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Bertolini che diamante - Murro-Ale-Napolitano: è Trittico

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Durante l'87a edizione della Tre Valli Varesine il maltempo l'ha fatta da padrone: fin dalle prime battute una pioggia incessante, che nel finale è diventata un vero e proprio diluvio. In queste condizioni quasi proibitive Christian Murro, 29enne lombardo portacolori della Tenax, ha ottenuto il suo secondo successo in carriera, il primo in questa stagione, in cui si era messo in bell'evidenza ai Campionati Italiani (ha concluso la gara al 4° posto) e in Belgio, alla Brussel-Ingooigem, dove era stato secondo.
La corsa si è praticamente decisa intorno al km 30, quando è partita la fuga di 21 uomini (poi ridotti a 19) che ha caratterizzato la corsa: il gruppo ha provato un inseguimento, ma viste le condizioni atmosferiche sempre peggiori e visto che nel drappello di testa erano rappresentate quasi tutte le squadre, ha desistito e al primo passaggio sotto la linea d'arrivo vi è stato un ritiro di massa.
Il circuito finale da ripetere quattro volte (in origine erano cinque, ma la giuria ha optato per accorciare la gara per evitare ulteriori disagi) è lo stesso dei Campionati del Mondo che si disputeranno nel 2008 proprio a Varese, anche se l'arrivo sarà un paio di km più avanti.
Tutto si è giocato all'ultimo passaggio, con Murro che sfrutta l'ottimo lavoro del compagno di squadra Bosisio per attaccare sulla salita del Montello, quando all'arrivo mancavano 12 km. Solo Alessandro Bertolini riesce ad accodarsi all'uomo della Tenax e i due riescono subito a trovare un buon accordo. La discesa allagata è estremamente pericolosa e Murro addirittura sgancia il piede in un paio di occasioni per mantenere l'equilibrio.
Nella volata non c'è storia, e il trentino della Serramenti Diquigiovanni deve accontentarsi della seconda piazza dopo la vittoria all'Appennino, anche se rafforza la sua candidatura per una maglia ai prossimi Mondiali; per Murro, invece, arriva un successo davvero prestigioso in una corsa che certamente sarà ricordata a lungo. (Sebastiano Cipriani)



 

Il bis di Alessandro Bertolini nella Coppa Agostoni era troppo nell'aria per non sentirlo, anche se era ovvio che qualcuno ci provasse a contenderglielo. Ma il trentino viene dal secondo posto del giorno precedente alla Tre Valli Varesine, e Murro lo ha battuto anche bene, nonostante il diluvio che s'è abbatuto sulla cittadina lombarda deve per forza rimandare ogni analisi tecnica alla corsa di oggi.
Bertolini non si fa attendere, attaccando sin da subito insieme ad altri coraggiosi. Non ci sono grandissimi nomi, ma tutta gente in forma, da Baliani vincitore a Camaiore, a Pfannberger molto pimpante sulle salite del Giro di Germania, da Rovny, ragazzino russo scatenato durante queste classiche italiane, a Sobal, bielorusso che si sta rivelando ultra-combattivo, per finire con Luca Mazzanti, una vecchia volpe che non ha bisogno certo di presentazioni.
È sulla penultima ascesa del Lissolo che si decide la corsa, quando cioè Pfannberger, Mazzanti e Bertolini lasciano la compagnia degli altri battistrada e si involano, a circa 30 km dal traguardo, a giocarsi la corsa in tre.
Dietro Sobal prova a recuperare, così come ci prova Rovny, ma l'ingombrante presenza di Baliani, compagno di squadra di Mazzanti, alle loro spalle è stato un macigno impossibile da scrollarsi di dosso.
Durante l'ultimo passaggio sul Lissolo, Bertolini si stacca: sembra quasi di rivedere il Giro dell'Appennino, col trentino furbo e smaliziato sulla Bocchetta che poi riprende i battistrada (che s'erano finiti in salita) per piantarli in discesa. E ci siamo quasi: qui il corridore di Savio non pianta in discesa né Mazzanti né Pfannberger, ma li riprende, e in volata saranno proprio lui e il bolognese dei Reverberi a giocarsela.
Evidentemente Pfannberger non viene avvertito di queste attitudini dei due italici, visto che quando scatta Mazzanti ai meno 2 km l'austriaco non si mette a ruota di Bertolini come dovrebbe fare, ma chiude il buco in prima persona.
Così facendo, apre praticamente un portone ad Alessandro Bertolini, che gentilmente ringrazia e va a vincere in solitaria, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale del Trittico Lombardo. (Mario Casaldi)



Napolitano cala il tris in Viale Toselli a Legnano ed entra nella storia della prestigiosa Coppa Bernocchi. Davanti ad un folto pubblico e alla costante presenza del cittì Ballerini, sono stati 159 i corridori a prendere il via di questa classica giunta alla sua 89esima edizione.
La gara è stata quasi interamente caratterizzata da una lunga fuga a cinque (Shchebelin, Casas, Randin, Murro e l’esordiente Fumagalli) partita dopo pochi chilometri e finita, per quattro di loro, a tre giri dalla conclusione, quando Christian Murro decideva di provare il colpaccio per aggiudicarsi il prezioso diamante in palio per il vincitore del Trittico Lombardo.
Ottima la resistenza del recente vincitore della Tre Valli, che riusciva a mantenere 1'00" fino ai meno 8 km dall’arrivo.
La sua tenacia, purtroppo, è servita solo a fare aumentare a dismisura la velocità dei treni Lampre, Kio-Ene e Serramenti Diquigiovanni, bravi a chiudere il buco sotto lo striscione dei meno 3 km.
Si è arrivati così alla classica volata che ha permesso a Danilo Napolitano di cogliere un prestigioso tris, a Paride Grillo di ritornare pimpante anche sulle strade nostrane e ad Alessandro Bertolini di aggiudicarsi il meritato premio legato al Trittico.
Da segnalare una caduta durante la volata, innescata da Borghesi, "abile" nel tamponare Murilo Fischer, e che ha visto protagonista, suo malgrado, lo sfortunato Callegarin.





Marco Bardella



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