Evelyn García, bis in El Salvador - La portacolori del Team Dilà-Guerciotti-Cogeas domina la corsa a tappe
È naturale che, essendo nativa dell'El Salvador, la ventitreenne Evelyn García tenga particolarmente alla corsa di casa sua. E può essere anche normale il successo, seppur appena ventunenne, nella prima edizione, quella del 2004, quando Evelyn si portò a casa anche due tappe su tre della corsa salvadoregna.
Nel frattempo la corsa centroamericana è cresciuta, dalla tre tappe del 2004 s'è arrivati alle sette tappe (sei più il prologo) della 4a edizione dell'anno 2007. Ma anche Evelyn è cresciuta, se è vero che l'atleta che a poche ore dall'anno nuovo compirà 24 anni s'è aggiudicata la terza, la quinta e la sesta tappa, ed ha condito il tutto con la vittoria finale della Vuelta a El Salvador, con l'aggiunta - tanto per gradire - della maglia a punti, la classifica della regolarità, la leadership di migliore scalatrice (seppur insieme all'ucraina Stiajkina) ed ancora la classifica a squadre, stavolta col fondamentale aiuto della spagnola Vilajosana e della danese Adamsen, con la prima che fino alla penultima tappa era la maglia gialla in carica.
Ed allora la peperina salvadoregna, nell'ultima, durissima seppur breve, tappa che portava ad El Boqueron, ha anticipato quello che sarebbe stato, e cioè il prevedibile scatto della scatenata Stiajkina della Chirio Forno d'Asolo, che dopo il Gp de Santa Ana voleva evidentemente tornarsene a casa col bottino pieno. Invece la García le ha reso il "favore" del 2° gradino del podio; si sono in pratica cambiate le carte in tavola: l'ucraina in linea, la centroamericana nella corsa a tappa. Una volta per uno (1° e 2° posto) non fa male a nessuno, da piccoli ce lo dicevano spesso, e spesso era anche vero.
Ci ha provato eccome, la Stiajkina, a starle dietro, ma poi all'arrivo le ha dovuto lasciare quei 10 secondi di margine che portavano la (nuova) capolista a 29 secondi di distanza. Onore al merito dell'ucraina diretta da Franco Chirio, appiedata anche da una caduta durante la terza tappa, mentre era leader della corsa. Ma è altrettanto ovvio che i riflettori puntino l'atleta del trio Bonanomi-Della Santa-Contreras, che se ne tornano in Italia con ben cinque tappe (alle tre della García si aggiungono la vittoria della Vilajosana nel prologo e il successo in fuga della Azzini; la nostra portacolori, unica italiana in corsa, ha chiuso con un dignitoso 13esimo posto finale la corsa), ed un vagone di maglie da piazzare in bella vista nella bacheca societaria.
Una corsa che han finito in 33, di cui le ultime 8 a più di un'ora di distanza dalla giovane Evelyn: una corsa dura, dunque; una corsa che non ha lasciato nulla al caso; ed una corsa che ha risaltato anche la Chirio Forno d'Asolo che, coi successi della Stiajkina e della brasiliana Fernandes (che però correva coi colori della sua squadra nazionale) ed il 2° posto nella generale dell'ucraina, può dirsi più che soddisfatta. E poi la Longo- Ciprelli, di nuovo sul podio, 3° nella generale a 1'58" da una ragazza che potrebbe essere sua figlia. Ma forse quest'aggiunta è fuorviante (e probabilmente ridondante), se è vero che tre quarti del plotone potrebbe essere figlio di Sua Maestà Jeannie Longo-Ciprelli.
L'appuntamento ora è in Italia, per le gare di apertura della stagione tricolore, sulle strade toscane della Costa Etrusca, come avviene per i maschietti. E sarà Renzo Parietti a fare da padrone di casa il 24 e il 25 marzo tra Ripardella, Montescudaio, Santa Luce e Castellina Marittima. L'anno scorso vinse la Luperini, due anni fa la Cooke, tre anni orsono la Wood. Un albo d'oro che lascia intendere molto sulla prossima vincitrice.
Mario Casaldi