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Bennati il Vigoroso - Fattore B(ertolini) pure in Veneto

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Con la volata di oggi a Vigo nella prima tappa della Vuelta a España, l'aretino Daniele Bennati lancia un messaggio chiaro e deciso al ct Franco Ballerini: a Stoccarda vuole esserci anche lui; oggi si è imposto con una volata magistrale da assoluto protagonista: Daniele si è messo subito a ruota di Petacchi e ha saputo sfruttare alla grande il lavoro del treno azzurro della Milram riuscendo a saltare lo spezzino negli ultimi 100 metri.
Per il "Benna" arriva quindi un bel successo sulle strade della Vuelta dopo i due timbri al Tour de France, e ciò lo conferma così uno degli sprinter più forti in circolazione visto che anche oggi i battuti si chiamano Freire, Petacchi (rispettivamente secondo e terzo) e Boonen (solo quinto preceduto anche da Davis).
Ma se per Freire si può parlare di segnale importante in vista della corsa iridata, per Petacchi e Boonen questo risultato è una mezza delusione: la Milram ha lavorato molto ma un piccola incertezza tra Zabel e Petacchi (il tedesco di è spostato di colpo sorprendendo un po' lo spezzino) ha fatto perdere un po' di velocità mentre la Quick Step si è letteralmente sfaldata costringendo il povero Bettini a tirare una volata lunghissima all'ex iridato belga.
La tappa è stata caratterizzata da una lunga fuga di Lequatre (Cofidis), Champion (Bouygues) e Martínez (Karpin), partiti in avanscoperta al km 26 con lo spagnolo della Karpin che viene ripreso ai meno 8 insieme al contrattacante Roy (Française des Jeux) ma che si consolerà con la maglia di leader dei Gpm.

Purtroppo va segnalata una brutta caduta che intorno al km 80 ha coinvolto due possibili protagonisti nelle tappe più impegnative, Damiano Cunego e Tom Danielson: per il veronese numerose abrasioni al fianco destro e 24" di ritardo accusati nel finale dal resto del gruppo, mentre per l'americano della Discovery (6° in generale lo scorso anno e vincitore della tappa di Granada) si parla di frattura della clavicola, l'ennesimo episodio sfortunato proprio nel momento in cui i problemi maggiori sembravano superati.
Domani molto probabilmente sarà ancora volata, con Bennati che offrirà la rivincita alle altre ruote veloci sul traguardo di Santiago de Compostela. (Sebastiano Cipriani)


Dire che stia vivendo una seconda giovinezza non sarebbe riduttivo, sarebbe semplicemente inesatto, giacché Alessandro Bertolini, in uno stesso anno, così tanto non aveva mai vinto. E non è solo questione di quantità, ma anche e soprattutto di qualità: aperta la stagione con una tappa alla Coppi&Bartali, il trentino della Diquigiovanni si è regalato nel giro di un mese qualcosa come un Appennino, la seconda affermazione consecutiva alla Agostoni, con annessa classifica generale del Trittico, e oggi il 79º Giro del Veneto.
Quello che poi ha colpito oggi è l'autorevolezza dimostrata da Bertolini durante la corsa, frutto di una condizione atletica scoppiettante – e questo già lo si sapeva – unita a una consapevolezza mentale e tattica contro la quale gli avversari nulla hanno potuto. Senza dimenticare il fondamentale apporto di una squadra che correva con l'ulteriore motivazione dello sponsor vicentino e che ha potuto offrire al trentino un gregario extralusso come Santo Anzà.
La gara. In 124 prendono il via alle 10.38 dal cuore di Padova: complici la Vuelta partita oggi e Plouay da correre domani, il campo partenti non offre quanto il percorso e la storia della corsa meriterebbero, purtuttavia - oltre ai già citati Bertolini e Anzà - ci sono molti dei protagonisti dell'estate delle classiche italiane: da Cataldo a Sella, da Mazzanti a Bosisio (un altro cui il “fattore B” del titolo calza a pennello), passando per Garzelli, Ignatiev e Marco Marcato, fresco vincitore di una frazione al Giro d'Irlanda e particolarmente coccolato alla partenza della corsa di casa. Il tutto sotto gli occhi del ct Ballerini, che in vista di Stoccarda continua a tenere d'occhio e sulla corda tutti i ragazzi del giro azzurro.
Percorso nettamente diviso in due: la prima parte è caratterizzata dalla lunga ascesa verso Passo Xon (gpm posto al km 73), cui viene affidata la prima, importante selezione nel gruppo, poi, dopo il rifornimento di Villaverla, posto in fondo alla discesa, una seconda metà di gara tutta a saliscendi, con la salita di Ca' Vecchia da affrontare due volte negli ultimi 42 km.
Come da copione, il vero ago della bilancia si rivela l'ultima delle due ascese del circuito finale di Sarcedo: la Liquigas, assenti i vari Di Luca, Pozzato e Bertagnolli, ha però un talentino di nome Dario Cataldo e proprio per il neo-pro abruzzese sull'ultima salita parte il forcing di Noè e compagni. Ad aprire le danze è però Bertolini, con un attacco in tandem con Anzà che sembra soprattutto un tentativo di favorire l'azione del compagno siciliano. A rilanciare l'andatura ci pensa uno scatto di Luca Mazzanti, cui risponde lo stesso Anzà: si crea così un gruppo di nove al comando, con anche Cataldo, Brutt, Nardello e Bailetti della Tenax, Stalder, il campione austriaco Pfannberger e Bertolini, riuscito faticosamente ad accodarsi ai battistrada.
Proprio Cataldo prova il colpo di mano, con un tentativo solitario in corrispondenza dello scollinamento: ma la presenza nel gruppo inseguitore di due squadre, Tenax e Diquigiovanni, con due corridori ciascuna, fa sì che il vantaggio del giovane Liquigas non superi mai i 15”, mentre poco dietro cerca di rinvenire un gruppo di 22 atleti guidato dagli uomini della Barloword.
Il ricongiungimento dei nove di testa avviene poco prima del cartello dei meno due all'arrivo: qui inizia il capolavoro della premiata ditta Anzà-Bertolini. Il siciliano pensa a spegnere sul nascere gli accenni di contropiede di Pfannberger e Brutt, il trentino confeziona uno sprint perfetto, incollandosi alla ruota di Mazzanti, autore di una volata sconsideratamente lunga, e andando a precedere di una bicicletta gli ottimi Stalder e Nardello. Quarto chiude Cataldo, che ha evidentemente pagato l'impegno profuso in precedenza, ma che è piaciuto per intraprendenza, e quinto Mazzanti, mentre Anzà termina a passo d'uomo e braccia alzate, addirittura ripreso nella sua bella esultanza dalla volata del gruppetto, vinta dall'ucraino Khalilov.
Per Bertolini l'ulteriore tassello di un'estate straordinaria ed anche, grazie alla dimostrazione di una forma ancora eccellente, qualcosa più di mezzo biglietto per Stoccarda in saccoccia.

Stefano Rizzato

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