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Ça Evans sans dire - Cadel al CoBa, Contador a León | Cicloweb

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Ça Evans sans dire - Cadel al CoBa, Contador a León

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All'inizio della prima tappa lo si guardava anche con un po' di sospetto: "Come correrà?". Dopo la cronometro, vista la prestazione dignitosa della sua Silence-Lotto, si era capito che non si trovava in Emilia Romagna per fare una scampagnata. Poi ieri l'allungo di Lloyd ha definitivamente spazzato via ogni possibile dubbio: Evans è in preparazione per gli obiettivi stagionali come Tour de France ed Olimpiadi di Pechino (come ha precisato l'australiano a fine tappa), ma nel frattempo "si diverte" a mietere successi in giro per l'Europa che conta: 2a tappa della Vuelta Andalucía, 4a tappa della Parigi-Nizza (domando il Ventoux) ed oggi la 3a tappa della Settimana Ciclistica Internazionale Coppi e Bartali, la tappa regina di questa edizione con le ascese di Serramazzoni, Sestola, Barigazzo (dove il gruppo ha trovato addirittura del nevischio) e Gaiato, dove era presente una rampetta inedita che ha fatto male a molti.
Già da Scandiano la pioggerellina lasciava presagire una giornata tutt'altro che tranquilla, anche se atleti come Brajkovic e Petrov si toglievano dal pronostico di giornata, rispettivamente visti i dolori allo stomaco che non lasciano in pace lo sloveno già dalla tappa di ieri e data la febbre che ha colto nella notte il russo, ma è scontato che ci sarà bagarre, vista la vicinanza in classifica tra i primissimi e vista la condizione già palesata sul Monte Trebbio da corridori come Axelsson e Nibali, che ha in testa il Giro, ma nel frattempo non ha certo la pazienza di restare a guardare gli altri vincere, su tutti.
La fuga di giornata è composta da sette atleti: Barry, Stevenson, Massimo Mazzanti, Mathias Frank e Morscher, a cui successivamente si aggiungono Celli e Dotti. Non ci sono corridori pericolosi per l'Acqua&Sapone di Garzelli, tant'è che il gruppo è tirato dalla Diquigiovanni-Androni di Savio, arrivato alla Coppi e Bartali quest'oggi dopo il successo di Axelsson di ieri.
La salita di Serramazzoni passa via tranquilla, ma già verso Sestola si assiste al numero di Leonardo Giordani, che stacca il gruppo dei migliori, si porta sui quattro inseguitori di un Luca Celli che aveva deciso di abbandonare la compagnia degli altri battistrada (tra cui si era già staccato Morscher), ed addirittura riesce a portarsi sull'atleta della LPR prima dell'attacco della salita di Barigazzo, la "cima Bartali" della corsa con i suoi 1217 metri di altitudine.
Tutto si può dire dei due fuggitivi tranne che proseguano l'azione d'amore e d'accordo. Qualche incomprensione tra l'ex solitario e il nuovo arrivato generano una serie di paroloni tra i due, che però non vanno ad inficiare nel vantaggio, che resta buono anche durante la temibile (soprattutto per via delle temperature pressoché invernali) ascesa. L'Acqua&Sapone rileva in testa al gruppo la Diquigiovanni-Androni, ma è Niklas Axelsson a rompere gli indugi ai piedi del Valico di Gaiato, riuscendo a portare via un quartetto composto da Vincenzo Nibali, Stefano Garzelli e Cadel Evans. Roba da leccarsi i baffi.
Dietro Serpa prova a riportarsi sui primi per aiutare lo svedese, ma non ce la fa anche perché Garzelli ed Evans, una volta visto al gancio il vincitore di ieri, allungano ulteriormente, sfiancando anche il siciliano della Liquigas. Evans ha ancora energie, e prima che lo strappo di Gaiato possa finire riesce a mettere dei secondi tra sé e il varesino. L'azione non cenna ad esaurirsi, e l'uno-contro-uno che si profila a fondo discesa, 4 km prima del traguardo posto a Pavullo, sembra sorridere comunque all'australiano della Silence, che contro il tempo è sicuramente più forte del capitano dell'Acqua&Sapone.
Evans conclude i suoi 10 km di cavalcata solitaria vincendo a braccia alzate, rifilando 32" a Garzelli e ponendo le fondamenta (i 23" di vantaggio in classifica) per aggiudicarsi la classifica finale di questa 10a edizione della Coppi e Bartali, che domani avrà una tappa per velocisti (tra cui non ci sarà Grillo, ritrato) e avrà il suo atto conclusivo sabato con una tappa sì mossa (si farà tre volte il Montebabbio ed altrettante il Montegibbio), ma che non dovrebbe fare sconquassi nella generale, anche se l'ultimo passaggio sul Montegibbio è previsto a meno di 10 km dall'arrivo di Sassuolo.
Evans dovrà presumibilmente guardarsi solo da Garzelli, visto che Nibali è già lontano 1'19" e il quarto, Axelsson, ha già più di due minuti. (Mario Casaldi)

Dopo il mancato invito al prossimo Tour de France, pare che l'Astana abbia trovato la ricetta migliore per provare a superare questo momento difficile e per far ricredere tutti i detrattori del team: vincere. Così dopo il Tour of California dominato da Leipheimer e i successi di Rubiera (tappa della Vuelta Murcia) e Vaitkus (Ronde van het Groene Hart) è giunto il momento anche per il gioiellino di casa Bruyneel, quell'Alberto Contador che non potrà difendere il titolo alla Grande Boucle.
Già lo scorso anno Contador si era esaltato sulle strade della Vuelta Castilla y León, con i successi nella classifica finale e nella tappa regina della corsa: quest'anno ha voluto fare di meglio centrando subito la vittoria nella cronometro d'apertura (9,7 km tutt'altro che facili) e bissando oggi sull'arrivo in salita di Collada de Salcedillo, staccando tutti gli avversari e tagliando il traguardo mettendo in risalto il nome dello sponsor.
A dargli filo da torcere ci ha provato il colombiano Soler, autore di un paio di scatti e giunto secondo a 11", mentre Thomas Dekker ha chiuso terzo, correndo però di rimessa, affiancato da un convincente Denis Menchov. Vanno segnalati anche i piazzamenti a ridosso del podio di alcuni giovani interessati come Sergio Pardilla, Bauke Mollema e Chris Sörensen e fa piacere rivedere ad alto livello anche José Rujano: decimo posto per lui, con la condizione che piano piano sta migliorando.
La tappa di domani, l'ultima della breve corsa a tappa spagnola, non dovrebbe sconvolgere la classifica generale nonostante la salita di Las Sanales a poco più di 30km dall'arrivo.


Sebastiano Cipriani

 

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