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Cercansi titoli per Contador - Abbiamo finito quelli disponibili... | Cicloweb

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Cercansi titoli per Contador - Abbiamo finito quelli disponibili...

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Qualche giorno fa lo facevamo intendere proprio su queste pagine, ma del resto c'è davvero poco spazio per le smentite: con Alberto Contador si rischia davvero di abituarsi sempre troppo bene. Anche quest'anno, seppur in uno scenario diverso (nel 2008 in quel di Orio, questa volta a Zalla), l'ultima frazione della Vuelta al País Vasco non ci ha consegnato un copione riscritto, ma al contrario ha mostrato la riedizione di un trionfo a sancire il secondo successo consecutivo nella breve corsa a tappe spagnola.
Inevitabilmente più di un pensiero sul momento viene, a cominciare da quella sorta di malinconia che forse sopraggiunge al pensiero che il più grande specialista di GT in circolazione abbia deciso di saltare a piè pari le imminenti Ardenne, al termine di un percorso che comunque lo ha visto praticamente a tutta da un mese e mezzo abbondante. Dite la verità: quanto sarebbe bello vedere il "pistolero" Alberto lottare magari ad Huy o in quel di Liegi con gli Schleck, i Cunego, i Joaquím Rodríguez di turno? L'abbiamo detto, ormai ci si è abituati troppo bene.
Nei pensieri di Contador comunque aleggia quella volontà di tornare a sfilare in giallo sui Campi Elisi tra qualche mese e i messaggi continui, sparsi magari tra Francia e Penisola Iberica, che nelle ultime settimane in prove contro il tempo più o meno lunghe ne hanno fatto una macchina pressoché perfetta (il solo in grado di batterlo altri non è stato che il compagno di squadra Leipheimer al Castilla y León) sembrano diventati moniti ben precisi, viste e considerate anche le ultime beghe tra AFLD e Lance Armstrong, con conseguente nuova polemica anche tra transalpini e UCI (che di fatto, dopo mesi in cui si sono sprecati fiumi di inchiostro sui giornali, in attesa dello sviluppo degli eventi, potrebbe porre fine all'ormai arcinoto dualismo in casa Astana).
La giornata odierna sembrava iniziare a sorridere nuovamente alla Columbia arraffatutto degli ultimi giorni, dal momento che Pinotti, non pago evidentemente del bel successo di ieri, ha cercato di riproporre lo stesso scenario finale (anche nella crono era, infatti, prevista la scalata dell'Alto de Bezi, posto esattamente nel mezzo, e la conseguente veloce discesa prima del traguardo), stampando provvisoriamente il miglior tempo, dopo un gran recupero su Vandevelde (che aveva fatto segnare il miglior intertempo sul Gpm con 44" sul bergamasco, salvo poi perdere tutto nel tratto finale). Per Pinotti alla fine giungerà una sesta posizione (a 1'18") che ne farà comunque il migliore dei nostri.
A quel punto ci ha provato allora un redivivo Michael Rogers: il campione nazionale australiano della specialità ha prodotto anche lui un deciso recupero, nella seconda parte del percorso, installandosi al comando col tempo di 33'08", 9" meglio del compagno Pinotti. Non è però la Columbia destinata ai festeggiamenti vari in questa giornata ed è così che, col passare del tempo, si comincia ad avere più chiare le idee. C'è anche spazio per un breve nubifragio nella prima parte del percorso, proprio all'inizio della scalata del Bezi, che qualche grattacapo deve averlo creato di certo a Luis León Sánchez, se è vero che il campione nazionale spagnolo farà segnare in vetta un ritardo di 1'14", peggio anche dei vari Evans, Nibali e Cunego e con un solo secondo recuperato sul traguardo (5° a 1'13").
In ogni modo in vetta al Bezi resiste ancora il miglior tempo di Vandevelde, avvicinato da Colom prima e Samuel Sánchez poi... finchè il passaggio di Contador non costituisce il marchio a fuoco più autorevole: 18'42" e primo intertempo con 21" su Vandevelde, 32" su Colom, 44" su Samuel Sánchez.
L'ultimo tratto di crono di Toni Colom è comunque straordinario, visto che proprio l'ex luogotenente di Contador con una discesa rapidissima fa segnare sul traguardo un 32'21" che relega momentaneamente Rogers a 46". Neppure Samuel Sánchez, che di discese se ne intende, riesce nell'impresa di migliorare, ragion per cui non rimane che attendere Alberto, che curiosamente proprio con l'ex compagno ha dato vita ad accese contese in quest'avvio di stagione (con la soddisfazione per Colom di mettergli la ruota davanti sul Malhão in Algarve e nella tradizionale tappa conclusiva della Parigi-Nizza).
Di nuovo nessuno spazio ad equivoci: tempo di 31'59" ad una media di circa 45 orari e buonanotte a tutti. Colom si conferma comunque uno degli uomini più interessanti del momento e si consola con la doppia piazza d'onore (a 22" nella crono, a 30" nella generale finale). Per Samuel Sánchez invece ad essere doppia è la terza posizione (rispettivamente a 45" e 53") che rivela comunque una buona forma, in attesa di scatenare magari la rumba sulle Ardenne e provare ad infoltire quel palmarès a cui il titolo olimpico ha già dato ampio lustro.
Discreta prova per Evans, partito non benissimo e alla fine 8° a 1'25" (4° a 1'33" nella generale), non troppo disprezzabile per un Damiano Cunego che comunque, nel complesso, ci aveva fatto un'impressione migliore sulle strade della Coppi e Bartali. Alla fine comunque 10° posto odierno a 1'26" e buon 6° posto nella generale (a 1'53"), ma con la consapevolezza di essere giunto al primo punto chiave della stagione, con quelle risposte che tutti si attendono a partire dal prossimo week-end.
Giornata in cui forse ci si attendeva qualcosa in più dalla Liquigas, con Nibali a 1'36" e Kreuziger a 1'51" che chiudono separati di appena 5" l'uno dall'altro nella generale (9° e 10° con distacchi di 2'30" e 2'35"). Discreta prova per Gesink (7° nella generale finale a 1'57", 9° all'arrivo a 1'25"), non male la prestazione di Dario Cataldo (1'46" il suo distacco all'arrivo) mentre ci si aspettava sicuramente di più dai vari Lövkvist (1'49" per lui), Larsson (1'51"), un Sastre evidentemente ancora in rodaggio (2'10" il suo distacco) e Casar (2'13" e finito fuori dai 10 nella generale), mentre incolori le prove di Vladimir Efimkin e Andy Schleck (quest'ultimo comunque anch'egli atteso sulle Ardenne), entrambi a 3'25" da Contador sul traguardo.
Tutti impazienti per le Ardenne quindi ma senza correre eccessivamente: domani c'è una Parigi-Roubaix che ci aspetta per essere gustata dal primo all'ultimo chilometro. Sperando che magari la fine della Settimana Santa ci regali qualche sorpresa veramente speciale.


Vivian Ghianni

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