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Lorenzetto alza il tiro - E Simoni spadroneggia in Messico | Cicloweb

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Lorenzetto alza il tiro - E Simoni spadroneggia in Messico

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La giornata di oggi la raccontiamo partendo da stanotte, cioè dal pomeriggio di ieri per chi ha visto la corsa in diretta sulle strade messicane. Perché la notizia che vuole la Diquigiovanni-Androni di Savio vittoriosa in una corsa non trascendentale sulle strade del Centro America non è certo da prima pagina, ma se il 14esimo centro stagionale è firmato, ad inizio marzo, dal trentino Gilberto Simoni, allora il tutto assume connotati diversi, certamente più importanti.
Simoni è arrivato tutto solo, in salita, precedendo di pochi secondi Carlos López, Ignacio Sarabia ed il compagno Jackson Rodríguez (che aveva vinto la seconda tappa, mentre la prima aveva sorriso all'autoctono Magallanes dopo una fuga a due col laziale Rivera) sotto lo striscione di Txlacala, praticamente casa di Julio Alberto Pérez Cuapio, vecchia conoscenza italiana ora in corsa (10° all'arrivo) con la Canel's-Turbo, una continental messicana.
Simoni non vinceva dal 30 maggio 2007, quando sul Monte Zoncolan regolò il compagno Piepoli in maglia Saunier Duval, mentre si deve risalire addirittura all'11 marzo 2005 per scorgere il trentino vittorioso ad inizio stagione (vinse sul Mont-Faron alla Parigi-Nizza in maglia Lampre).
Pochi secondi sugli inseguitori, dicevamo, ma abbastanza per prendersi anche la maglia gialla di leader della corsa. Non sappiamo se Gibo vorrà testarsi a fondo in questa gara (che finirà l'8 marzo), oppure se considera già sufficiente quanto espresso sinora. Ciò che è certo, è che l'indizio dato dal trentino è significativo.

E non più di indizi, se è vero che tre di questi fanno una prova, parliamo quando raccontiamo della terza vittoria in otto giorni di Mirco Lorenzetto, che dopo aver conquistato le prime due tappe del Giro di Sardegna oggi s'è portato a casa il ritrovato Giro del Friuli, giunto alla trentunesima edizione ma assente dal calendario internazionale addirittura dal 2004.
Il trevigiano della Lampre ha regolato in volata lo sloveno Grega Bole ed il cesenate Manuel Belletti (altro podio per Savio!), mentre lo spezzino Alessandro Petacchi s'è dovuto accontentare del 4° posto.
La gara è vissuta sulla fuga promossa dall'ucraino Kvachuck e dal kazako Gourov, portacolori della ISD (sempre attiva in queste prime gare) e della Carmiooro. L'ucraino è stato campione del mondo tra gli juniores nel 2001 ed è quindi un corridore di talento, da non sottovalutare. Invece il gruppo - con gli indigeni Cucinotta e Gasparotto in prima fila - ha lasciato un po' troppa confidenza ai due battistrada (col serbo Hasanovic, 2° allo Zssdi domenica, a bagnomaria), con l'ucraino che ad un certo punto ha salutato la compagnia dello stanco collega dell'est e si è involato tutto solo verso il rientro a Pordenone.
Lungo i cinque passaggi sulla salita del Castello di Caneva il gruppo non si è smosso più di tanto, e solo l'impulso della Barloworld (Caccia sugli scudi) e CSF Group (Zen e Pozzovivo) ha concesso al plotone la possibilità di giocarsi le proprie carte all'arrivo, perché Kvachuk si è arreso alle trenate di LPR e Lampre, le squadre più attive nel gruppetto dei 31 corridori formatosi dopo l'ultimo scollinamento a circa 25 km dal traguardo, soltanto a poco più di 4000 metri dall'arrivo, dopo che la sua azione aveva assunto connotati davvero pericolosi per tutti.
Petacchi, Lorenzetto e Fischer erano i corridori più veloci nel gruppo di testa, e Lampre (Bandiera e Bindi) e LPR (Montaguti e Chiarini) non hanno certo lesinato l'impegno. Una mano a tenere alta l'andatura è arrivata anche dall'Amica Chips, che ad un certo punto si è ritrovata in testa con 5 uomini (Bertagnolli, Bole, De Maria, Kiserlovski e Infantino) ed un corridore piuttosto veloce ed in discreta forma (lo sloveno Bole, appunto).
Sul rettilineo finale è stata la Liquigas a condurre la volata, ma Fischer ha indugiato troppo a ruota di Franzoi ed è stato anticipato sia da Petacchi sulle transenne che da Lorenzetto a centro strada. La volata dello spezzino si è affievolita però subito, mentre il trevigiano ha trovato tempo e potenza per piegare di due biciclette lo stesso Bole e l'altro giovane Belletti (e con Finetto al 5° posto troviamo ben tre '85 nella top-5).
A questo punto Mirco Lorenzetto, anche alla luce del 5° posto ottenuto sul Lungomare Calvino dodici mesi fa, non può più nascondersi, così come la Lampre: il suo nome per la Milano-Sanremo non è più da considerare uno dei primi quando si parlerà di outsider, ma entra di diritto tra i primissimi nomi quando si dovrà stilare l'elenco dei favoriti. Con due "alternative" come Ballan e Gasparotto, poi, questa convinzione trova terreno sempre più fertile.

In Europa oggi si è corso anche in Spagna e in Belgio, con la tappa inaugurale della Vuelta a Murcia (che presenta però una starting list nettamente inferiore a quella dello scorso anno) e con il GP Le Samyn, antipasto della Driedaagse van West-Vlaanderen che scatterà venerdì. In Spagna è stato l'australiano Graeme Brown ad avere la meglio sul neozelandese Greg Henderson (vincitore ad Almeria domenica scorsa) e sul basco Ruben Pérez, con Paolini in 6a posizione. In Belgio invece è stato il giovane sprinter Weylandt a festeggiare - dopo uno sprint a due - sul francese Cusin. Più staccati gli altri, col belga Leukemans a completare il podio in una giornata dove i big (i vari Gilbert, Förster, Casar e Napolitano) non si sono presi la briga di darsi battaglia.

Mario Casaldi

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