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Cogito ergo Tour - Piccoli pensieri intorno a una Grande Boucle

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16 luglio - Foix
A margine del Tour de France, i commissari tecnici di tutto il mondo stanno preparando l'appuntamento olimpico di Pechino (che si giocherà su un percorso durissimo). Non fa eccezione Franco Ballerini, che ha convocato 6 atleti per la prova su strada: Bettini campione uscente, Cunego, Rebellin, Bruseghin, Pellizotti e - ultimo a salire sul treno - Riccò, promosso per meriti sul campo al Tour. Uno dei sei sarà riserva: chi? Probabilmente proprio Riccò, ma il ct azzurro aspetta ancora per decidere; e magari se Riccò farà qualche numero sulle Alpi, strapperà la maglia da titolare. Ergo: Riccardo, per non saper né leggere né scrivere, tu quei numeri falli lo stesso, poi si vedrà.

Nel clima di concordia nazionale figlio dell'imminenza olimpica, si sprecano frecciate e frecciatine tra conterranei. I veneti Pozzato e Ballan buttano via la tappa, poi Filippo dice che nel finale non ha seguito Ale perché sennò Saronni dice che corre sempre contro la Lampre. Ergo: pensare che, vedendolo non imbroccarne mezza ultimamente, mi ero effettivamente convinto che corresse contro un'intera squadra; ma credevo si trattasse della Liquigas...

Oggi ho cercato in tutti i modi di inserire nel titolo il gioco di parole "Fior di norvegesi", ma non ce l'ho fatta, per la felicità di alcuni lettori che odiano i calembour e per la disperazione (quando scoprirà la cosa) di Casaldi. Ergo: ma se aggiornassi un po' il mio repertorio?

Una delle cose migliori della giornata sono stati i lunghi momenti in cui Bulba da Rai3 lanciava la pubblicità, ma il collegamento restava attivo sul satellite, regalando al pubblico più feticista dei simpatici fuori onda. E poi lunghi silenzi. Ergo: secondo me quando stanno zitti Bulba&Cassani leggono l'utile forum di Canastaweb.it.

La notizia del giorno, comunque, è che Damiano Cunego si è rapato a zero. Visto che la tintura gialla tutto gli ha portato meno che fortuna, ora il veronese tenta la via inversa a quella che percorse Sansone. Ergo: il problema è che il Sansone che intende Cunego è il cane delle barzellette di Topolino...

Ma.G.



14 luglio - Hautacam
E va bene, l'esigenza del tifoso può tranquillamente andare a farsi un giretto, a volte può già bastare arrivare coi più forti della classifica, senza necessariamente sbrindellare i piani all'universo mondo in un lunedì pirenaico. Riccò l'ha capito e ha fatto bene. Ergo: è scientificamente provato che non può essere sempre domenica.

La festa nazionale francese non verrà certo rinviata per le magre figure che i corridori di casa fanno al Tour, anche se a suo modo Di Gregorio ci ha provato, a vivere la sua giornata indimenticabile, transitando per primo sul Tourmalet. Peccato che il giorno prima avesse sparato a zero su Riccò con insinuazioni degne di un baccalà. Ergo: ci ho messo 30 anni per scoprire che "Dolce Rémy, piccolo come sei" parlava di statura morale e non fisica.

Domani dedicherò la giornata di riposo ad un sano sciacquìo nelle calde acque dell'Adriatico. Mentre sarò a mollo passerò senz'altro tutto il tempo impegnandomi nell'attività preferita dagli italiani, ovvero cercare di capire i perché e i percome di questo Tour di Cunego. Ergo: mi spiace deludere i fan, ma comprenderete da voi che non mi resterà neanche un po' di tempo per dedicarmi alla seconda attività preferita dagli italiani...

E pensare che aveva giurato alla madre di prendersi cura del piccolo. Invece Michael Schleck è scattato e suo fratello Fredo è andato in barca e non è più tornato. Ora che il lussemburghese senior ha risolto le sue beghe familiari, è bene che si allei con Riccò nell'attacco a Evans e Menchov. L'unico problema per Ricky sarà convincere Schleck 1. Ergo: gli faremo un'offerta che non pothrà rrifiutare.

Me lo ricordo quando Piepoli passò professionista, salutato come il nuovo Pantani (e pazienza se il vecchio Pantani aveva appena un anno in più di Leo). A quel tempo io ero un ragazzo che giocava a ramino e fischiava alle donne, credulone e romantico, con due baffi da uomo. Ergo: a parte il fatto che Piepoli ha imparato a vincere, c'è qualcos'altro che è cambiato in questi 13 anni?

Ma.G.



13 luglio - Bagnères-de-Bigorre
Come 15 anni fa. Come quando ti incavolavi di brutto con Bugno che inseguiva Chiappucci quando El Diablo attaccava Indurain. Come negare di aver provato gli stessi sentimenti d'allora, vedendo degli italiani che inseguono un italiano? Pur avendo probabilmente tutte le ragioni del mondo, va detto: la corsa è corsa, e se si gareggia in squadre diverse è giusto darsi battaglia indipendentemente dalla nazionalità. Questo in teoria; nei fatti, a Nibali e a Bruseghin saranno fischiate parecchio le orecchie, oggi pomeriggio. C'era Riccò davanti, e loro dietro a dargli la caccia. Come Chiappucci e Bugno, come 15 anni fa. Ergo: la verità è che Riccardo ci fa ringiovanire tutti.

Quanto sembravano piccolini oggi i temibili Evans e Menchov, l'imbattibile Valverde, i dioscuri del Lussemburgo e il loro sodale Sastre? E quanti si ostinano a non vedere la differenza tra Riccò e tutti loro? Ergo: quando sei abituato alla zuppa di ceci, le linguine con le vongole magari non riesci neanche a distinguerle.

C'è una dimensione parallela alla nostra in cui a SuperBesse avremmo incensato un Valverde all'apparenza imbattibile; e a Bagnères ci saremmo sfibrati a seguire una tappa inutile, contenti però per l'ottavo posto di Cunego, ancora vicino ai migliori in classifica. Ergo: che bello vivere nella dimensione in cui Riccò è andato al Tour!

Riccò: «Mi sono impressionato da solo». Ergo: una fotografia perfetta!

Ve lo devo confessare, tanto siamo amici e posso. Oggi, mentre il gruppo si disimpegnava sull'Aspin, io stavo facendo l'amore. Sì, avete letto bene, stavo proprio facendo l'amore. Facevo l'amore e intanto guardavo Riccò scattare. Ergo: il ciclismo favorisce senz'altro l'insorgenza di orgasmi multipli.

Ma.G.



12 luglio - Toulouse
Quando ti corichi con nella testa l'ultima notizia del giorno (quella di una positività), e con negli occhi l'immagine di un corridore arrestato da 20 gendarmi (e no, non era un film di Buster Keaton), non puoi non svegliarti la mattina dopo con una voglia insana di andartene al mare. E infatti oggi sono andato in spiaggia, prima della diretta tv, e in effetti son tornato a casa proprio ricaricato. Ergo: il mare è un gran medico, ma mi viene il sospetto che una parata di topless curi l'umore ancor meglio...

Sogno i Pirenei, sogno che già domani Riccò o Cunego facciano il vuoto, anzi un po' ci credo, del resto sono sempre stato un ottimista. Ergo: vi prego, toglietemi i libri di Tonino Guerra!

E lo sapevo! E lo sapevo! Porca miseriaccia, lo sapevo che prima o poi Riccò cadeva. Tutti gli esorcismi e i tentativi di catarsi sono andati a vuoto, ora non mi (ci!) resta che sperare che il ragazzo si svegli bene domani. Ergo: chi di noi convince Piepoli a travestirsi da hawaiana e suonare all night long una ninna nanna con l'ukulele a Riccardino?

Ci abbiamo messo 8 giorni ma alla fine l'abbiamo trovato, il lupo cattivo: è Manuel Beltrán, e ora che l'abbiamo messo in gabbia non minaccerà più i nostri bambini. Ergo: l'antidoping, proprio una favola.

Riccò è più che mai contrariato rispetto ai metodi utilizzati dall'antidoping francese: "Qua si cerca sempre la pulce nell'uovo". Ergo: sarà bene che qualcuno segnali alle autorità transalpine che ci dev'essere qualcosa che non va nell'oggetto delle loro ricerche.

Ma.G.



11 luglio - Aurillac
Avete presenti i videogiochi di lotta o di avventura? Avete presente la linea dell'energia, che si consuma pian piano, ad ogni colpo ricevuto? Nel ciclismo quelle linee sono due: energia fisica ed energia mentale. Oggi c'è un corridore che ha visto consumarsi più del lecito la prima linea, e azzerarsi del tutto la seconda. Ergo: speriamo che entro domenica Cunego trovi sul percorso un tonico che gli permetta di ritrovare prima dei Pirenei almeno la metà dell'energia mentale consumata oggi.

Ci risiamo, Riis non resiste mai alla tentazione, e ancora una volta abbiamo visto i suoi ragazzi impegnati a terremotare il gruppo con un ventaglio che poteva essere memorabile. Poi tutto rientra, ma chiedetelo a Cunego se non ha pagato anche l'attacco CSC. Ergo: qualcuno può indagare presso Bjarne per capire se tra i suoi antenati ci sia per caso una certa Lady Windermere?

Nibali in fuga in cerca di riscatto, ma la grafica francese annuncia non lui bensì Le Boulanger. Con tutto il rispetto, non è che la grafica fosse sbagliata, era semplicemente in ritardo di 24 ore. Ergo: la prossima volta che il regista vuol dare del "pasticciere" a Nibali, lo faccia nel giorno in cui Vincenzino fa effettivamente il pasticcio, non in quello successivo.

Luis León Sánchez, tra tanto lavorare per Valverde, attacca, riattacca, ri-riattacca e alla fine vince, gloria a lui e a tanta tenacia, a tanta abnegazione, a tanta determinazione. Un leone, proprio. Ergo: a volte è proprio nel nome il destino di un corridore.

Lo scemo sono io che ci credo. Mi gioco al Fantasportal Moncoutie e quello becca oltre 20', mettendomi fuori da ogni possibilità di vittoria. Quante prove devo ancora avere per capire che i corridori francesi non sono affidabili, men che meno nella corsa di casa? Tra l'altro oggi si segnala la dipartita di due pezzi grossi, Moreau e Gadret. Dipartita nel senso che si sono ritirati. Ergo: evitate questo sarcasmo di bassa lega, per vedere i pezzi piccoli di Francia non serve il microscopio.

Ma.G.



10 luglio - SuperBesse
Mi dico: ora lascio passare la nottata. Forse ho esagerato un po' nel pezzo su Riccò, forse sono stato troppo enfatico, forse il titolo era eccessivo, forse sarebbe il caso di abbassare un tantino i toni, il dubbio è un tarletto ma rinvio ogni giudizio. Per ora, cosa fatta capo ha. Ergo: il Tour, al pari della vodka, può provocare ubriacature.

Ma del resto, se in tanti speravano (speravamo) in una vittoria di Riccò, un altro tarletto si faceva largo in noi: e se invece non sarà all'altezza? Poi ti guardi allo specchio e ti dici da solo "ma mi faccia il piacere!". Ergo: memorandum, evitare di preoccuparsi dando credito a quisquilie, bazzecole e pinzillacchere.

In tutto ciò, prima Litu Gómez, poi Passeron, hanno lasciato la Saunier Duval un po' più sola, caduti e ritirati. Ogni volta è un tuffo al cuore, quelle maglie finiscono troppo spesso per terra. Dirselo (e anche dirglielo, nell'intervista pre-Tour) vuol essere non certo gufaggio, ma raffinato esercizio esorcistico. Ergo: se inizio a ruotare vorticosamente la testa di 360° non preoccupatevi, sono mali di stagione.

Un po' come quando si gira un film importante in provincia, e la gente del posto viene invitata a fare da comparsa, al Tour ci sono le star (tutte straniere) e le comparse prese in loco. Le comparse si possono chiamare Chavanel, Vaugrenard, Bichot, Pauriol, Lefèvre, Moinard, Le Mevel, Di Gregorio... Ovvero tutti i francesi in fuga ieri. Proprio non ce la fanno a ritagliarsi un ruolo da protagonisti in questo film. Ergo: meglio i documentari, alcuni parlano di cose vecchie e tra le cose vecchie si trova anche qualche francese in trionfo alla Grande Boucle.

Perché poi il povero Sylvain Chavanel è anche simpatico. Uno che non gli va mai bene niente, ci mette tutto l'impegno del mondo ma c'è sempre qualcosa che va storto. Quando vincerà una tappa faranno un giorno di festa nazionale, ma nel frattempo una sfortuna tira l'altra. Manca solo di scoprire che la sua ragazza se la intende di nascosto col cugino Gastone, e poi avremmo la perfetta incarnazione di Paperino in Sylvain. Ergo: almeno la Walt Disney Company non gli chieda di pagare il copyright.

Ma.G.



9 luglio - Châteauroux
I francesi sono commoventi. Da 20 anni non hanno un corridore in grado di vincere il Tour (l'ultimo fu Fignon, dopodiché non i Virenque o i Jalabert poterono accostarsi credibilmente all'impresa), o perlomeno forse ce l'hanno (il giovanissimo Lhotellerie) ma non è qui. E allora ci provano allo spasimo, a mettersi in mostra: altri tre galletti in fuga oggi, e uno, il più importante in quanto campione nazionale (Nicolas Vogondy) che resiste, stringe i denti, quasi picchia la bici su quell'interminabile rettilineo finale. La sente, quell'orda di lanzichenecchi alle sue spalle che lo sta per risucchiare, ma ci prova e ci prova e ci prova. 20 metri. Ripreso. Ergo: France can't get no satisfaction.

Ci provano in talmente tanti modi, a restare impressi nella mente del pubblico, che si trova sempre qualche francese che ne inventa una nuova. Per esempio Aurélien Passeron ha investito una signora buttandola per terra e cadendo a sua volta. Ergo: Parigi val bene una messa, ma un'inquadratura val bene la messa (KO) di una spettatrice?

Eccole, quelle bellissime tappe in cui non succede quasi niente, quelle tappe che ci tengono compagnia per lunghi pomeriggi, quelle tappe che potresti guardare con un occhio solo, tanto la sceneggiatura la sai a memoria. Quelle tappe che fanno tanto Tour, e che tanto mi rilassano. Ergo: la prossima volta prima di deprimermi vado al mare.

Basso, Vinokourov, Ullrich, Landis, Heras, Rasmussen, Mancebo, Kashechkin, Sevilla, Contador, e troppi me ne scordo. Confesso che a volte ci penso, a come sarebbe il Tour se tutto quello che è successo non fosse successo. I "vecchi" immolati sarebbero all'altezza delle nuove leve? Le nuove leve sarebbero all'altezza di quelli che non ci sono? Ergo: non c'è niente da fare, quando c'è la Francia di mezzo mi prendono queste botte di esistenzialismo.

Ma prima di chiudere voglio tornare su Vogondy. E voglio capire perché non è partito 20 metri dopo, perché mi ha strozzato l'urlo in gola, perché non mi ha regalato tutta intera quest'emozione insperata, che già così è stata forte, figuriamoci se vinceva davvero. Ergo: non è che tutti i Nicolas di Francia siano degni di ammirazione solo perché sono fidanzati con Carla Bruni.

Ma.G.



8 luglio - Cholet
Paolo Longo Borghini aveva accarezzato, in un frammento della sua fase R.E.M., l'idea di sfilare la maglia gialla a Feillu, tenendo a distanza tutti i principali favoriti per il Tour, ma ce l'avrebbe fatta se non avesse patito gli sforzi della fuga di ieri, ma se non fosse andato in fuga ieri non avrebbe potuto sognare di prendere la maglia gialla oggi. Ergo: Escher è molto utile per comprendere il Tour.

Ma dal canto suo, anche Romain Feillu aveva vissuto un sonno pieno di presagi miracolosi relativi alla sua tenuta in giallo. Ergo: sarà il caso che i cuochi della Grande Boucle propongano una cucina meno pesante?

Oggi ero indeciso se puntare 10 euro su Cancellara (quotato a 1.50) o sull'ipotesi che riuscissi ad andare per un paio d'ore al mare (quote che ieri sera erano a 2.20, ma che stamattina, visto il sole splendente, erano scese a 1.10). Ovviamente ho puntato su me stesso e ho fatto bene: ora devo solo decidere come investire l'euro vinto con me stesso. Ergo: non crediate che il caldo non possa effettivamente dare alla testa.

Riccò non sembrava per niente turbato della sua prestazione appena appena opaca nella crono di Cholet. E ha perfettamente ragione, ha tempo per migliorare e poi era qui per fare esperienza e provare magari a vincere una tappa, non certo per far saltare il banco, va tutto bene e possiamo guardare avanti con serenità. Ergo: l'importante è che mi ricordi di far sparire quel mio vecchio tesserino della TASS.

È vero che c'è sempre chi sta peggio, ma peggio di Piepoli oggi c'era solo Bichot, ultimo nella crono e unico ad essere arrivato alle spalle del Trullo Volante. Ergo: Gianetti suggerisca a Leonardo di valutare se non sia il caso di farla con una bici da passeggio, la prossima crono.

Ma.G.



7 luglio - Nantes
Che domani nella crono avrebbe perso terreno lo sapevamo. Ma questi 38" pagati oggi, per pura botta di sfiga, proprio non li digerisco. Ergo: il primo che si azzarda a ribattezzarlo Ritardo Riccò lo gonfio.

Un anno fa era il paria. Quest'anno sta bazzicando la Boucle; tra altri 12 mesi vedrete che Bjarne Riis sarà tornato a ricevere ogni possibile onore sulle strade del Tour. Ergo: il tempo estingue le colpe, l'unica cosa che non può cancellare è la coerenza di chi (ASO) non ce l'ha mai avuta.

"Mister, nessuno vuole bene ad Aristoteles!", chi non conosce questa frase celebre del cinema italiano? "Mister, nessuno vuole bene a Kreuziger!", questa invece potrebbe essere stata pronunciata nella giornata di oggi, visto che nessuno nella Liquigas si era accorto (o aveva voluto accorgersi) che il povero Roman era indietro, mentre i suoi compagni tiravano per distanziarlo; nessuno, neanche il compagno di camera. Ergo: a volte ti è più utile un salvalavitabeghelli che un amico.

Una tirata dietro l'altra contro Pozzato, da parte di Bulbarelli. Mancava che lo criticasse anche per le sue chiare responsabilità nell'espansione del buco dell'ozono (sai la lacca...), ed era completa. Ergo: tra le varie cose da fare assolutamente prima di morire, tra l'andare alle Cascate dell'Iguazú e fare l'amore con Anita Caprioli, inserire la voce "non perdersi il momento in cui Pozzato rivincerà qualcosa di importante e farà in diretta le dediche post-gara".

I lavoratori di un'azienda, prossimi al licenziamento, hanno provato a bloccare la Grande Boucle, oggi. Ergo: McQuaid ha ragione, col Tour de China al posto di quello de France certi problemi non li avremo più.

Ma.G.



6 luglio - Saint-Brieuc
Va bene cadere al Giro di Lombardia, quando si è lì lì per giocarsi la vittoria; va bene far perdere 10 anni di vita a tutti, volando giù da un guard-rail in discesa al Giro di Svizzera (per poi - fortunatamente - riemergere illeso dal burrone...); va bene essere sempre per terra; ma va anche bene brandire malamente il sacchetto dei viveri al rifornimento, e sbilanciare così il povero Jalabert che passava di lì per caso e si ritrova giù? Ergo: qualcuno regali un trenino elettrico a Frank Schleck e gli tolga al più presto quella dannata biciclettina!

Nadal batte Federer a Wimbledon e dimostra che esistono degli spagnoli in grado di fermare serie vincenti prima che arrivino all'inopinata durata di un settennato. Ergo: l'Associazione Orfani di Joseba Beloki può smettere il lutto e accendere un cero a Rafa.

Vedere Voeckler in fuga in due tappe su due mi rimette in pace con l'universo. T-Blanc va all'attacco molto per indole, ma molto anche per quella maglia a pois che gli mette le ali ai piedi. Ergo: non è solo la divisa a strisce dei galeotti a indurre alla fuga.

Soler rivive se stesso, ricade alla prima occasione valida, si ri-rompe (forse) il polso, ri-riparte tra indicibili dolori, si ri-stacca malamente. Ma se al Giro tutti si dispiacevano per il colombiano, al Tour si sentono più che altro frasi del tipo "sì, vabbè figlio mio, ma impara a stare in bici!". Ergo: i sequel sono sempre più mosci dell'originale.

Ieri sera memorabile festa in piscina, e se dico memorabile non occorre scendere in troppi particolari. Ergo: il Tour facilita i rapporti con l'altro sesso (più che altro perché ti lascia la serata libera).

Ma.G.



5 luglio - Plumelec
Diciamolo subito, è tutto un altro Tour. Parecchie novità, e soprattutto due italiani che potrebbero lottare per vincerlo. Tutto un rifiorire di entusiasmo, e questa rubrica è proprio figlia di tale entusiasmo, che speriamo duri fino a Parigi. Ergo: speriamo di non dover avere a che fare con un Cogito interrotto.

Avevo sempre pensato che la Brest del trattato franco-russo del 1918 fosse quella in cui è partito il Tour oggi, invece sta in Bielorussia. Ergo: non è detto che una battaglia (sportiva) debba necessariamente iniziare dov'è finita una guerra (vera).

Valverde in giallo, Riccò in bianco, e Voeckler a pois: il francese ha subito conquistato la maglia di miglior scalatore, per la felicità di chi si innamorò di lui nelle disperate difese pirenaiche del Tour 2004, categoria umana a cui mi pregio di appartenere. Ergo: non è che pois mi deludi, T-Blanc?

Un Tour senza abbuoni, per la prima volta dopo decenni, ma bello spettacolo nel finale, e big veloci avvisati: quest'anno per guadagnare in classifica devono darsi da fare più del solito. Ergo: abbuon intenditor, poche parole.

Oggi mio nonno compie 87 anni, e non ha mai seguito una corsa ciclistica, men che meno nelle ultime stagioni. Ergo: si invecchia anche senza l'aiuto di Bulbarelli.

Ma.G.





 

 

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