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Giro Rosa 2015

Per la prima volta in 26 anni di storia il Giro Rosa partirà dall'estero e più precisamente dalla Slovenia, un paese in cui il ciclismo femminile sta crescendo grazie anche alla squadra BTC City Ljubljana che sarà ovviamente presente al questo Giro. Ad aprire la corsa sarà un breve cronoprologo di 2 chilometri nel cuore di Ljubljana, la capitale della Slovenia. Tutta l'azione si svolgere sul rettilineo di Slovenska cesta: dopo la partenza percoreranno i primi 600 metri per poi affrontare una prima svolta a 180° e tornare indietro per 1000 metri, poi altra svolta a 180° e ultimi 400 metri tutti dritti per arrivare al traguardo. Per vincere non è permessa alcuna sbavatura perché tra le prime i distacchi saranno molto ristretti.

Il gruppo resterà in Slovenia anche nel secondo giorno di gara per una frazione di 102.5 chilometri tra Kamnik e Ljubljana. Nei primi 60 chilometri la strada sarà interamente pianeggiante con un traguardo volante al km 38.4 che metterà in palio qualche secondo di abbuono (3"-2"-1" alle prime tre). Ad animare un po' la tappa ci penserà quindi il primo gran premio della montagna di questo Giro: la salita di Lučine è caratterizzata da una bella serie di tornanti e misura circa 4 km con pendenze che posso fare male a qualche atlete se prese a gran velocità. Dalla cima all'arrivo, però, mancheranno ancora 39 chilometri in cui il gruppo potrà andare a riprendere eventuali attaccanti: si prevede quindi un arrivo in volata proprio a BTC City, il grande quartiere commerciale di Ljubljana che sponsorizza la squadra.

Dalla Slovenia la carovana rosa rientrerà nel trevigiano per la Gaiarine-San Fior, località che hanno già ospitato partenza e arrivo di una tappa del Giro 2014: l'anno scorso si trattava di un vero e proprio tappone di montagna, stavolta invece gli organizzatori hanno scelto un disegno più simile a quello di una classica ma sempre molto impegnativo. Nel tratto iniziale non andrà sottovalutato subito il breve strappo del Calvario e poi i due passaggi sullo strappo Colle Umberto ma si inizierà a fare veramente sul serio dopo il passaggio da Conegliano: le ragazze dovranno affrontare subito la salita di Rua di Feletto (3 km, pendenza massima sopra al 9%) ma le ascese più impegnative saranno quelle di San Lorenzo e di Piai, quest'ultima con scollinamento a soli 16 chilometri dall'arrivo. Attenzione perché prima del traguardo ci sarà un'altro passaggio dalla salita del Calvario, un trampolino piazzato a meno 8 chilometri dall'arrivo che, con il gruppo selezionato dalle salite precedenti, potrà favorire gli attacchi delle atlete più in forma

È stata ribattezzata anche come "La tappa del Parco del Mincio" perché il percorso si snoda attorno al fiume che dal Lago di Garda si collega al Pò. Dopo la partenza da Curtatone il gruppo punterà verso nord con qualche tratto caratterizzato da lievi contropendenze che non faranno paura alle velociste. Anche il gpm di terza categoria di Monzambano è poco più di un cavalcavia e le velociste non si faranno sfuggire questa seconda grande occasione: nell'ultimo chilometro si girerà attorno allo stadio di Mantova, due curve che allungheranno un po' il plotone quindi sarà importante essere nelle prime posizioni per sprintare al meglio sul rettilineo finale.

Escludendo le due cronometro, questa è l'unica tappa di tutto il 26° Giro Rosa senza alcun gran premio della montagna. Sono 103 chilometri tutti in pianura con le velocista che avranno l'occasione di visionare una prima volta il finale ai meno 35: sembra impossibile sfuggire al terzo arrivo a ranghi compatti anche perché le ruoti veloci vorranno fare di tutto per giocarsi questo traguardo visto che è l'ultimo a loro disposizione.

Passata metà corsa al Giro Rosa iniziano le tappe decisive. Con i suoi 128.4 chilometri la quinta tappa sarà la più lunga di questa edizione e questo sarà un fattore da tenere in grande considerazione nel finale: dopo tanta pianura, infatti, si arriverà a Edolo dove si svolterà a sinistra per prendere la SS39 che condurrà le ragazze fino al traguardo in quota di Aprica. La salita è ben nota a tutti, sono quasi 15 chilometri con una pendenza media che non arriva al 4%: affrontata dopo il Mortirolo può far male, così invece la selezione sarà soprattutto in coda al plotone ed è probabile che a giocarsi al vittoria sia un gruppetto non eccessivamente ristretto se nessuna avrà le gambe per fare la differenza nel tratto più duro al circa 3 chilometri dal traguardo.

Dopo l'arrivo ad Aprica il Giro Rosa propone una durissima tappa tutta in provincia di Sondrio. Il via verrà dato dal comune di Tresivio ed il plotone si dirigerà subito verso Tresenda dove, anziché proseguire verso Aprico, svolterà per affrontare la salita di Teglio, già affrontata l'anno scorso nella 7a tappa. L'ascesa presenta tratti abbastanza impegnativi e potrà fare subito selezione: a differenza dell'anno scorso, dopo la discesa non si andrà a prendere la statale ma si transiterà da Montagna in Valtellina (breve salita non valida come gpm) e poi da Sondrio per andare ad imboccare la salita di Triangia. L'ascesa inizia al chilometro 44 e sarà una delle più impegnative di tutto il giro: sono 6.5 chilometri al 7.4% di pendenza media ma negli ultimi 1000 metri si sarà quasi sempre intorno al 10%. Arrivati in cima guai a pensare che il peggio è passato perché dopo la picchiata di Berbenno in Valtellina ci sarà qualche chilometro di pianura e poi un'altra salita: sono altri 8.3 chilometri al 6.5% medio. Dalla vetta mancheranno 22.4 chilometri ma le difficoltà tecniche non saranno finite perché la successiva sarà molto tecnica, con almeno una decina di tornanti e qualche atleta potrebbe pagare dazio anche in questo tratto. Nel caso in cui a Morbegno non arrivi un'atleta da sola va tenuto conto che anche le ultime centinaia di metri sono in leggera salita: è una tappa che promette di sconvolgere la classifica generale e dare un'indicazione molto precisa su chi potrà vincere questo 26° Giro Rosa.

Un lungo trasferimento porterà la corsa da Morbegno fino alla Liguria per affrontare un'altra tappa di montagna. Le operazione di partenza saranno ad Arenzano ma il via ufficiale verrà dato a Varazze dopo un spettacolare tratto neutralizzato lungo 11.6 chilometri attraverso le piste ciclabili a ridosso del mare. Da Varazze si continuerà in direzione ponente fino Savona dove si abbandonerà l'Aurelia per puntare verso l'entroterra: in località Santuario inizierà la salita di Naso di Gatto, ascesa già affrontata al Giro d'Italia maschile nel 2014: sono circa 7 chilometri con una pendenza media attorno all'8% e qui le scalatrici cercheranno subito di far esplodere la corsa. Dal gran premio della montagna si scenderà verso Altare per affrontare un lungo tratto di falsopiano nella Val Bormida e poi la salita del Colle del Melogno che misura più di sei chilometri, con l'ultimo che avrà una pendenza media superiore al 7%. Una lunga e veloce discesa verso Finale Ligure riporterà il gruppo sulla costa e da qui mancheranno poco più di 7 chilometri al traguardo di Loano.

L'organizzazione del Giro Rosa finalmente è tornata ad inserire nel tracciato della corsa una cronometro dal chilometraggio importante e che potrà creare un po' di sconvolgimento in classifica ad una sola tappa dal termine. Si correrà sulle sponde novaresi del Lago Maggiore con partenza da Pisano e arrivo a Nebbiuno dopo 21.7 chilometri: dopo circa quattro chilometri e mezzo si transiterà da Massimo Visconti dove inizierà un tortuoso tratto di discesa che porterà le atlete a Lesa e da qui si risalirà subito attraverso le frazioni di Comnago e Carpugnino. Gli ultimi sei chilometri saranno quindi di nuovo tutti in pianura e molto adatti alle specialisti, ma nel complesso è una prova difficile da interpretare ed in cui le ragazze dovranno dimostrare le avere un buon feeling con il mezzo: nonostante un tratto di salita le scalatrici non potranno far altro che difendersi sperando di aver accumulato un buon vantaggio nelle giornate precedenti.

Il Giro Rosa farà tappa a San Domenico di Varzo per il terzo anno consecutivo ma è la prima volta che questa stazione sciistica dell'Ossola ospita il gran finale della corsa. Come nelle due precedenti edizioni il clou della tappa sarà la salita conclusiva visto che in precedenza il percorso sarà prevalentemente pianeggiante. Dall'abitato di Varzo la salita misura in totale 11 chilometri con una pendenza media del 7.8% che però tiene conto anche di un tratto centrale di circa 1500 metri in cui la strana spiana sensibilmente: la tappa, e forse anche il Giro, si deciderà soprattutto negli 4500 metri finali che hanno una pendenza del 9%, l'ideale per fare grandi distacchi e magari recuperare il terreno perduto il giorno prima con la tappa a cronometro.

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