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Gioia Tauro, gioia Balducci - Battuto al fotofinish Maxi Richeze

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Che vada forte a inizio stagione non è certo una novità: già nel 2007, per Gabriele Balducci c’erano stati un secondo posto al Costa degli Etruschi (bissato quest’anno), una vittoria al Mediterraneo, un paio di ottimi piazzamenti alla Tirreno e una pregevole settima piazza alla Milano-Sanremo. E così, fatte le prove generali a Donoratico, dove l’aveva superato solo un Petacchi in versione “ammazzarivali”, il toscano del team Acqua&Sapone–Caffè Mokambo ha ottenuto la prima vittoria stagionale, battendo di un’inezia Maxi Richeze (CSF Group-Navigare) sul traguardo della prima tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria, 183 km dal capoluogo a Gioia Tauro.

Una corsa che torna, grazie alle tenacia degli organizzatori, dopo due anni di “black out” e, giusto per recuperare il tempo perduto, s’è fatta in tre: questo infatti il numero di tappe previste dal percorso, al posto della tradizionale gara in linea. Al via tutte le migliori squadre italiane (tralasciando questioni di affiliazione) non appartenenti al Pro Tour, con l’innesto degli austriaci del Team Volksbank e della multinazionale Mitsubishi-Jartazi; riflettori ovviamente puntati sull’esordio stagionale di Danilo Di Luca (al rientro dopo la squalifica di tre mesi), ma il lotto dei partecipanti include anche altri due grandi protagonisti della passata stagione, Soler e Bertolini, e diversi nomi interessanti come Paolini, Nardello e Anzà della Diquigiovanni, Sella e Richeze della CSF e poi Pietropolli, Simeoni, Cadamuro, Pollack e Cooke.
E senz’altro la migliore notizia della viglia era la presenza di Michele Gobbi ai nastri di partenza: il vicentino della Preti Mangimi tornava infatti alle corse dopo ben sedici mesi d’inattività, seguiti alla terribile caduta occorsagli durante il GP Beghelli dell’ottobre 2006. Tuttavia, il trentunenne neo-acquisto della squadra di Marino Basso proprio non è riuscito ad accontentarsi di riassaporare l’atmosfera di una gara ufficiale e ha voluto festeggiare il rientro animando una fuga di oltre 100 km, insieme all’instancabile Kairelis (per il lituano una lunga azione solitaria al Costa degli Etruschi) e allo svedese Axelsson.
Per i tre, evasi dal gruppo dopo un iniziale tentativo da parte di un plotone di quindici atleti, non c’è stata comunque fortuna, nonostante il percorso fosse teoricamente favorevole per un tentativo da lontano. In particolare, decisivo è stato il forcing degli uomini dell’Acqua&Sapone, che si sono portati in testa al gruppone, frazionatosi e ridottosi strada facendo a meno di quaranta unità strada facendo e , il destino degli uomini di testa è apparso da subito segnato, con il ricongiungimento che avviene infatti a poco più di cinque chilometri dal traguardo.
A questo punto, gli uomini del team di Masciarelli si sono trovati a disporre di una preziosa superiorità numerica sulla testa della corsa, essendo ben cinque nel primo gruppo e per di più con due ruote veloci come Paolini e Balducci. A quest’ultimo è spettato l’onore e la responsabilità di valorizzare il lavoro dei compagni di squadra, compito portato a termine nonostante una volata non propriamente impeccabile. Lanciato lo sprint intorno ai 200 metri, il trentaduenne di Pontedera è partito con un rapporto un po’ troppo duro, come ha poi confessato, finendo per dover rimontare prima l’ucraino Metlushenko (finito terzo) e quindi Richeze, superato solo al fotofinish. Per l’argentino della CSF Group-Navigare, che domenica a Donoratico ha un po’ “steccato” la prima gara europea, è già la seconda beffa stagionale, dopo che nella prima tappa del Tour de San Luis (nel quale comunque Richeze ha conquistato un successo parziale) s’era visto sorpassato sulla linea dal connazionale Haedo.
La quarta posizione è andata a Daniele Pietropolli, un altro abituato a degli ottimi inizi di stagione, mentre quinto è stato l’australiano Cooke, della Barloword. Ottavo, a confermare le voci che lo danno già in ottima condizione, Danilo di Luca: visti i distacchi creatisi tra i primi 39 corridori e il resto del gruppo, l’abruzzese potrebbe ora fare un pensierino sia sull’interessante finale della frazione di domani (da Gioia Tauro a Chiaravalle Centrale, 190,8 km), sia sulla classifica generale di questo Giro della Provincia di Reggio Calabria.

Stefano Rizzato

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