint di un gruppo ristretto, come poi è avvenuto: i 142,5 con partenza ed arrivo ad Ataun non erano certo impossibili, anche se gli otto Gpm dovevano per forza di corse - soprattutto perché ad inizio corsa - lasciare qualche strascico nei muscoli degli atleti meno preparati; lungo il dentello finale, infatti, il lavoro di Lampre (Man. Mori) ed Euskaltel (Egoi Martínez), ha allungato il gruppo già sfilacciato dalla discesa folle dall'Alto Gaintza di quel funambolo di Samuel Sánchez.
È stato però El Purito Joaquím Rodríguez a smuovere le acque, portandosi dietro tutti (o quasi) i favoriti di questa corsa che così bene prepara le gambe degli atleti per il trittico delle Ardenne: con la pulce ispanica, ecco Cunego, Contador, Colom ed Egoi Martínez, ed ancora Evans, Gesink, Frank Schleck e Kreuziger. Sul successivo scatto di Colom, si riportava come un falco sulla testa della corsa anche l'olimpionico Samuel Sánchez, mentre qualcosa iniziavano a pagare Luís León Sánchez, Nibali, Cobo e Zabriskie, mentre scomparivano dall'orizzonte i vari Sastre, Gerdemann, Lõvkvist, Nocentini e Monfort.
Ai meno 7 km dall'arrivo, quasi in prossimità dell'ultimo Gpm, ci ha provato Cunego a promuovere l'azione decisiva, ma il brillante JRO non ha lasciato scampo alla verve del veronese e gli si è appiccicato alla ruota posteriore (dietro aveva López ed ancora più dietro Moreno, LLS ed Arroyo); ciononostante, la coppia al comando è riuscita a scollinare con 8" sul gruppetto dal quale, poco prima del Gpm, si è lanciato a tutta birra Samuel Sánchez, con a ruota Contador e gli altri. Bellissima la sfida a distanza tra Cunego davanti e Sánchez ad inseguire: il capitano della Lampre e quello dell'Euskaltel sono difatti due tra i migliori discesisti del panorama ciclistico contemporaneo, e quest'oggi è stato l'asturiano ad avere la meglio, piombando sulla coppia al comando a 4,5 km dalla linea d'arrivo, portandosi anche a rimorchio tutto il drappello che lo seguiva (seppur a distanza).
Ai meno 3 sono rientrati ancora altri corridori dalle retrovie, e da un gruppettino di 9 corridori in testa, ne abbiamo ritrovato uno forte di ben 23 unità. Dopo un timido tentativo di LLS ai meno 3 (subito tamponato da Horner), è stata la stessa Caisse ad attuare il forcing con Losada ed Arroyo, coadiuvata da Verdugo ed Egoi Martínez in casa Euskaltel. Esauriti i loro compiti, il gruppo si è allargato un pochino; eravamo già all'interno dell'ultimo chilometro, ed ogni momento poteva essere decisivo.
Ai meno 800 metri è partito Kreuziger, ma Cunego era attento e non lo lasciava andare; così facendo, però, il veronese si è ritrovato troppo presto in una posizione troppo avanzata, e solo l'enigmatico tentativo di Rogers gli ha permesso di rimbalzare all'indietro qualche centinaio di metri dopo (chiuderà 12esimo), con la volata già lanciata da Pineau sulle transenne e Knees che ha un po' chiuso, sovrastandolo anche fisicamente, il recente vincitore della Coppi&Bartali. Dall'altro lato, intanto, un trenino "familiare" (anche se parenti non sono) composto da LLS e SSG rinveniva a tutta velocità; e poco importa che negli ultimi metri l'asturiano abbia cambiato traiettoria più o meno 184 volte, perché ciò che importa è che Luís León e Samuel sono riusciti a passare Pineau, regalando così la prima maglia di leader all'uomo Caisse d'Epargne, già vincitore del Giro del Mediterraneo e della Parigi-Nizza.
Menzione d'onore per i quattro fuggitivi di giornata (Herrada, Izaguirre, Aitor Hernández, Bingen Fernández), ripresi a circa 20 km dalla conclusione dal tentativo di Ricardo Serrano e Pfannberger (poi naufragati) sull'Alto de Albaltzisketa. Domani si arriverà praticamente in discesa, a Villatuerta, dopo 164 km dalla partenza di Ataun. L'Alto de Lezaun è lontano dall'arrivo ben 27 km, quindi sarà probabile assistere ad un finale di tappa come quello odierno.


Mario Casaldi

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