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CavenFlash abbaglia tutti - Volata imperiosa su Freire e Zabel

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E dopo tanto tumulto, ma prima di altrettanto tumulto, capita anche al Tour 2008 la giornata di transizione. Ce ne saranno indubbiamente altre, da qui a Parigi, ma il fatto che le si debba cercare col lanternino depone a favore degli organizzatori. Questo però l'avevamo già detto nei giorni scorsi.
Quel che non avevamo detto è che Mark Cavendish è un velocista eccezionale. Non ne avevamo avuto ancora l'occasione, dalla fine del Giro ad oggi. Nella corsa rosa le lodi erano state sperticate, il ragazzino dell'Isola di Man aveva intascato due tappe e una terza l'aveva concessa al suo apripista Greipel. Nelle prime tappe di Tour, invece, il britannico aveva studiato la situazione, aveva comunque tenuto in caldo la sua gamba esplosiva, ma non l'aveva scatenata fino a questo pomeriggio, nella quinta frazione, la più lunga della Grande Boucle coi suoi 232 km.
Quindi ora possiamo dirlo e ribadirlo: Mark Cavendish è un velocista eccezionale. A soli 22 anni doppia i successi al Giro con un'affermazione pesantissima al Tour, e se qualcuno ancora dubitava della sua candidatura a diventare il Velocista con la V maiuscola degli anni '10, ora sa che, già così giovane, il corridore del Team Columbia è in grado di fare la voce grossa in due grandi giri nella stessa stagione (senza contare ovviamente il suo prezioso e fruttuoso impegno in pista). Se continua a crescere e ad esplorare i suoi limiti, dove potrà arrivare?
Oggi è arrivato a Châteauroux, e ci è arrivato da trionfatore, dopo aver sfruttato in maniera perfetta il lavoro della sua e delle altre squadre, quadrando poi il cerchio con un bruciante assolo di 150 metri, grazie al quale ha piegato le gambe di giusto quei 3 o 4 Dei della volata: nell'ordine, assaporano la sconfitta Oscar Freire, Erik Zabel, Thor Hushovd, per non dire di Robbie McEwen un po' più indietro. Scusate se è poco.
La Columbia di Cavendish aveva ben lavorato nel finale per ricucire sui tre fuggitivi di giornata (i francesi Jégou, Brard e Vogondy), ripresi nell'ultimo chilometro, con Vogondy eccezionale a rilanciare solitario l'azione sul più bello e a resistere disperatamente fino a soli 20 metri dallo striscione del traguardo. Il problema del del campione nazionale francese era che alle sue spalle stava già infuriando la volata, con la Crédit Agricole di Hushovd che ha ben lanciato il norvegese, ma che ha dato una mano anche allo stesso Cavendish, bravo a sfruttare il lavoro di Renshaw (apripista di Thor) e a vincere nettamente al centro della strada, mentre alle sue spalle Zabel e Freire duellavano in un entusiasmante testa a testa (col fotofinish che ha premiato lo spagnolo), valido però solo per il secondo posto; e mentre lo stesso Hushovd, vistosi superato in tromba dal giovane rivale quando pareva lanciato a bissare il successo dell'altro giorno, si immalinconiva e chiudeva solo al quarto posto.
Domani si cambia decisamente scenario, Aigurande-SuperBesse significa primo arrivo in salita, seppur non tremendo. Riccò, Cunego, Valverde, Kirchen: in tanti possono vincere, anche lo stesso Schumacher che difenderà la maglia gialla. In definitiva e a meno di smottamenti fisico-morali di qualche big, non dovremmo vedere rivoluzioni in classifica. Ma ci divertiremo, questo è certo ed è già tanto.

Marco Grassi    



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