Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Beffa Possoni vince Kirchen - Finale thrilling di una tappa noiosa | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Beffa Possoni vince Kirchen - Finale thrilling di una tappa noiosa

Versione stampabile

Aveva detto che ci avrebbe riprovato. L’aveva detto in maniera così convinta che, incurante di oltre 100 km di fuga nella tappa di ieri, ha deciso subito di ritentare, allettato anche forse dall’idea che conquistare il primo successo da professionista in una località chiamata Vitoria sarebbe stato veramente il massimo.
Di certo mai e poi mai Morris Possoni avrebbe immaginato di incappare in una sorte ancor più amara e beffarda proprio quando il traguardo era lì, con il gradino più alto del podio e lo champagne pronti ad attenderlo dopo aver lanciato con tutto quello che gli restava in corpo la sua volata a circa 200 metri dalla linea bianca. Ad un tratto però ecco spuntare sul lato sinistro della strada una maglia bianca: magari Herrero, galvanizzato dal successo di ieri, molti penserebbero. Invece no, quella maglia bianca è proprio quella di un High Road, già esultante un paio di giorni fa. Ebbene sì, anche quest’oggi Vitoria fa rima con Kim Kirchen che, per non restare con le pive nel sacco, si trova costretto ad applicare la crudele legge che costringe a sacrificare in nome delle ambizioni personali la ragion di squadra, andandosi a prendere il secondo successo personale in questa Vuelta al Pais Vasco.
Il lussemburghese, comunque, davanti ai microfoni per l’intervista di rito si è subito affrettato a precisare che molto di questo successo High Road appartiene al bergamasco di Ponte San Pietro, che certamente non scorderà molto facilmente quei cinque metri in cui le cupe nubi della sconfitta hanno preso radicalmente il posto della tanto agognata gioia del successo; poco importa poi che a Possoni sfuggano anche per pochissimi punti anche le maglie di miglior scalatore e quella di leader dei traguardi volanti. I 150 km circa in cui si è battuto con coraggio assieme a Lloyd e Txurruka, ultimi a crederci veramente nel loro tentativo dopo che Cataldo sulla penultima asperità e Stubbe sull’ultima avevano riposto nei cassetti i loro sogni di gloria, gli varranno almeno il più che meritato onore delle armi e una buona dose di ammirazione.
A questo punto però appare fuor di dubbio che la competizione basca sia divenuta a dir poco stregata per i colori italiani e prova ne è anche l’ennesima puntata di quella che, ormai, non si può fare a meno di chiamare “maledizione della maglia iridata”: proprio così, per Paolo Bettini non erano evidentemente sufficienti, solo per limitarci alla breve gara a tappe in corso, un “fuoristrada” nella prima tappa e le vittorie solo sfiorate nelle due frazioni seguenti. No, alla lista mancava proprio la caduta e così, per completare degnamente l’opera, il “Grillo” livornese finisce a terra dopo un contatto col russo Botcharov nella discesa successiva allo scollinamento dell’Alto de la Herrera, optando prudentemente per il ritiro e gli accertamenti del caso per non compromettere ulteriormente anche gli appuntamenti clou sulle Ardenne.
Per Contador e l’Astana invece una giornata abbastanza tranquilla in previsione di ciò che potrebbe accadere domani sulle temute pendenze estreme dell’Alto de l’Aia. Accade così che, con la squadra del leader intenta ad accertarsi che il vantaggio dei cinque non assuma un margine eccessivamente preoccupante, i cinque fuggitivi sembrano poter concretamente coltivare le proprie ambizioni di successo di tappa. Sull’Alto de Zaldarian, ultimo ostacolo da superare prima del traguardo, con Cataldo già staccato e con Stubbe in riserva Matthew Lloyd prova a salutare la compagnia e si avvia a scollinare per primo, anche se Txurruka e Possoni, che transitano poco più di dieci secondi dopo, rispondono bene e riescono a riagguantare il campione australiano in discesa. Dal gruppo invece assoluta tranquillità se si fa eccezione per un tentativo di Zampieri durato un paio di chilometri.
Il finale a questo punto diviene una guerra di nervi e di preservazione delle forze residue ma il coraggioso trio di testa sembra potercela fare, mantenendo costantemente il proprio vantaggio sui 30 secondi. Le cose iniziano a cambiare quando all’Astana si sostituiscono la Cofidis (che lavora per Duque) e la Liquigas (pronta a lanciare Albasini), col vantaggio che scende a circa 20 secondi ai meno 3 e di appena 13 secondi all’imbocco dell’arco dell’ultimo km. Col gruppo ormai lanciatissimo a Possoni, Lloyd e Txurruka non resta che lanciare lo sprint, fino all’epilogo-thrilling già descritto. Alle spalle del duo High Road e detto anche di Herrero, nuovamente sul gradino più basso del podio di giornata, si segnalano anche Albasini (4°), Wegmann (6°), Florencio (8°) seguito nell’ordine da Schumacher e Peter Velits con Cunego questa volta di un soffio fuori dai 10 (undicesima posizione per lui). Riccò perde ancora alcuni secondi (25 per l’esattezza) mentre sono circa 3 i minuti persi dal campione spagnolo Joaquin Rodriguez, magari pronto a replicare nella tappa di domani il numero di Montelupone alla Tirreno-Adriatico. A patto che i corridori nostrani, ancora a secco di successi, e Contador siano d’accordo.



Vivian Ghianni

 

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano